
Anno | 1962 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Alberto Lattuada |
Attori | Alberto Sordi, Norma Bengell, Ugo Attanasio, Cinzia Bruno . |
Tag | Da vedere 1962 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,06 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 marzo 2011
Picciotto siculo integratosi nel Nord è spedito dai potenti di un'organizzazione mafiosa a compiere un omicidio a New York, andata e ritorno chiuso in una cassa.
CONSIGLIATO SÌ
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Il siciliano Antonio è riuscito a tenersi fuori dal giro mafioso del suo paese, a trasferirsi al nord, a trovare un ottimo impiego e una bella moglie milanese. Le ferie, naturalmente, va a trascorrerle in Sicilia ed è appunto in una di queste occasioni che la mafia lo constringe a compiere un delitto. L'alternativa è rinunciare alla sua tranquillità. Antonio è costretto ad accettare di essere spedito in America, chiuso in un baule. Compiuta la "missione", torna in Italia.
nino badalamenti ritorna alla natia sicilia per godersi un pò di ferie con la sua famiglia,riabbraccia i parenti e don vincenzo il boss del paese(colui che gli ha dato quel posto di lavoro al nord)che gli fa un'offerta che non potrà rifiutare..si ritroverà improvvisamente a new york a regolare un conto rimasto aperto. Bel film,l'arrivo in sicilia è divertentissimo.. [...] Vai alla recensione »
Un film che rispecchia la situazione siciliana di un tempo e soprattutto dei piccoli paesini dell'entroterra. La moglie del nord scandalizzata e alberto sordi che prova a spiegargli tutti i significati di alcune situazioni sicule. Bello!
Nino è un siciliano che vive a Milano: ha sposato una milanese ed è un impiegato solerte e stimato; un giorno torna in Sicilia in vacanza, dopo anni di assenza, e con grande stupore della moglie, ignara degli usi locali, dimostra subito un ossequio quasi servile nei confronti di un vegliardo che tutti rispettano più della legge e del parroco. A dire il vero è stato questo vegliardo a trovargli il posto [...] Vai alla recensione »