
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Israele, USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Raphaël Nadjari |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Due fratelli cercano di trovare un modo per ritrovare il padre misteriosamente scomparso.
CONSIGLIATO SÌ
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Una famiglia israeliana come tante. Due fratelli (uno adolescente e l'altro bambino) in conflitto. L'adolescente frequenta assiduamente la scuola biblica guidata dal nonno paterno ma, al contempo, torna a casa all'alba dopo aver passato la notte tra spinelli e discoteca. Un giorno il padre viene colto da un malore mentre è alla guida dell'auto. Causa un incidente e poi scompare senza lasciare traccia. Da quel momento la vita di tutti i componenti del nucleo familiare è sconvolta. Il nonno intende trasformare la casa in un centro di preghiera per il ritorno del figlio. La nuora, di formazione laica, si oppone. Finché un giorno i due ragazzi cercano di trovare una soluzione che non risolve nulla.
Nadjari realizza con questo film, il cui titolo è traducibile in 'Salmi', un'opera che si presta a una duplice lettura. Quella dello spettatore occidentale non può che essere molto parziale e quasi riduttiva. Troppi sono gli elementi della cultura religiosa ebraica osservante (senza per questo raggiungere l'esasperazione dell'ortodossia) che entrano in gioco nella narrazione. Nonostante questo si riesce però a comprendere che il film abbia invece un certo rilievo nell'ambito delle attuali dinamiche della società israeliana. Menachem, il fratello maggiore, assorbe in sé le tensioni di un mondo ancora combattuto tra la rassicurante, ma al contempo opprimente, tradizione e le dinamiche di un mondo giovanile che se ne sta progressivamente distanziando.
Combattuto tra una madre laica, ma non per questo meno ebrea, un fratello minore con cui vive il classico rapporto di gelosia reciproca e un amore che sta nascendo ma che non sa bene come gestire, Menachem non trova di meglio che aggiungere irrazionalità al fideismo. La domanda iniziale del film è quella che ne costituisce il fil rouge. Se un uomo perde la vista e l'orientamento come farà a sapere da quale parte sta Gerusalemme per potersi volgere nella sua direzione quando prega? Non avrà bisogno di questa conoscenza. Basterà che si volga verso l'alto perché lì è Dio. Il rischio che la forma annulli la profondità della sostanza è però più che mai presente, sembra dirci il regista. Così l'uomo e Dio sono sempre più soli e sperduti.
Modest to a fault, the introverted family drama “Tehilim” circles an unsolved mystery and unresolved emotions. Filmed in present-day Jerusalem, Raphaël Nadjari’s minimalist tale studies the effects of loss on a middle-class Jewish family. When Eli Frankel (Shmuel Vilojni) inexplicably disappears after a car accident, his departure forces faith and pragmatism into bitter conflict.