fedeleto
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sabato 9 aprile 2011
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i segreti intrighi di washington
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Registi valorosi come Otto Preminger ce ne sono davvero pochi,registi che hanno il coraggio di mettere in scena tematiche scottanti,dopo il tema dell'eroina con l'uomo dal braccio d'oro,e il capolavoro di anatomia di un omicido,Preminger con questa pellicola entra nel mondo della politica.Un segretario di stato e' sospettato dei suoi trascorsi comunisti,pertanto si muovono accuse su accuse per fermare la sua nomina,ma oltre il suo bersaglio c'e' anche il capo della commissione d'inchiesta che a quanto pare nasconde un segreto scottante.Preminger dirige magistralmente la pellicola affrontando un mondo fatto di intrighi ,ipocrisie,manovrature,ricatti,e infine colpi di scena.
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Registi valorosi come Otto Preminger ce ne sono davvero pochi,registi che hanno il coraggio di mettere in scena tematiche scottanti,dopo il tema dell'eroina con l'uomo dal braccio d'oro,e il capolavoro di anatomia di un omicido,Preminger con questa pellicola entra nel mondo della politica.Un segretario di stato e' sospettato dei suoi trascorsi comunisti,pertanto si muovono accuse su accuse per fermare la sua nomina,ma oltre il suo bersaglio c'e' anche il capo della commissione d'inchiesta che a quanto pare nasconde un segreto scottante.Preminger dirige magistralmente la pellicola affrontando un mondo fatto di intrighi ,ipocrisie,manovrature,ricatti,e infine colpi di scena.Niente in realta' e' come sembra,ognuno e' una pedina in un gioco manovrabile (persino il presidente non puo' nulla),e tutto questo e' l'america ,una nazione in mano a politici che parlano sapientemente con l'oratoria ,ma che illudono ferocemente con le loro azioni.Un film decisamente ben congeniato dove si respira ancora la minaccia della guerra fredda,pertato seppur tratto dal best seller advise and consent,la scenggiatura dimostra di distaccarsene seppur parzialmente,e cerca un suo itinerario,i personaggi hanno tutti un loro carisma particolare e seppur si muovono nello stesso territorio ovvero la politica in realta' hanno convinzioni ben definite che si distaccano dalla forma alla loro forma in formazione,un buon film che merita un giudizio piu' che loodevole.
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samanta
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lunedì 28 ottobre 2019
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il giuramento impegna ...
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Il film del 1962 è di Otto Preminger regista di punta di Hollywood (Vertigine, Il cardinale , per entrambi ebbe la nomination per la regia, Exodus, Seduzione mortale e tanti altri film di successo).
Con questo film affronta il problema della moralità politica: Il Presidente USA (Franchot Tone) ormai malato seriamente, vuole nominare al posto vacante di Segretario di Stato Leffingwell (Henry Fonda) amministratore di vari enti pubblici e noto non solo per la sua moralità ma anche per le idee pacifiste. La nomina che deve essere ratificata dal Senato è osteggiata dal suo stesso partito che ha la maggioranza, ostilità che viene evidenziata dal suo capogruppo al Senato sen.
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Il film del 1962 è di Otto Preminger regista di punta di Hollywood (Vertigine, Il cardinale , per entrambi ebbe la nomination per la regia, Exodus, Seduzione mortale e tanti altri film di successo).
Con questo film affronta il problema della moralità politica: Il Presidente USA (Franchot Tone) ormai malato seriamente, vuole nominare al posto vacante di Segretario di Stato Leffingwell (Henry Fonda) amministratore di vari enti pubblici e noto non solo per la sua moralità ma anche per le idee pacifiste. La nomina che deve essere ratificata dal Senato è osteggiata dal suo stesso partito che ha la maggioranza, ostilità che viene evidenziata dal suo capogruppo al Senato sen. Munson (Walter Pidgeon). Intorno alla vicenda ruotano vari personaggi: il sen. Anderson (Don Murray) che viene nominato presidente della sotto commissione che dovrà decidere sulla candidatura, il fanatico pacifista sen, Van Ackerman che sostiene il candidato del Presidente, Dolly (Gene Tierney) regina dei salotti di Washington amante di Munson e, soprattutto il potente sen. Seabright (Charles Laughton )che pur appartenendo alla maggioranza odia Leffingwell per motivi personali (aveva mandato a monte una sua legge). Il candidato viene interrogato sotto giuramento e alla domanda se abbia mai frequentato circoli comunisti lo nega. Ma in realtà mente e un testimone afferma che lui insieme al candidato e ad altre 2 persone (una è morta) avevano frequentato una cellula comunista, ma il suo racconto anche per le sue condizioni psichiatriche è pieno di lacune e il candidato facilemente lo smentisce: però è vera la sua frequentazione. Leffingwell vuole ritrare la candidatura vergognandosi dello spergiuro, ma il Presidente si oppone, ma quando Anderson tramite Seabright viene a saperlo cerca di impedire la sua nomina per evitare lo scandalo, ma viene ricattato dal sen. Van Ackerman per una sua lontana relazione omosessuale, per evitare lo scandalo che trvogerbbe la moglie e la figlia si suicida. Nel finale la votazione è alla pari ma il Vicepresidente che ha diritto in caso di parità di votare si astiene: nel fratttempo ha saputo della morte del Presidente e il nuovo segretatio lo deciderà lui.
Il film mette in rilievo con incisività ma senza acrimonia e facile moralismo, gli intrghi, la malafede, l'opportunismo della politica, descrive bene l'ambiente dominato da circoli di potere più o meno occulti, il fanatico sen. Van Ackerman vorrebbe entrare nella "cricca", ma viene respinto proprio perché è un fanatico idealista. Tutto pare commerciabile ma le apparenze devono rimanere e Anderson che è una persona onesta e pulita viene stritolato da una lotta senza esclusione di colpi.
Un film ottimo con una tensione che avvince per le oltre 2 ore dello spettacolo, il regista ha diretto egregiamente delineando con abilità a tutto tondo personaggi diversi, supportato da una staff di grandi attori su cui primeggia Charles Laughton al suo film, interessante la partecipazione della brava Gene Tierney (che con Preminger a comiciare da Vertigine aveva interpretato diversi film) dopo 7 anni di assenza dal cinema a causa della suoi distubi psichatrici.
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elgatoloco
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martedì 26 maggio 2020
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grande film, "advise and consent"di preminger
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"Adivise and Consent"(OTTo Premiger, 1962, da un romanzo di Allen Drury, premio Pulitzer)è e rimane un film notevolissismo, dato che mette in scena, in qualche modo"sverginandoli"Parlamento e politica negli States, svelandone i segreti: un presidente malato terminale, un vicepresidente che si suicida perché era stato coinvolto in un realazione gay(l'omoseessualità era un ttabù, all'epoca, il"comiing out assolutamnete inconcepibile), ma soprattutto Preminger, regista di origini mitteleupeo-ebraiche, coraggioso e smepre autore di film(anche di trhiller)"politici", mette in luce, durante la presidenza di John Fitzgerlad Kennedy, ciò che"assediava"menti e cuori all'epoca, ossia il maccartismo(Joseph McCarthy, sentatore repubblicano fanatico, che vedeva comunisti dappertutto, anche dove proprio non c'erano.
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"Adivise and Consent"(OTTo Premiger, 1962, da un romanzo di Allen Drury, premio Pulitzer)è e rimane un film notevolissismo, dato che mette in scena, in qualche modo"sverginandoli"Parlamento e politica negli States, svelandone i segreti: un presidente malato terminale, un vicepresidente che si suicida perché era stato coinvolto in un realazione gay(l'omoseessualità era un ttabù, all'epoca, il"comiing out assolutamnete inconcepibile), ma soprattutto Preminger, regista di origini mitteleupeo-ebraiche, coraggioso e smepre autore di film(anche di trhiller)"politici", mette in luce, durante la presidenza di John Fitzgerlad Kennedy, ciò che"assediava"menti e cuori all'epoca, ossia il maccartismo(Joseph McCarthy, sentatore repubblicano fanatico, che vedeva comunisti dappertutto, anche dove proprio non c'erano...)-prima di Kennedy, sia detto per inciso, un film così non sarebbe stato possibile. Nel film, che si scolge per buona parte, ma non totalmente al Congresso(altre parti sono"caslainghe"o si svolgono altrove), che è in bianco e nero come allora molti film, non solo made in the USA; si vede la vitalitù del Congresso(Parlamento, da noi), ma anche i limti della"più grande democrazia del mondo", come si ostinano a defnirla i mass-media di tutto il mondo, rappresentato in maniera fredda, distaccata, ma anche sostanzialmente intelligente, dove i copli di scena si alternano con le riflessioni, i pensieri con le"umoralità", dove un anziano congressista-senatore oppositore è di per sè in qualche modo un emblema di un certo modo di fare politica"in tutto il mondo".. C'è da dire che oggi certe"censure"non sarebbero più possibili, ma la situazione proposta nel film comunque sarebbe ancora valida: un Segretario di Stato nominato dal presidente, pur se questi è"in exitu", di ex.simpaitie"rosse"anche oggi non sarebbe possibile, tanto che lo stesso Bernie Sanders, oggi si propone come"socialdemocratico", dato che di più(ossia un passo più in là, in direzione rossa)ne segnerebbe non solo l'impossibilità di esser e eletto, ma la damnatio memoriae forever o quasi... Grandi interpreti, qui, a inziare da Henry Fonda(il candidato Segretario di Stato, il che, in temrini europei vale Ministro degli Esteri), Charles Laughton, il famoso velenoso senatore oppositore(di Laughton, grand interprete inglese, è l'ultimo film, tra l'altro), Don Murray è lo sfortunato vicepresidente, Walther Pidgeon, é Bob Munson. El Gato
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paolp78
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sabato 20 agosto 2022
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magistrale dramma politico
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Opera cinematografica di straordinario valore illustrativo circa il funzionamento delle istituzioni americane e soprattutto delle dinamiche politiche che si innescano dentro ed oltre i limiti delle regole democratiche di quella grande nazione.
La pellicola è diretta magistralmente dal grande Otto Preminger che firma una delle sue migliori opere sfruttando pregevolmente una riuscitissima sceneggiatura tratta da un romanzo di successo, vincitore del premio Pulitzer per la narrativa. Preminger che già si era dimostrato bravissimo a rendere interessanti le fasi di un processo nel capolavoro “Anatomia di un omicidio”, qui riesce a replicare la stessa operazione, mettendo in scena in modo avvincente gli scontri politici e dialettici nell’aula del Senato americano e di fronte alla sotto-commissione sanatoriale istituita per valutare la nomina del nuovo Segretario di Stato.
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Opera cinematografica di straordinario valore illustrativo circa il funzionamento delle istituzioni americane e soprattutto delle dinamiche politiche che si innescano dentro ed oltre i limiti delle regole democratiche di quella grande nazione.
La pellicola è diretta magistralmente dal grande Otto Preminger che firma una delle sue migliori opere sfruttando pregevolmente una riuscitissima sceneggiatura tratta da un romanzo di successo, vincitore del premio Pulitzer per la narrativa. Preminger che già si era dimostrato bravissimo a rendere interessanti le fasi di un processo nel capolavoro “Anatomia di un omicidio”, qui riesce a replicare la stessa operazione, mettendo in scena in modo avvincente gli scontri politici e dialettici nell’aula del Senato americano e di fronte alla sotto-commissione sanatoriale istituita per valutare la nomina del nuovo Segretario di Stato.
Preminger è abilissimo anche nel dirigere un cast corale di prima grandezza di cui si giova la pellicola e nel quale spiccano il superbo Charles Laughton, che alla sua ultima interpretazione trova il modo di lasciare in grande stile con un personaggio sagace e gustoso, pienamente nelle corde del mitico attore inglese, e l’altro vecchio leone Walter Pidgeon, che ricopre stupendamente la parte del leader di maggioranza, ruolo per il quale si dimostra adattissimo grazie alla sua naturale eleganza, che ben si sposa con la figura distinta di un importante senatore di Washington. Tra le altre star del cast si devono menzionare Henry Fonda, il primo nei titoli di testa benché il suo personaggio seppur centrale ha un minutaggio inferiore di altri; il giovane Don Murray ben più presente sullo schermo e all’apice della sua carriera in quegli anni; un invecchiato, purtroppo anche a causa della malattia, ma davvero bravissimo Franchot Tone, che convince pienamente nella parte del Presidente degli Stati Uniti; ed ancora Gene Tierney, che dopo una lunga assenza dal grande schermo si fa trovare ancora estremamente affascinante e davvero perfetta nel ruolo assegnatole; Lew Ayres (il famoso Dr. Kildare della nota serie di film) nella parte del Vice Presidente USA e Presidente del Senato; George Grizzard a cui è affidato l’immancabile ruolo del cattivo, stavolta rappresentato da un politico cinico e arrivista; Peter Lawford, che nella vita reale era effettivamente imparentato coi Kennedy; ed infine Burgess Meredith in una piccola parte che l’eccellente attore ricopre ottimamente, lasciando il segno.
La ricchezza del cast ed il suo perfetto funzionamento, con tutti gli attori bene in parte, costituisce uno dei punti di maggior forza del film.
La pellicola offre importanti riflessioni sui principi morali, senza tuttavia mai risultare pesante o dimostrare velleità moraleggianti.
Davvero apprezzabile la descrizione e messa in scena degli intricati giochi politici.
Vengono richiamate, seppur in modo non esplicito alcune fasi della vita politica statunitense, in particolare il maccartismo.
Sebbene la pellicola abbia una durata ragguardevole, la storia tiene benissimo dall’inizio alla fine, senza presentare punti di flessione. Ottimo il finale.
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elgatoloco
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domenica 28 gennaio 2018
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film più utile di vari testi storici
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"Advise and Consent"(1962, di Otto Preminger, da un romanzo di Allen Drury)è un film"epocale", anche proprio nel senso che ci ridà il senso , lo spirito di un'epoca, quella(siamo nel'62, poco dopo la Baia di Porci, ossia una delle crisi più pericolose della guerra fredda, con la vicinanza reale di un attacco da uno dei due blocchi, sventato quasi"per accidens")e quando il Parlamento USA era ancora condizionato dal maccartismo, ossia dall'ombra lunga dell'anticomunismo fanatico di Joseph Mc Carthy, che vedeva"rosso dappertutto", dando adito a una vera"caccia alle streghe". Un periodo, dunque, segnato da drammi e da tragedie: qui nel film (e nel romanzo che lo ha ispirato)c'è il presidente USA morente, che poi realmente muore, il vicepresidente suicida per motivi di un ricatto legato alla vita privata, tensioni nel Parlamento(segnatamente nel Senato)e altro ancora, anzi molto altro ancora.
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"Advise and Consent"(1962, di Otto Preminger, da un romanzo di Allen Drury)è un film"epocale", anche proprio nel senso che ci ridà il senso , lo spirito di un'epoca, quella(siamo nel'62, poco dopo la Baia di Porci, ossia una delle crisi più pericolose della guerra fredda, con la vicinanza reale di un attacco da uno dei due blocchi, sventato quasi"per accidens")e quando il Parlamento USA era ancora condizionato dal maccartismo, ossia dall'ombra lunga dell'anticomunismo fanatico di Joseph Mc Carthy, che vedeva"rosso dappertutto", dando adito a una vera"caccia alle streghe". Un periodo, dunque, segnato da drammi e da tragedie: qui nel film (e nel romanzo che lo ha ispirato)c'è il presidente USA morente, che poi realmente muore, il vicepresidente suicida per motivi di un ricatto legato alla vita privata, tensioni nel Parlamento(segnatamente nel Senato)e altro ancora, anzi molto altro ancora. Testimonianza di civismo, di democrazia, ma anche di quanto si muove "dietro lo specchio", in qualche modo, con riferimenti notori a personalità dell'epcoa, dove natrualmente ogni dettaglio puiò e deve sfuggire, in particoalre se non si era cresciuti negli States e in quegli anni non si era raggiunta una maturità tale da capire qualcosa degli"intrighi"e delle"tempeste"che minacciano e soprattutto minacciavano all'epoca la più grande superpotenza mondiale. L'interpretazione di Henry Fonda, nel ruolo(non poteva essere diversamente)del senatore democratico, sospettato(ingiustamente)di essere o essere stato comunista o filo-comunista proposto quale "Segretario di Stato"(in USA vuol dire= Ministro degli Esteri)è eccelsa, ma anche quella del suo antagonista, una sorta di McCarthy, appunto, l'attore britannico Charles Laughton, qui nella sua ultima interpretazione, è eccelsa, anzi se possibile superiore, anche perché Laughton "gigioneggia"intelligentemente, dove invece Fonda ci dà un'interpetazione sobria. Da sottolineare, nel doppiaggio, la bravura indubbia di chi ha doppiato entrambi in italiano, come anche degli altri doppiatori. El Gato
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