Anno | 1993 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Jon Amiel |
Attori | Jodie Foster, Bill Pullman, Richard Gere, James Earl Jones, Maury Chaykin, Lanny Flaherty William Windom, Wendell Wellman, Brett Kelley, Clarice Taylor, Frankie Faison, R. Lee Ermey, Richard Hamilton, Karen Kirschenbauer, Carter McNeese, Dean Whitworth. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,03 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 settembre 2017
Nel 1866, dopo sei anni di guerra, Jack Sommersby torna a casa. Lo accolgono i suoi (ex) schiavi, gli amici, la moglie e un figlio che non ha mai visto. Al Box Office Usa Sommersby ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 42,1 milioni di dollari e 8,1 milioni di dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Nel 1866, dopo sei anni di guerra, Jack Sommersby torna a casa. Lo accolgono i suoi (ex) schiavi, gli amici, la moglie e un figlio che non ha mai visto. Non sono accoglienze trionfali. Anzi, la moglie è addirittura imbarazzata. Di sicuro Jack è molto cambiato. Il calzolaio nota che il piede gli si è accorciato di due misure. Anche la moglie rileva cose strane, in meglio, soprattutto nell'intimità. Jack organizza un'operazione per riscattare la zona dalla miseria. Vende i pochi averi della gente per comprare semi di tabacco. Tutti si trasformano in coltivatori e l'impresa riesce. Ma nel frattempo, si sparge la voce che Jack non sia Jack. Un giorno arriva uno sceriffo con un mandato di cattura. Sembra che Sommersby abbia ucciso un uomo. Il processo non gli dà scampo. L'unica possibilità di salvezza sarebbe quella di ammettere di non essere Sommersby, ma un certo maestro di scuola, cialtrone e ladro. Ma il falso Jack non lo ammette, neppure di fronte alla moglie che fa di tutto per salvarlo. Preferisce farsi impiccare pur di mantenere l'identità di un uomo che ha fatto qualcosa di veramente buono.
Si racconta nell’Odissea di Omero che Ulisse, tornando ad Itaca dopo 10 anni dalla guerra di Troia, sia stato riconosciuto dal suo fedele cane Argo. Dopo averlo atteso, invecchiato e stanco, soddisfatto di riconoscerlo, muore. Ad attenderlo il figlio Telemaco e la fedele moglie Penelope,corteggiata dai principi pretendenti a prendere il posto di suo marito.
Questo film è lo specchio dell'ipocrisia americana. Essi non guardano film non americani e percio tutti i bei film girati fuori dall'america vengono rifatti (remake). Cmq questo non arriva alle caviglie di : Le retour de Martin Guerre.
brutto remake del film francese : Le retour de Martin Guerre.
Truccata da vicenda romantica con divi in costume, è in realtà una riflessione sull’identità: cosa dà identità a un individuo rendendolo riconoscibile nella comunità in cui vive e tra gli affetti domestici, cosa rappresenta l’identità per l’individuo stesso, a cosa egli è disposto per salvaguardarla. Insomma: cos’è un uomo, il nome che porta, il passato che l’ha formato, oppure la sua natura e i suoi [...] Vai alla recensione »