Mario Gromo
La Stampa
Quando, al Festival internazionale di Venezia, l'altra estate, la luce tornò sulla terrazza dell'Excelsior alla fine di quella che fu chiamata la serata italiana, l'applauso scrosciante che salutò il filmetto del Camerini non fu soltanto il riconoscimento d'un film agile e giovanile, gentile e scanzonato: ma anche il primo vero successo che l'ombra di De Sica conobbe sullo schermo. Poi l'attore si perse, o, meglio, fu abbandonato a se stesso da direttori che si compiacevano soltanto delle sue marsine e dei suoi sorrisi; l'ineffabile tabarino divenne la prediletta provincia del suo regno; e si profilò un match a inseguimento fra il Besozzi, partito con tre o quattro film di vantaggio, e il De Sica, allenatosi intanto nei quadretti delle varie riviste e rivistine Zabum. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (3145 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 9 dicembre 1933
twitter
diventa fan
