Il tempo che ci vuole

Film 2024 | Drammatico, 110 min.

Regia di Francesca Comencini. Un film Da vedere 2024 con Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano, Anna Mangiocavallo, Luca Donini. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2024, durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 26 settembre 2024 distribuito da 01 Distribution. - MYmonetro 3,75 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 25 settembre 2024

Un padre e sua figlia. Gli anni di piombo e la "generazione scomparsa". Un film autobiografico che sa di vita e di cinema. Il film ha ottenuto 10 candidature e vinto 5 Nastri d'Argento, 6 candidature a David di Donatello, Il tempo che ci vuole è 62° in classifica al Box Office. lunedì 18 agosto ha incassato € 442,00 e registrato 164.852 presenze.

Consigliato assolutamente sì!
3,75/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,40
PUBBLICO 3,85
CONSIGLIATO SÌ
Con un coraggio da leonessa, Francesca Comencini racconta il rapporto con il padre Luigi in un film libero che rende universale la sua storia personale.
Recensione di Paola Casella
venerdì 6 settembre 2024
Recensione di Paola Casella
venerdì 6 settembre 2024

Un padre entra nel laboratorio di ceramica della figlia e la maestra gli consegna la statuetta di un cane. "L'ha fatto tutto la bambina?", chiede il padre, sorpreso dalla qualità del manufatto. Quel padre è il regista Luigi Comencini, e in quel suo dubbio è contenuta l'insicurezza con cui sua figlia Francesca farà i conti per tutta la vita, nel confronto con un genitore gigantesco per talento, fama e personalità. Un genitore che per lei ha avuto tempo, ascolto e attenzione, come l'ha sempre avuto (anche nel suo cinema) per tutti i bambini, ma nel cui cono d'ombra Francesca si è mossa a disagio, sempre preoccupata di "essere in campo" al momento sbagliato, contemporaneamente visibile e invisibile ai propri occhi e a quelli di quel padre ingombrante e venerato.

Ci vorrà tanto tempo, e il passaggio (in ombra, appunto) attraverso alcuni anni difficili, perché padre e figlia trovino un rapporto meno sbilanciato e conflittuale, e perché Francesca diventi a tutti gli effetti "collega" di un artista che ha lasciato il segno nel cinema italiano.

L'ottima notizia è che Francesca Comencini è diventata davvero una regista all'altezza di suo padre, e lo dimostra proprio con Il tempo che ci vuole, scavando a fondo e con efferata spietatezza in quel rapporto per lei così centrale e raccontandolo come se le sue sorelle e sua madre non esistessero.

Comencini ricorda "come era esclusiva la tenerezza che univa" lei e suo padre, e come certi legami cancellino tutti gli altri intorno, o quantomeno vadano raccontati senza interferenze, ancorché amorevoli. Ed è significativo, cinematograficamente parlando, che Francesca sia tornata a raccontare suo padre in forma direttissima dopo averlo raffigurato in forma traslata in Le parole di mio padre come una figura elusiva e autoritaria, appoggiandosi a Italo Svevo per mettere in scena, timidamente e di sfuggita, il suo rapporto difficile con il patriarca Luigi.

Oggi la consapevolezza adulta, forse anche la propria esperienza genitoriale, le permettono di affrontare di petto quella figura paterna che ha adombrato e allo stesso tempo illuminato la sua vita, e nel farlo la regista e sceneggiatrice riesce a raccontare la bellezza e complessità del legame fra un padre e una figlia, ma anche il ruolo centrale che il cinema ha avuto per entrambi, e nell'immaginario di noi spettatori.

Il tempo che ci vuole è infatti attraversato dal cinema, non solo quello di Luigi e Francesca Comencini, ma anche quello di chi del cinema è stato pioniere, come Georges Méliès, e di chi l'ha saputo reinventare in Italia, come Roberto Rossellini.

Il cinema secondo i Comencini è passione totalizzante, veicolo di espressione di sé, legame fra un Paese e la sua identità culturale, punto di contatto fra i registi e il pubblico. Quel cinema attraversa tutta la storia di Luigi e Francesca anche tramite piccole citazioni (il ponte sotto il quale due generazioni camminano vicine ma non riescono a parlarsi come ne L'ultimo tango a Parigi) che testimoniano il ruolo del grande schermo nella vita di entrambi, così come nella nostra.

Anche dietro le quinte di Il tempo che ci vuole c'è tanto grande cinema italiano: Paola Comencini ai costumi, Francesca Calvelli al montaggio, Luca Bigazzi alla direzione della fotografia, Marco Bellocchio alla produzione (e non solo...), e via elencando.

La regista riesce miracolosamente a legare tutto questo, e a rendere universale la sua storia personale che ripercorre con un coraggio da leonessa - tratto che apparteneva anche a suo padre e che lui alla fine ha saputo riconoscerle.

Francesca attraversa un passato doloroso raccontando anche la sua assuefazione alle droghe e imbeve la sua storia della nostalgia del padre volato in cielo (l'unico appunto negativo al film è proprio quel volo finale). Laddove Luigi era allergico all'autobiografia, Francesca "passa attraverso la spada" dei suoi ricordi nel restituire il loro legame, ma ricostruisce anche una fetta di Storia italiana fatta di set magici e spietati, corridoi altoborghesi, tragedie politiche - Piazza Fontana, il delitto Moro, le Brigate Rosse - e drammi privati.

E lo spostamento graduale del padre da divinità a creatura fragile è altrettanto commovente sullo schermo di quanto non lo sia stato per ognuno di noi, quando da figli ci siamo resi conto della mortalità dei nostri genitori e non ci è restato che accompagnarli, con tenerezza e amore.

Francesca riserva per sé lo sguardo più critico, e al padre regala la gratitudine per averle insegnato ad affrontare il comune terrore del fallimento (la frase che dirà Luigi alla figlia è di Samuel Beckett). Al centro c'è l'amorevole duello fra ogni padre e ogni figlia, ma anche quello attoriale fra un gigantesco Fabrizio Gifuni, impressionante nell'evocare Luigi Comencini con tutto il corpo - la camminata, i gesti delle mani, le espressioni del volto, il piglio autoritario e gentile - e l'ottima Romana Maggiora Vergano (ma anche Anna Mangiocavallo che interpreta Francesca da piccola).

Il tempo che ci vuole è un film profondamente libero su come la vita, solo alla fine, tira le somme, resettando priorità e scale di valori. È anche un film sui vari modi di intendere il cinema, onanistico e in primo piano o "totale" e intento a farsi capire dal pubblico: Francesca Comencini dimostra che si può "fare bene" entrambi raccontandone la possibilità di convivenza. Se "il cinema ti mostra quello che trova", come diceva Luigi Comencini, qui ha trovato una grande autrice.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 15 gennaio 2025
Eugenio

Luigi e Cristina. Il padre cinematografico di Pinocchio e una figlia alle prese con una crisi esistenziale, il complesso legame doloroso con la vita e l'incertezza nel domani. "Il tempo che ci rimane" di Comencini è un esercizio di stile retorico ma delizioso, soprattutto nella prima parte sul set delle avventure di Pinocchio, ricostruito con fedeltà sia nelle ambientazioni [...] Vai alla recensione »

martedì 22 ottobre 2024
Mauridal

  IL TEMPO CHE CI VUOLE un film di Francesca Comencini con Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano  Quando il cinema, meglio, la cinematografia, lascia un segno vero, fondamentale per la vita, allora   parliamo di Francesca Comencini  che ,figlia di Luigi Comencini , riesce a raccontarsi  in questo suo riuscitissimo film sottolineando dal titolo che ci vuole il tempo [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 ottobre 2024
gabriella

 Un film che è un omaggio sincero, appassionato, sentito, di una figlia verso un padre, è il ringraziamento a chi ha sempre scelto prima la vita, poi il cinema, permettendo a lei di entrare in scena e raccontarsi e abbandonarsi ai ricordi lievi dell’infanzia a quelli difficili della giovinezza, di abbracciare quel tempo, tutto il tempo che ci vuole, per ritrovarsi.

sabato 9 agosto 2025
Emilio Concettoni

La storia si focalizza, risultato di una scelta artistica ben precisa, sul rapporto tra Luigi Comencini (F. Gifuni) e sua figlia Francesca (A. Mangiocavallo da piccola, R. Vergano da ragazza). Vediamo il regista nel suo grande appartamento con sua figlia bambina, poi al lavoro sul set del celebre "Pinocchio", alle prese con i problemi del cinema e quelli della vita.

lunedì 21 ottobre 2024
Anna Rosa

Il film è talmente denso e poetico che così di prim'acchito esprimerò solo qualche considerazione approssimativa. Innanzitutto la Comencini ci ricorda come la fiaba di Pinocchio, oggetto dell'opera filmica più amata di suo padre, sia un'efficace metafora della difficoltà del passaggio dall'infanzia alla vita adulta, ma anche ci dice come suo padre, anzi tutti i genitori,facciano il possibile per insegnare [...] Vai alla recensione »

martedì 8 ottobre 2024
Rosalinda Gaudiano

  Cogliendo l’espressione di Luigi Comencini: “ I film o stanno in piedi o non stanno in piedi”…questo film , ci sta…in piedi... "IL TEMPO CHE CI VUOLE" Francesca Comencini scrive e dirige un film sugli anni della sua adolescenza. Attraversa varie tappe, l’infanzia e gli anni della turbolenta giovinezza , dove la figura del padre Luigi [...] Vai alla recensione »

sabato 5 ottobre 2024
fabriziog

 “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini è un’opera di non comune intensità sul rapporto speciale che legava Francesca con il padre, l’intramontabile regista Luigi Comencini. È un racconto fiabesco, onirico, emozionante, tenero, dove la magistrale interpretazione di Fabrizio Gifuni (Luigi Comencini) e Romana Maggiora Vergano (Francesca Comencini) [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 settembre 2024
Giggetto

Un film coraggioso, anche se basato su soli due personaggi, l'affermato regista Luigi Comencini e la sua figlia più piccina, bambina adorata prima e adolescente ribelle poi fino ad essere sull'orlo del precipizio. Una storia autentica e coraggiosa, che riesce a parlare e ad interpretare tutte le complesse sfumature del rapporto padre / figlia.Un grandissimo Fabrizio Gifuni, che da prova anche in questo [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 luglio 2025
Giordano Brunetti

Un film che parte in sordina ma ti conquista scena dopo scena. Francesca Comencini mette in scena con coraggio una storia autobiografica, senza tralasciare il suo passato di tossicodipendenza. Tutto incentrato sul rapporto con un padre importante e famoso, di cui faticosamente ma con successo seguir? le orme, il film supera il pericolo di narrare una storia ombelicale per coinvolgere e commuovere lo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 18 dicembre 2024
santospago

un poetico ritratto a due, forte e coraggioso

domenica 3 novembre 2024
ralphscott

Si parte forte, col set di Pinocchio allegro e verosimile, per poi approdare all'età adulta dove il film si impantana, dilatandosi ed insistendo oltremodo sulla crisi di identità e la caduta nell'eroina di Francesca. Troppe lacrime,  troppo dolore messo in scena, una sceneggiatura che sembra esaurirsi nella monotonia. Le scene corali che ci riportano alla gioventù [...] Vai alla recensione »

martedì 8 ottobre 2024
athos

Quando un film personale è molto acclamato dalla critica il semplice commentatore si trova un po' in imbarazzo. A me il film è piaciuto nell'interpretazione dei due attori. Un po' meno nella rappresentazione a due che ha escluso tutto il mondo circostante. Abbiamo capito la dedizione completa di un padre verso una figlia che si stava perdendo, abbiamo capito il contesto storico [...] Vai alla recensione »

domenica 6 ottobre 2024
Umberto

IL TEMPO CHE CI VUOLE... Film autobiografico in cui la regista racconta tutte le fasi della sua vita che l'hanno portata a diventare sia a livello umano che professionale, la persona che è oggi. La storia si sviluppa esclusivamente sul rapporto col padre, tant'è che il resto della famiglia non viene volutamente preso in considerazione, quasi come se non esistessero.

sabato 5 ottobre 2024
asia

Avevo paura ad andare. Per tanti motivi. Ma il film è degno di tanto cognome. Sono uscito dal cinema....volando!

venerdì 4 ottobre 2024
Giovanni Bogani

bella la citazione da "Michel" di Claudio Lolli!!! Speriamo che, da qualche parte lassù o laggiù, la possa leggere e commuoversi, come è accaduto a me.

sabato 28 settembre 2024
andrea saldutti

Splendido film. Bravissimo Gifuni. Emozioni intense nella descrizione del rapporto padre figlia. Interessante la descrizione del mestiere del cinema. Da vedere.

Frasi
Hai avuto il coraggio
Di guardare in faccia le tue contraddizioni e ti sei guadagnata il diritto di camminare a testa alta
Luigi (Fabrizio Gifuni)
dal film Il tempo che ci vuole - a cura di Olga
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 17 ottobre 2024
Pietro Diomede
ItaliaOggi

La chiave di lettura che Francesca Comencini ha voluto regalarci nel raccontare il suo rapporto con il padre è l'esclusività del loro rapporto. Nonostante Luigi Comencini avesse una moglie e quattro figlie, in tutto il film ci sono solo loro due. Comencini era il regista dei bambini, nessuno come lui sapeva parlare ma soprattutto ascoltare la voce dell'innocenza, e rimproverava pesantemente il mondo [...] Vai alla recensione »

martedì 8 ottobre 2024
Giovanni Spagnoletti
Close-up

C'è un momento, secondo me, decisivo nell'ultimo film di Francesca Comencini dove il protagonista, Luigi Comencini, interpretato in modo perfetto da Fabrizio Gifuni, pronunzia una battuta il cui senso più o meno è il seguente (vado a memoria): "ho fatto una quarantina di film e non ho mai parlato di me stesso, lei fa il suo primo ed è autobiografico".

giovedì 3 ottobre 2024
Michele Gottardi
Il Mattino di Padova

"Il tempo che ci vuole", presentato fuori concorso a Venezia 81, poche settimane or sono, ricostruisce il rapporto tra la regista Francesca Comenicini e il padre, il celebre Luigi, elevandolo a vicenda universale nel rapporto padre/figlia. Un padre non comune, autorevole nel suo campo e nel ruolo di genitore, con cui Francesca ha dovuto fare i conti a lungo, prima di sciogliersi definitivamente.

martedì 1 ottobre 2024
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Francesca Comencini e il padre Luigi. Solo loro due, ché questa è la storia del loro rapporto, gli altri membri della famiglia restano fuori dal quadro. Padre e figlia e la vita intrecciata col cinema, e siamo subito sul set di "Pinocchio". Ma Luigi chiarisce: «Prima viene la vita, e poi il cinema». E Francesca ragazza rischiò di deragliare, provò l'eroina e ne rimase prigioniera.

lunedì 30 settembre 2024
Grazia Paganelli
Duels.it

Dopo tanti anni passati a fare il suo stesso lavoro cercando di essere diversa da lui, ho voluto raccontare quanto ogni cosa che sono la devo a lui: ho voluto rendere omaggio a mio padre, al suo modo di fare cinema, al suo modo di essere, all'importanza che la sua opera e il suo impegno hanno avuto per il nostro cinema, all'importanza che la sua persona ha avuto per me.

sabato 28 settembre 2024
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Autobiografico. Con un padre amatissimo e celebre come Luigi Comencini. Frammenti di storia italiana (alla televisione, vediamo piazza Fontana, i delitti della Brigate Rosse, il rapimento di Aldo Moro). Gli anni della droga, anche. Raccontati con dolore e realismo, ma senza tradire il racconto quieto (parliamo di stile cinematografico, il dramma non è escluso ma esistono modi diversi per raccontarlo) [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 settembre 2024
Alessandra De Luca
Avvenire

Un padre, il regista Luigi Comencini, e una figlia, Francesca, anche lei cineasta. Il cinema e la vita. L'infanzia che sembra luminosa e fiabesca come il set di Pinocchio, e un'adolescenza buia, fatta di dubbi e menzogne, conflitti e sensi di colpa, negli anni delle stragi, delle rivoluzioni sociali e della comparsa delle droghe, che stravolsero un'intera generazione.

venerdì 27 settembre 2024
Valerio Caprara
Il Mattino

Autobiografico e accorato, "Il tempo che ci vuole" ricostruisce l'intenso e tumultuoso rapporto vissuto col padre Luigi dalla regista Francesca Comencini, una delle quattro figlie che ha seguito le orme paterne dopo avere superato ardue prove di vita. L'atto d'amore messo in scena con garbo elegiaco merita attenzione, anche perché dal punto di vista della confezione il film è di ottimo livello: avvolto [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 settembre 2024
Francesco Alò
Il Messaggero

«L'ha fatto tutto lei?» chiede il padre guardingo all'insegnante d'arte quando la figlia realizza un bassotto in ceramica. È l'inizio de Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini. Il papà diffidente è Luigi Comencini (Fabrizio Gifuni), all'epoca già grande regista di Pane, amore e fantasia (1953) e Tutti a casa (1960). La bimba creativa è Francesca, figlia che non ride quasi mai.

venerdì 27 settembre 2024
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Avrò diretto quaranta film tenendomi alla larga dall'autobiografia. Tu invece la fai alla prima regia. Complimenti. Ma non chiedermi di vederlo. Luigi Comencini è categorico, e se lo può permettere. Come padre oltre che come regista. Sua figlia Francesca sta per esordire con un film sui miei anni complicati e quelle complicazioni le abbiamo appena viste.

venerdì 27 settembre 2024
Maria Lombardo
La Sicilia

Delicato e intimista ma fatto avulso dal contesto sociale, "Il tempo che ci vuole" è basato sul rapporto padre-figlia e sulla magia del cinema. La figlia è Francesca Comencini regista di questo lavoro autobiografico che punta sulla fantasia e sul cinema al centro della vita. Lei e figlia di Luigi Comencini l'autore del leggendario Pinocchio tv. "Il tempo che ci vuole", fuori concorso alla Mostra di [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 settembre 2024
Lee Marshall
Screen International

C'è una piacevole circolarità rispetto a Il tempo che ci vuole. Il primo film di Francesca Comencini, Pianoforte, proiettato al festival di Venezia nel 1984, era un dramma autobiografico sulla lotta alla tossicodipendenza vissuta dalla regista nella sua tarda adolescenza. Dopo una lunga carriera, Comencini ha presentato al festival di Venezia un altro dramma autobiografico, basato stavolta sul suo [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 settembre 2024
Maria Lucia Tangorra
Cineclandestino

Il tempo che ci vuole non è solo il titolo dell'ultimo lavoro di Francesca Comencini, ma ci permettiamo di prenderlo in prestito perché è "il tempo che ci vuole" anche per scriverne a riguardo (con la consapevolezza che non sarà mai abbastanza perché, in questo caso forse più di altri, si può e si deve essere oggettivi nel nostro ruolo, ma non è semplice - e non sarebbe giusto - lasciare da parte il [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 settembre 2024
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Prima la vita, poi il cinema, ammonisce Luigi Comencini (Gifuni, un po' vittima di ruoli precedenti). L'amore che lo guida al compito titanico di strappare dalla droga l'adolescente Francesca (Vergano) apre le porte della vita all'amore per il cinema. Personale, intimo, e universale (una figlia salvata dal papà), set&ossessioni, luci&tenebre, a volte troppo coinvolto per liberare le immagini dal grumo [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 settembre 2024
Stefano Giani
Il Giornale

Un padre e una figlia. Pinocchio. E il mondo legato al cinema, perché papà e bimba sono Luigi Comencini e Francesca, regista di questo ritratto di famiglia che è un «passo a due» in cui il grande schermo si mescola ai sentimenti e agli anni di piombo. A quello che si era, si è rischiato di diventare e si è poi arrivati a essere. Molte le citazioni, tra le tante, Miracolo a Milano.

martedì 24 settembre 2024
Massimo Causo
Film TV

Quello che il tempo vuole è la memoria delle cose, il ricordare come atto materico, come funzione dell'esperienza: luci, riflessi, oggetti, spazi, suoni, odori... Sensazioni, prima ancora che ricordi. È su questo che Francesca Comencini costruisce Il tempo che ci vuole, il suo film più personale (insieme all'esordio Pianoforte), atto di presenza alla figura del padre Luigi, prima ancora che naturale [...] Vai alla recensione »

sabato 7 settembre 2024
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Infine, Fuori Concorso (ma rispetto ad altri italiani avrebbe meritato di stare in gara), ecco "Il tempo che ci vuole" di Francesca Comencini, che si mette in gioco in prima persona (qui interpretata da Romana Maggiora Vergano), in un film autobiografico, che parte dall'amore del cinema, grazie al papà Luigi (Fabrizio Gifuni), e della vita, con tutte le difficoltà, anche aspre e conflittuali col genitore, [...] Vai alla recensione »

venerdì 6 settembre 2024
Massimo Lastrucci
Cineforum

Una scelta radicale, di quelle che o accetti o rifiuti, contraddistingue il film di Francesca Comencini (primo lavoro il premiato Pianoforte, 1984, ultimo il televisivo Django), un biopic di taglio inusuale che diventa qualcosa di più, dato anche il lato autobiografico. Padre e figlia, regista e regista, intellettuale ed extraparlamentare: tre aspetti che si mescolano e che si aprono alla storia del [...] Vai alla recensione »

venerdì 6 settembre 2024
Carlo Valeri
Sentieri Selvaggi

"Prima la vita, poi il cinema" dice il padre-regista al suo assistente sul set di Le avventure di Pinocchio, rimproverandolo per essersi rivolto maleducatamente agli abitanti del villaggio in cui stanno girando. È un momento cruciale, una sorta di dichiarazione programmatica da cui Francesca Comencini parte per mettere in gioco se stessa e il confine tra memoria e fantasia, come non aveva mai fatto [...] Vai alla recensione »

venerdì 6 settembre 2024
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Il tempo che ci vuole o, meglio, "prima la vita". Francesca Comencini fa infine il suo primo film, quello che aveva promesso al padre, Luigi, ricevendone cortese rimbalzo: "Non lo vedrò". L'ha fatto anni e anni dopo, portando al cinema la vita che fu e il cinema che fu, e ancora: in breve, Pinocchio, l'eroina, Parigi. Di due, padre e figlia, un'opera, Fuori Concorso a Venezia 81, presa dal dato di [...] Vai alla recensione »

NEWS
PREMI
lunedì 16 giugno 2025
 

Cinque premi a Il tempo che ci vuole. Il film dell'anno è Diamanti. Stasera al Maxxi di Roma la cerimonia di premiazione. Vai all'articolo »

GALLERY
sabato 7 settembre 2024
 

Ieri la regista ha presentato Il tempo che ci vuole. Oggi fuori concorso L’orto americano di Pupi Avati e Horizon – An American Saga 2 di Kevin Costner. Vai alla gallery

TRAILER
venerdì 6 settembre 2024
 

Regia di Francesca Comencini. Un film con Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano. Da giovedì 26 settembre al cinema. Guarda il trailer »

MOSTRA DI VENEZIA
venerdì 6 settembre 2024
Paola Casella

Un film libero che rende universale la sua storia personale della regista. Fuori Concorso. Da giovedì 26 settembre al cinema. Vai all'articolo »

winner
miglior casting director
Nastri d'Argento
2025
winner
miglior film
Nastri d'Argento
2025
winner
miglior attore
Nastri d'Argento
2025
winner
miglior attrice
Nastri d'Argento
2025
winner
miglior scenegg.ra
Nastri d'Argento
2025
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