orione95
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giovedì 7 gennaio 2016
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il primo capolavoro disney senza disney...
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...che tuttavia mantiene inalterata tutta la sfolgorante magia tipica del famoso marchio che ha fatto sognare innumerevoli generazioni di adulti e bambini da quel lontano 1937, anno in cui uscì il primo dei 54 (attuali) cosiddetti "classici Disney", "Biancaneve e i sette nani". Da allora l'appuntamento con Walt Disney era divenuta una costante annuale che è perdurata, tra alti e bassi, anche dopo la morte del maestro indiscusso dell'animazione. Nel contesto socio-culturale attuale, nel quale l'intrattenimento animato sta diventando sempre più sinonimo di computer grafica (la quale, sotto il profilo squisitamente artistico, spoglia di ogni magia e creatività ciò che viene rappresentato su schermo), la visione di un capolavoro senza tempo come "Gli aristogatti" non può che essere istruttivo per le nuove generazioni e catartico per le vecchie generazioni, cresciute a pane e bozzetti animati su carta.
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...che tuttavia mantiene inalterata tutta la sfolgorante magia tipica del famoso marchio che ha fatto sognare innumerevoli generazioni di adulti e bambini da quel lontano 1937, anno in cui uscì il primo dei 54 (attuali) cosiddetti "classici Disney", "Biancaneve e i sette nani". Da allora l'appuntamento con Walt Disney era divenuta una costante annuale che è perdurata, tra alti e bassi, anche dopo la morte del maestro indiscusso dell'animazione. Nel contesto socio-culturale attuale, nel quale l'intrattenimento animato sta diventando sempre più sinonimo di computer grafica (la quale, sotto il profilo squisitamente artistico, spoglia di ogni magia e creatività ciò che viene rappresentato su schermo), la visione di un capolavoro senza tempo come "Gli aristogatti" non può che essere istruttivo per le nuove generazioni e catartico per le vecchie generazioni, cresciute a pane e bozzetti animati su carta. Sarà per l'enorme esperienza accumulata negli anni dal regista e disegnatore Wolfgang Reitherman, braccio destro del Maestro Walt (e suo successore), sarà per la leggendaria colonna sonora curata dal mitico Maurice Chevalier, ma "Gli aristogatti" si pone a pieno diritto come una delle meglio riuscite produzioni Disney di tutti i tempi. La musica, assoluta protagonista della vicenda, cala lo spettatore nello splendore della Parigi dei primi del 900, in piena "Belle epoque", introducendo allo stesso tempo lo "scandalo" del jazz al mondo.
Irresistibile la plasticità dei modelli così come l'uso quasi psichedelico dei colori, espedienti questi tipicamente disneyani.
Di certo non risulta difficile capire come mai "Gli aristogatti" sia riuscito a farsi notare maggiormente in Italia piuttosto che nel resto del mondo, il motivo è uno solo: "Romeo, er mejo der Colosseo", e la splendida voce a lui prestata dal talento che fu Renzo Montagnani.
In conclusione, ne "Gli aristogatti" c'è proprio tutto: dalla musica travolgente, alla grafica d'eccezione; dalla splendida caratterizzazione dei personaggi protagonisti, alla spigliata satira culturale (che, nei divertentissimi personaggi delle oche Bla Bla, prende di mira il tipico humor inglese), impossibile perciò non riconoscere a questo sontuoso capolavoro il rispetto che merita.
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critichetti
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sabato 16 agosto 2014
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classico disney un tantinello scialbo
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Premettendo che sarebbero più 2,5 stelle che non 3,ne ho aggiunta mezza perchè comunque è stato un film che ha fatto parte della mia infanzia.Ciò detto iniziamo.Il film racconta la storia di alcuni gatti (una gatta e tre cuccioli) che vivono lussuosamente presso un'anziana signora aristocratica.E qui già c'è il primo problema:come ha fatto la gatta a restare incinta?L'avevano comprata già gravida?Chi è il padre dei gattini?Ma questo non è tanto un problema.Poi (non credo di spoilerare niente) il testamento della donna a netto favore dei gatti fa arrabbiare Edgard,il fedele maggiordomo della signora,che decide di abbandonarli,Ma i gatti riusciranno,con l'aiuto dei gatti di strada,a tornare a casa e a vendicarsi sul maggiordomo.
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Premettendo che sarebbero più 2,5 stelle che non 3,ne ho aggiunta mezza perchè comunque è stato un film che ha fatto parte della mia infanzia.Ciò detto iniziamo.Il film racconta la storia di alcuni gatti (una gatta e tre cuccioli) che vivono lussuosamente presso un'anziana signora aristocratica.E qui già c'è il primo problema:come ha fatto la gatta a restare incinta?L'avevano comprata già gravida?Chi è il padre dei gattini?Ma questo non è tanto un problema.Poi (non credo di spoilerare niente) il testamento della donna a netto favore dei gatti fa arrabbiare Edgard,il fedele maggiordomo della signora,che decide di abbandonarli,Ma i gatti riusciranno,con l'aiuto dei gatti di strada,a tornare a casa e a vendicarsi sul maggiordomo.Allora:il film è comunque carino,insegna che chiunque può aiutare ed essere aiutato (basti pensare a quando è un topo a liberare i gatti dallo scatolone riuscendo a scovare la combinazione:un gatto che aiuta dei topi?Incredibile!)Ma ci sono anche dei problemi un tantino grossi.Innanzitutto:la rabbia di Edgard,cioè il motivo scatenante di tutto il film,avviene per un malinteso:non abbiamo il classico cattivo della Disney che,con motivazioni più o meno deboli,cercano di fare del male ai protagonisti:Edgard è semplicemente un buono che è diventato cattivo perchè ha capito male come sarebbe finita con il testamento,ma era il primo ad avere cura di tutti quelli che erano nella casa,animali e umani.Inoltre non uccide nemmeno i gatti:cerca solo di allontanarli da casa,senza mai ucciderli anche quando ne aveva l'occasione:un vero avrebbe messo del veleno mortale nel latte,non del sonnifero come fa Edgard.Poi certo:le scene ad esempio delle scaramucce tra i due cani sono anche carine,però appunto ripeto:tutte nasce da un malinteso,cosa che nel finale ammettono anche dicendo che Edgard sarebbe diventato di fatto "tutore dei beni".E mi chiedo:pazienza un bambino,ma un adulto penso che sappia che,se un animale diventa un erede,serve un tutore di questi beni...peccato,perchè se vogliamo vedere questo film è pieno zeppo di personaggi divertenti.Se avessero fatto un finale un pò più buonista,del tipo che Edgard avesse saputo la verità sul testamento,fosse tornato buono e "tutti vissero felici e contenti" sarebbe stato sicuramente il classico Disney non dico più bello,ma sicuramente più spassoso e divertente di sempre.Ma quando prendi un cattivo che di fatto non ha ragione di esistere,perchè non è che lo è veramente,ma lo è solo per un malinteso e dal suo operato inizia la vera trama del film,purtroppo regge poco
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viva il cinema!
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mercoledì 10 aprile 2013
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simpatici gatti e musica jazz da maestro!
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Bellissimo, l'ho visto quando ero piccola, ma lo riguardo sempre volentieri. I personaggi sono fantastici: i tre gattini sono tenerissimi, Duchessa è a dir poco bellissima, Romeo adorabile. Adelina e Guendalina fanno morire dal ridere, così come Napoleone e Lafayette. E anche Edgar, pur essendo cattivo, è simpatico. Ma la cosa che più mi piace è la banda di jazzisti di Scat Cat. E poi "Tutti quanti voglion fare il jazz" è irresistibile: l'ascolterei sempre! Uno dei film Disney più belli di sempre, almeno a mio parere.
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kyotrix
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domenica 28 ottobre 2012
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tutti quanti voglion fare jazz...
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Appena visto. Classico ed ottimo cartone disney per tutta la famiglia. Non capiro' mai perche' non li passano mai in tv i vecchi film disney....puo' solo disney channel? Leggero, simpatico, bello stile nei stisegni, buona musica, perfettamente godibile.
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burton99
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domenica 8 gennaio 2012
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capolavoro assoluto dell'animazione disney
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Primo film Disney senza Walt, è un viaggio a ritmo di musica nella Francia tra oche impiccione, gatti jazzisti e il gatto Romeo, mejo der Colosseo. Oltre a quelle già citate, le figure dei cani Napoleone e Lafayette, del topo, del maggiordomo Edgar e dell'avvocato George sono fra le migliori caratterizzazioni di personaggi secondari dell'intera (e immensa) cineteca Disney. Ottima colonna sonora.
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dragonia
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lunedì 8 agosto 2011
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poca grinta e poco coraggio
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Quando ho preso il dvd, sono rimasto perplesso, poiche' il film me lo ricordavo piu' scanzonato, piu' frivolo, piu' grintoso. Invece, Wolfgang Reitherman e la troupe di animatori non prende abbastanza coraggio e realizza un prodotto che, pur non mancando di qualche momento divertente, resta alquanto sotto la media. Merito di scene un po' troppo bambinesche (la scena col pianoforte), altre (molte) nelle quali scarseggia una comicita' tipicamente infantile e di una colonna sonora che in piu' punti rasenta la cacofonia (come nello "scontro" fiinale con Edgar). Gradevole, ma personalmente e' il meno riuscito cartoon di quegli anni.
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lady libro
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martedì 5 aprile 2011
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divertentissimo!!
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Amo questo film! Uno fra i migliori della Disney e uno fra i miei preferiti!
Edgar è sicuramente uno dei cattivi Disney più belli e ben riusciti e nella categoria dei migliori.
I personaggi che amo di più, però, sono Napoleone e LaFayette: le scene in cui inseguono il povero maggiordomo sono troppo esilaranti!
Romeo, con il suo modo di parlare, è un grande1
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lalli
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venerdì 4 marzo 2011
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deliziosi mici
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film molto carino, nn sicuramente tra i migliori della Disney, ma molto carino. Fine ingiusta, il maggiordomo doveva essere scoperto dalla signora!!! ;))
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f.vassia 81
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giovedì 8 luglio 2010
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viaggio iniziatico a ritmo jazzistico
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Il primo film Disney del dopo-Walt è un divertente racconto d'iniziazione con esito rovesciato: il vagabondo Romeo insegna agli Aristogatti a vivere nel mondo di fuori, ma alla fine sarà lui stesso a farsi attrarre da una casalinga e aristocratica vita in villa. Veri punti di forza sono comunque gli splendidi fondali, gli scorbutici cani Lafayette e Napoleon e la trascinante colonna sonora jazz.
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gianni b.
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lunedì 28 dicembre 2009
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bello ma non irresistibile...
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Gli Aristogatti è un film semplice semplice, a partire dalla trama. Una ricca ed anziana signora parigina fa testamento: i beni andranno ai suoi amatissimi gatti, e dopo la loro morte, al maggiordomo Edgar. Questi non ci sta e tenta di eliminare in tutti i modi gli aristocratici felini per abbreviare i tempi dell’incasso. Duchessa e i suoi tre gattini Minou, Matisse e Bizet, drogati e abbandonati in campagna, saranno aiutati a ritornare a casa da Romeo, un simpatico micione di strada, e dagli amici gatti jazzisti: alla fine il bene trionferà, così come l’amore tra Duchessa e Romeo.
Il film è carino, ma secondo me non regge il confronto con gli altri superclassici Disney.
La trama non è originalissima, ricorda molto “La Carica dei 101”, quindi nulla di nuovo.
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Gli Aristogatti è un film semplice semplice, a partire dalla trama. Una ricca ed anziana signora parigina fa testamento: i beni andranno ai suoi amatissimi gatti, e dopo la loro morte, al maggiordomo Edgar. Questi non ci sta e tenta di eliminare in tutti i modi gli aristocratici felini per abbreviare i tempi dell’incasso. Duchessa e i suoi tre gattini Minou, Matisse e Bizet, drogati e abbandonati in campagna, saranno aiutati a ritornare a casa da Romeo, un simpatico micione di strada, e dagli amici gatti jazzisti: alla fine il bene trionferà, così come l’amore tra Duchessa e Romeo.
Il film è carino, ma secondo me non regge il confronto con gli altri superclassici Disney.
La trama non è originalissima, ricorda molto “La Carica dei 101”, quindi nulla di nuovo. In questo film si sente molto, però, la mancanza di un supercattivo indimenticabile, come poteva essere Crudelia Demon, di cui il maggiordono Edgar è solo un pallido emulo. Alcuni personaggi sono simpatici, come il topo Groviera, ma altri sono meno azzeccati, per esempio le due ciarliere oche, che a tratti sono persino irritanti. Un po’ confuse e prolisse le scene degli scontri tra Edgar e i due cani. Degna di nota la trovata della band di gatti jazzisti, purtroppo impiegata solo nella parte finale del film. Manca del tutto il pathos del ritorno a casa, intensissimo nella "Carica dei 101" ... infatti il rientro di Duchessa e dei tre gattini (viziatelli e poco simpatici, in verità) è una vera scampagnata, in confronto a quello drammatico di Pongo e Peggy e dei loro irresistibili 99 cuccioli! Disney era purtroppo scomparso alcuni anni prima, e negli Aristogatti si avverte la mancanza del genio creatore. Il film ammicca spudoratamente alla sterminata platea mondiale di gattofili: il gatto, in quanto animale domestico, infatti sino a quel momento non era mai stato impiegato da protagonista in un film di Disney, e gli Aristogatti colma la lacuna, per questo il film è ancora oggi molto amato, e anche un po’ sopravvalutato. Splendidi comunque i disegni.
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