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"tipi da spaiggia"(Mario Mattioli, soggetto e sceneggiatura di Castellano e Piplo, 1959)gia' a colori, in un'epoca nella quale i film italiani erano quasi smepre solo in bianco e nero, mostra Taormina, meta di quattro ragazzi bramosi di affermarsi come interpreti, che troveranno invece la possibilita'di sposare delle turiste europee di varie nazionalita'. A parte il cote'turistico.pubblcitario per il luogo di villeggiatura, il film punta decisamente sulle gags, costruite da personaggi come Giustino Durano, ma soprattutto Ugo Tognazzi, allora gia'famoso, capace di improvvisarsi in vari ruoli, mutuando dialetti e altro, esibendosi nel classico ruolo dlello sforutnato bramoso di riscatto e pressato da necessita¿quotidiane insoddisfatte. Classico film sostanzialemtne"senza trama"dove le capacita'degli/delle interpreti e'tutto, cioe'a dire che gi attori(forse il lemma deriva da"qui agit pecus"," chi fa muovere le pecore"), con un Tognazzi come corridore automobilista, aristocratico, ma non e'da meno, come caratterista Luciano Salce, altro grnade dello spettacolo italiano, qui nei panni di un imrpobabile psichiatra.psicanalista(in questi film i ruoli non sono mai troppo ben definiti)romeno, sono tutto; da segnalare ancora Lauretta Masiero direttrice del ricco hotell sul mare e, pur se in una mera caratterizzazione breve, Cesare Polacco che fa il ricchissimo principe made in Arabia. Da non dimenticare, poi, JOhnny DOrelli, sia come cantante(sua attivita'principlae)che, da "crooner"di qualit', risulta b ravissimo. Un cinema certo non di "qualita'"(ne'si sarebbe poi posto il probelma di essere tale)ma"genuino", non costruito, senza trascurare(ma e'il problema di molte gags da varieta'e avanspettacolo, da cui questo cinema derivava)di essere tutto fuorche'"politically correct", tanto che sulla presunta omosessualita'si scheza non poco., in modo decisamente greve... El Gato
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