Rio Bravo

Rio Bravo del 1950 (in originale Rio Grande) è l'ultimo film della trilogia dedicata da Ford alla cavalleria americana: i precedenti erano il Massacro di Fort Apache (1948) e I Cavalieri del Nord Ovest (1949), a diversità degli altri questo è solo in parte ambientato nella Monument Valley.
La trama: il colonnello Kirby Yorke (John Wayne) comanda un reggimento al confine texano con il Messico e cerca di contenere le incursioni degli apache  e dei loro alleati, alle vicende militari si intrecciano quelle familiari, è separato da 15 anni dalla moglie Kathleen sudista (Maureen O'Hara) a cui aveva dovuto distruggere la fattoria come tutte le case della valle durante la battaglia di Shenandoah per ordine del generale Sheridan che ora comanda le truppe al confine. [+]

Rio Bravo del 1950 (in originale Rio Grande) è l'ultimo film della trilogia dedicata da Ford alla cavalleria americana: i precedenti erano il Massacro di Fort Apache (1948) e I Cavalieri del Nord Ovest (1949), a diversità degli altri questo è solo in parte ambientato nella Monument Valley.
La trama: il colonnello Kirby Yorke (John Wayne) comanda un reggimento al confine texano con il Messico e cerca di contenere le incursioni degli apache  e dei loro alleati, alle vicende militari si intrecciano quelle familiari, è separato da 15 anni dalla moglie Kathleen sudista (Maureen O'Hara) a cui aveva dovuto distruggere la fattoria come tutte le case della valle durante la battaglia di Shenandoah per ordine del generale Sheridan che ora comanda le truppe al confine. Al forte viene raggiunto dal figlio Jeff che si è arruolato di nascosto come soldato semplice, dopo essere stato bocciato agli esami a West Point. Il ragazzo  viene raggiunto dalla madre che vuole riportarlo a casa e toglierlo dai pericoli della guerra indiana. Ci saranno screzi e scontri militari con la battaglia finale che vede i soldati liberare un gruppo di bambini e ragazzi rapiti dagli apache, il ragazzo si comporteràvalorosamente i due coniugi si riappacificano e la moglie assiste alla parata del reggimento al suono dell'inno sudista "Dixie" che il generale Sheridan ha voluto in omaggio alla signora.
Orson Wells a proposito di Howard Hawks diceva che sua arte era una grande prosa, mentre quella di Ford era poesia. Anche in questo film viene riprodotto il mondo poetico di Ford composito di drammi, di momenti ironicie  sentimentali, quel grande regista si autodefiniva modestamente un mero direttore di western, quando in realtà tale definizione non corrispondeva alla realtà perché era un grande regista eclettico che diresse i generi più disparati. Infatti è il regista che ebbe piu premi. ben 4 Oscar per la regia (Il traditore, Furore, Come era verde la mia valle, Un uomo tranquillo), ma nessuno era un western, questo va a disdoro di Hollywood che fino agli anni '80 non considerava molto i film western. Anche in questa pellicola recitano molti degli attori della cerchia di cui Ford amava circondarsi: Victor McLaglen (Oscar come migliore attore protagonista per il traditore) che ripete la macchietta del sergente Quincannon de I cavalieri del Nord Ovest, Ben Johnson, Harry Carey jr., Ken Curtis che vedremo cantare anche in Sentieri selvaggi. Vediamo qui per la prima volta con Wayne la bellissima Maureen O'Hara a cui il bianconero della fotagrafia non mette in risalto i capelli rossi e gli occhi verdi, vedremo recitare insieme i due in Un uomo tranquillo un fim autentico capolavoro con scene come la lunga scazzottata tra Wayne e McLaglen passata alla storia del cinema.
Rio Bravo è un film a mio avviso un pò al di sotto dei due precedenti della trilogia, la trama è un pò difficoltosa, certe macchiette sono ripetute, alcune note sono un pò stonate come i rapporti tra tra moglie e marito 15 anni vissuti lontano per molto tempo e poi basta poco per riappacificarsi, anche le scene di guerra non sono accurate come al solito, insomma un bel film ma non ai vertici come molti capolavori di John Ford . [-]

Va subito detto che siamo ben lontani dai vertici massimi raggiunti dal western di Sergio Leone, però il film di Ford riesce comunuqe a risultare un capolavoro nel suo genere dal punto di vista registico. Possiede un ritmo che difficilmente ritroviamo in pellicole degli anni '50 e le scene magnifiche si susseguono per tutta la durata. Detto questo e considerato quindi capolavoro, non si può tacere però circa la stupidità del mondo western messo in scena da Ford. A cominciare dai valori dell'uomo duro ma sentimentale fino alla moglie felice che nel finale guarda soddisfatta le premiazioni dei militare girandosi l'ombrellino. Il film è spesso ironico ma non fino al punto di prendere in giro gli stupidi valori che sta passando, se lo avesse fatto sarebbe stato un capolavoro anche per i messaggi. [+]

Va subito detto che siamo ben lontani dai vertici massimi raggiunti dal western di Sergio Leone, però il film di Ford riesce comunuqe a risultare un capolavoro nel suo genere dal punto di vista registico. Possiede un ritmo che difficilmente ritroviamo in pellicole degli anni '50 e le scene magnifiche si susseguono per tutta la durata. Detto questo e considerato quindi capolavoro, non si può tacere però circa la stupidità del mondo western messo in scena da Ford. A cominciare dai valori dell'uomo duro ma sentimentale fino alla moglie felice che nel finale guarda soddisfatta le premiazioni dei militare girandosi l'ombrellino. Il film è spesso ironico ma non fino al punto di prendere in giro gli stupidi valori che sta passando, se lo avesse fatto sarebbe stato un capolavoro anche per i messaggi. La cosa sorprendente è che tutto questo non scalfisce minimamente il valore registico assoluto. [-]