Versione edulcorata di un dramma esistenzialista di Eugene O'Neill intitolato "The Hairy Ape": la confezione non è granché ( molto meno espressionista della pièce ), ma la regia è ben concentrata nel raccontarci l'evoluzione del protagonista maschile, da grezzo e orsino animale, ingenuo ma felice, a povero disgraziato tormentato dal desiderio di scacciare dalla mente, con un gesto simbolico, la miseria della sua condizione esistenziale. Ottimo Bendix, ma bravissima anche la Hayward nei panni della fatalona di turno.