chriss
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venerdì 27 agosto 2010
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mea culpa! e quattro stelle e mezzo...
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Assegnare le famose stelle, non è mai facile, specialmente per chi recensisce. Credo che un film sia un capolavoro solo se rispetta certe condizioni: unicità, premi vinti e gusti personali. Un film diventa unico nel momento in cui comincia a trattare di un argomento sconosciuto, di cui non hanno mai parlato. Anche il periodo storico, e la cultura con cui il film arricchisce la propria nazione, hanno un peso decisivo. Gli americani, per esempio, salvaguardano tali necessità (nuovo tema, periodo storico e cultura). Se poi un film si vanta di aver vinto qualche premio Oscar, tanto meglio. Per quanto riguarda i gusti personali, ognuno "custodisce gelosamente in fondo al cuore il proprio film".
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Assegnare le famose stelle, non è mai facile, specialmente per chi recensisce. Credo che un film sia un capolavoro solo se rispetta certe condizioni: unicità, premi vinti e gusti personali. Un film diventa unico nel momento in cui comincia a trattare di un argomento sconosciuto, di cui non hanno mai parlato. Anche il periodo storico, e la cultura con cui il film arricchisce la propria nazione, hanno un peso decisivo. Gli americani, per esempio, salvaguardano tali necessità (nuovo tema, periodo storico e cultura). Se poi un film si vanta di aver vinto qualche premio Oscar, tanto meglio. Per quanto riguarda i gusti personali, ognuno "custodisce gelosamente in fondo al cuore il proprio film". Dare 4 o 5 stelle ai Magnifici sette è un' impresa non da poco. Il film oscilla, secondo il mio parere, tra queste "due inutili quantità". Nella mia onesta, ma disattenta recensione precedente, ho dato solo quattro stelle: in realtà, il film meriterebbe di più. Non voglio contraddirmi, ma ci sono degli elementi validi per asserire ciò. Quello che è mancato per assegnare la quinta stella deve ricercarsi nei miei gusti personali. Io non sono un critico di cinema, però mi piace arricchire il sito di Mymovies con qualche nuova idea. Nei magnifici sette mi pare che sia venuta a mancare un' interpretazione esaltante di un pò tutti i personaggi. Forse i soli Horst Buchholz (Chico) o Eli Wallach (Calvera) superano incredibilmente la recitazione degli altri (parere personale). Anzi, sarebbe meglio dire che il regista ha approfondito meglio le loro personalità. Chico è un contadino, quindi ci tiene più degli altri a difendere il villaggio. Anche Eli Wallace il cattivo, essendo il capo dei suoi banditi, risalta più di tutti. E' più marcato e comincia a somigliare all' indimenticato Tuco di Sergio Leone. Se a questo aggiungiamo che non ha vinto nemmeno un premio importante, ecco che, secondo il mio criterio, il film non arriva alle fatidiche cinque. Però, ogni medaglia, ha il suo rovescio. Il film avrebbe meritato almeno un paio di Oscar. Di questo ne ho preso coscienza riguardandolo. Due cose risaltano subito all' occhio attento dello spettatore: la musica e la fotografia. Non a caso le musiche di Elmer Bernstein furono nominate giustamente all' Oscar: che poi non l' abbia vinto, è un altro discorso. Comunque musica e fotografia sono spettacolari se confrontate con altri film dell' epoca. La pellicola di John Sturges non è ridotta male. Anzi, la qualità dell' immagine è ottima per essere un film del 1960. Anche i paesaggi in generale o la ricostruzione del villaggio con le montagne alle spalle è di eccellente fattura. Si potrebbe parlar bene anche del sonoro o del montaggio sonoro, ma ahimè, non sono un tecnico del settore. Il fatto che abbia liberamente preso ispirazione dai Sette samurai non è una vergogna. La trasposizione cinematografica, dal Giappone dei samurai al Far West, tutto sommato è riuscita benissimo. Oltretutto I magnifici sette è un' opera più snella, più asciutta e compatta. Insomma, scorre liscia come l' olio. Ed è meno ridondante e logorroica del suo papà giapponese. Questo è un pregio e non un difetto. In base a tali considerazioni assegno mezza stella in più. Quattro stelle e mezzo, anche se non si potrebbe. Faccio pure mea culpa! Concludo dicendo che mi piace pensare che sia mancato poco per definirsi un capolavoro. Nessuno è perfetto, ma è stato meglio prenderne atto. Chriss...
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chriss
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venerdì 13 agosto 2010
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non un capolavoro. però si difende ancora bene...
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Sette pistoleri, per 20 miseri dollari ciascuno, decidono di difendere un paesino al confine tra Usa e Messico dalle razzie di Calvera e dei suoi amigos. Chris Adams capeggia i sette eroi che dovranno difendere i contadini del villaggio. Ogni uomo, accuratamente scelto, è diverso dall' altro. Vin (Steve McQueen) è il braccio destro di Chris; Bernardo (Charles Bronson) è l' amico dei bambini; Britt (James Coburn) è abile sia con la pistola, sia col coltello; Harry sembra un amico di Chris, mentre Lee è un vigliacco, un disertore che, solo alla fine, prende un pò di coraggio per risolvere una situazione; l' ultimo dei sette è Chico, un ragazzo che si dimostrerà molto generoso, specie con una ragazza del posto.
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Sette pistoleri, per 20 miseri dollari ciascuno, decidono di difendere un paesino al confine tra Usa e Messico dalle razzie di Calvera e dei suoi amigos. Chris Adams capeggia i sette eroi che dovranno difendere i contadini del villaggio. Ogni uomo, accuratamente scelto, è diverso dall' altro. Vin (Steve McQueen) è il braccio destro di Chris; Bernardo (Charles Bronson) è l' amico dei bambini; Britt (James Coburn) è abile sia con la pistola, sia col coltello; Harry sembra un amico di Chris, mentre Lee è un vigliacco, un disertore che, solo alla fine, prende un pò di coraggio per risolvere una situazione; l' ultimo dei sette è Chico, un ragazzo che si dimostrerà molto generoso, specie con una ragazza del posto. I magnifici sette pistoleri, una volta arrivati in paese, addestreranno i contadini all' utilizzo di fucili e pistole. E non solo: per loro organizzeranno una vera e propria difesa. Da qui comincerà una lotta senza quartiere tra banditi e pistoleri. Quando Calvera giunge in paese, avrà l' accoglienza che merita. Verrà scacciato, ma solo per un pò. I suoi banditi non mangiano da tre giorni e quindi attendono gli eventi nascosti non molto lontano dal villaggio. Quando Chico, travestito da bandito, si insinua tra loro, scoprirà che Calvera non ha intenzione di mollare ciò che aveva conquistato con la forza. Quel covo di contadini, infatti, era stato una dispensa per tutti. Chris decide così di fare una sortita fuori per prendere di sorpresa Calvera e i suoi scagnozzi. Solo che il bandito non è uno sciocco: è fuggito al villaggio e lo ha preso pure in ostaggio! Sotero, un contadino, ha tradito i magnifici sette. I contadini si sentivano oppressi: troppe decisioni da prendere. Calvera ed i suoi cacciano i sette eroi dopo averli disarmati. L' orgoglio, però, prende il sopravvento su Chris e gli altri. Tornano indietro e fanno fuori Calvera ed il resto della banda... Per essere un film del 1960, ancora si difende bene. Per esempio: la fotografia e la musica mi hanno incantato. Anche l' interpretazione del cast, di prim' ordine, non è male. Ely Wallace, per esempio, già comincia vagamente a somigliare a Tuco, il meraviglioso bandito del Buono, il Brutto, il Cattivo. Solo che quello era un altro film: tutto personale e con personaggi quasi da fumetto western o cartoon. I magnifici sette, di John Sturges, è un film che esalta il coraggio, l' onore, la lealtà. Liberamente ispirato ai Sette Samurai di Akira Kurosawa, non ha proprio gli stessi effetti epici. Resta un ottimo film, degno di rispetto. Una cosa mi ha incuriosito: quattro dei sette pistoleri muoino per mano sconosciuta. Ossia, vengono inquadrati loro che si prendono la pallottola, ma non chi gli ha sparato. Evidentemente, per il regista, non era molto importante sapere chi gli avesse sparato. Quattro stelle allora per Yul Brynner ed i suoi compagni che con coraggio han difeso l' indifendibile! Chriss...
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g. romagna
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lunedì 19 aprile 2010
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i magnifici sette
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Sette cowboy accettano di difendere, per un po' di cibo e pochi soldi, un villaggio di contadini martoriato da Calvera (Eli Wallach) e la sua banda di razziatori. I sette si prodigano ad addestrare alle armi gli abitanti ma, colti in fallo da Calvera, sono obbligati a desistere. Mentre se ne vanno, tuttavia, è l'orgoglio a prevalere sulla resa... Rifacimento in salsa western, ancorchè meno articolato ed avvincente, de I Sette Samurai di Kurosawa. Apprezzabile l'intento e la dinamicità registica di Sturges nelle scene di battaglia, ma il film, nel complesso, non risulta nemmeno paragonabile al capolavoro del maestro nipponico. Le stesse venature di pessimismo percorrono la pellicola, e l'efficacia della sceneggiatura sta nell'aver validamente ricondotto nei sette manigoldi, che dalle singole storie si sarebbero detti ben poco inclini ad abbracciare tale atteggiamento, quella tensione morale, propria dei samurai, senza snaturare o rendere poco credibile il lavoro.
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Sette cowboy accettano di difendere, per un po' di cibo e pochi soldi, un villaggio di contadini martoriato da Calvera (Eli Wallach) e la sua banda di razziatori. I sette si prodigano ad addestrare alle armi gli abitanti ma, colti in fallo da Calvera, sono obbligati a desistere. Mentre se ne vanno, tuttavia, è l'orgoglio a prevalere sulla resa... Rifacimento in salsa western, ancorchè meno articolato ed avvincente, de I Sette Samurai di Kurosawa. Apprezzabile l'intento e la dinamicità registica di Sturges nelle scene di battaglia, ma il film, nel complesso, non risulta nemmeno paragonabile al capolavoro del maestro nipponico. Le stesse venature di pessimismo percorrono la pellicola, e l'efficacia della sceneggiatura sta nell'aver validamente ricondotto nei sette manigoldi, che dalle singole storie si sarebbero detti ben poco inclini ad abbracciare tale atteggiamento, quella tensione morale, propria dei samurai, senza snaturare o rendere poco credibile il lavoro. Giustamente celeberrima la colonna sonora.
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marvelman (quello vero!)
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domenica 15 marzo 2009
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meglio dei sette samurai !!!
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Ma ci voleva poco , ma per il resto è un film che visto una volta , dopo lo si è già dimenticato e se non fosse per il cast , sarebbe penoso : Meglio i tre amigos !!!
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simox
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lunedì 2 marzo 2009
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capolavoro western
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Consiglio altamente la visione di questo film.
Attori bravissimi,scene d'azione bellissime e regia perfetta.
Sicuramente uno dei western più belli della storia.
Nota di merito a Yul Brynner,Steve McQueen,Charles Bronson e James Coburn; i loro personaggi sono veramente magnifici.
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io
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lunedì 1 settembre 2008
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i magnifici sette sta ai sette samurai di kurosawa
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come nino d'angelo sta a beethoven
[+] redazione continuate a cancellare !!!
(di marvelman)
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[+] esagerato!
(di reiver)
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miki
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domenica 11 marzo 2007
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si farà presto a dire capolavoro ma è la verità
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Ragazzi qui c'è il miglior film western di
tutti i tempi vi consiglio di votare non e ne pentirete
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(di torre)
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miki
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domenica 4 marzo 2007
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un opera d arte
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renato corriero
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venerdì 6 ottobre 2006
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un western extra super
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Un film che dalla sua prima uscita sono tornato spesso a rivedere nelle varie riprese estive che c'erano un tempo, per non parlare poi dei vari passaggi in TV e poi con l'acquisto del DVD.
Tuttora, ogni volta che lo rivedo lo apprezzo in ogni fotogramma! Pensare poi che ha dato origine a varie stars del cinema (alla sua uscita era considerato star solo Yul Brynner)!
Ho visto anche "I sette samurai" capolavoro del cinema, ma questo lo rivedo più volentieri.
Fra i vari protagonosti (se vogliamo anche il "cattivo" Eli Wallach non era poi così malvagio!) e la colonna sonora che forse è quella più famosa di tutta la storia del cinema è tutto una meraviglia! E' molto apprezzato anche dai miei figli(età: 18/20 anni!)
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