Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 74 minuti |
Regia di | Stefano Landini |
Attori | Alessandro Vantini, Flavio Montrucchio, Roberto Citran, Fabrizio Nicastro, Ernesto Mahieux Lina Bernardi, Sara Ronco, Paolo Fresu, Roberto Cipelli, Attilio Zanchi, Ettore Fioravanti, Antoine Rebb, Guido Ruffa, Paolo Belletrutti, Antonio Sarasso, Charlie Dogliani, Roberto Pitta, Riccardo Forte, Adriano Saleri. |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 20 giugno 2014
Un giovane pianista ebreo segue con interesse la band di Giò Cervi, di nascosto perché le autorità fasciste hanno bandito il jazz.
CONSIGLIATO SÌ
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Giugno 1940, Torino. Mentre l'Italia di Mussolini entra in guerra a fianco della Germania nazista, il giovane Massimo ha un solo pensiero in testa: la musica. La passione per il jazz è l'unico grande motore della sua vita, nonostante il padre lo spinga a dedicarsi esclusivamente agli studi di Architettura, progettando per il figlio un posto di lavoro fisso al catasto. Massimo, però, non ne vuole sapere. Trascorre le serate nel piccolo locale dove si esibisce il quintetto jazz di Giò Cervi, suo idolo. Qui avvicina il musicista ebreo Alberto Molaien, a cui chiede lezioni di pianoforte e composizione. Ma intanto la situazione politica degenera. Le espressioni artistiche non rigorosamente italiane sono bandite. Il jazz, originatosi negli Stati Uniti, è considerato veicolo di esotismo e condannato come forma d'arte degenerata. Massimo, Giò e Alberto vengono arrestati e finiscono in carcere come prigionieri politici. Nel 1943 la prigione passa sotto il controllo dei tedeschi.
«Non ingabbiate i vostri sogni, lasciateli scorrere leggeri. Anche attraverso le sventurate prigioni del mondo». Ha un valore profetico la frase che un mago di strada rivolge al giovane Massimo, poco prima di essere arrestato, in una sequenza che diventa emblema dell'assurda ottusità di un regime fascista che non accetta la fantasia, la creatività. Manifestazioni dell'intelletto e dello spirito che vanno represse perché pericolose. Molto più insidiose di una critica politica esplicita, in quanto libere espressioni di una mente che non si rassegna all'inattività. Stimoli alla riflessione che cozzano con l'imposizione di una diffusa e generalizzata ignoranza di regime. Ecco perché il jazz era proibito dai totalitarismi e i suoi miti, come Louis Armstrong, dissacrati. Una musica straniera, che accosta l'istintività di una passione primordiale alla raffinatezza di un'arte colta, non poteva essere né compresa né tollerata. Diversi musicisti furono discriminati e perseguitati, per la sola ragione di avere una passione "sbagliata".
7/8 - Sette ottavi è la loro storia. La storia di un'ingiustizia passata sotto silenzio. Il regista Stefano Landini decide di raccontarla, dando voce a quella stessa musica che i gerarchi nazifascisti tentarono di mettere a tacere per sempre. È il jazz, infatti, il vero protagonista di un film in cui la musica è talmente predominante da dare l'impressione che le immagini siano state pensate per accompagnarla, e non viceversa. Nonostante siano ricercate e raffinate, grazie alla scelta di un patinato bianco e nero, dalla resa molto nitida consentita dall'uso del Viper 2K. 7/8 - Sette ottavi è stato il primo film italiano interamente girato con questo sistema, che migliora ulteriormente la qualità dell'alta definizione. Eppure è la musica a monopolizzare l'attenzione, composta dal trombettista jazz di fama internazionale Paolo Fresu, che compare in cameo nel film. Una musica che è talmente protagonista da mettere spesso la vicenda narrata in secondo piano, quasi a toglierle impatto e intensità, a raffreddarne le emozioni, nonostante la drammaticità del tema affrontato, complici il didascalismo di certe sequenze e l'interpretazione non eccelsa del cast.
Un piccolo film indipendente, quello diretto da Landini, che ha la partitura di una dichiarazione d'amore nei confronti del jazz. Una musica che rende l'animo libero, anche se il corpo è imprigionato. È così che Massimo e Alberto sopportano le ingiustizie del carcere, con le dita che tamburellano sulle spesse mura della prigione. A comporre una melodia immaginaria che libra la mente e guarisce il cuore.
7/8 - SETTE OTTAVI disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€6,89 | – | |||
€4,25 | – |
Fascismo, fine anni '30 inizi '40. Classica storia antifascisti ed ebrei contro i fascisti, ma poi, quale storia? Bassima qualità della sceneggiatura, attori non eccellenti, fa sorridere anche in certe scene un po' ridicole come il discorso con Dio, una delle scene più banali che abbia mai visto al cinema e il soldato tedesco scuro con il baffo nero, più che un soldato [...] Vai alla recensione »
un videoclip un pò lungo, le scene musicali sono un pò troppo lunghe inframmezzate da dialoghi e situazioni non chiare e la caratterizzazione dei personaggi è proprio al limite dell'inesistente, funzionale solo alle parti musicali. Ma sono contento che si producano anche film così. ma non capisco perchè lo hanno proposto ora su mymovies live! dopo tipo 6 [...] Vai alla recensione »