Titolo originale | The Fountainhead |
Anno | 1949 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 114 minuti |
Regia di | King Vidor |
Attori | Raymond Massey, Gary Cooper, Robert Douglas, Patricia Neal, Henry Hull, Kent Smith . |
MYmonetro | 3,14 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Un giovane architetto difende con fermezza le proprie idee e, piuttosto che accettare di seguire la corrente, lavora come minatore; conosce e si innamora di Dominique, la figlia del proprietario della miniera. Ma nonostante la passione che li lega la ragazza sposa il direttore di un importante giornale: questi, suggestionato dalla moglie, finisce per sostenere il giovane. In questo modo l'architetto può realizzare i suoi disegni decisamente fuori del comune.
Forse 4 **** sono troppe,ma certi film sono quintessenza del cinema classico,quello che non tramonta mai,quello che faceva sognare ad occhi aperti e tanto fa sentire la sua assenza. Questo melodramma insolito,vagamente ispirato alla vita di un genio dell'architettura,coinvolge e strega,anche grazie al bellissimo b/n del veterano Vidor,mostro sacro del cinema muto (La Folla,il suo capolavoro).
Molto inconsueto per la cinematografia fine anni '40. Forse e' stato prodotto solo perche' tratto da un libro best seller in quegli anni. Molto estremista in certi passaggi e crudo in altri. Attori al di fuori di ogni divismo, soprattutto la Neal. Penso sia normale che al Morandini non piaccia. In questo paese con l'egemonia culturale della sinistra questo film (e l'autrice del [...] Vai alla recensione »
l'identità di un progettista è unica quando esprime la sua libertà di espressione che si fonde con le sue idee uniche e irripetibili.scevre dal denaro che esso riceve ma imprime un suo unico modo di forme e di idee dell'arte che si contrasdinguerà nella storia.
Mi chiedo come mai tanti "mostri sacri" si prestarono alla realizzazione d'un film così ridicolo e strampalato: un autentico monumento all'incredibilità. Più che degna del contesto generale l'esilarante scena finale, nella quale financo le regole geometriche della prospettiva vengono stravolte.