La grande abbuffata

Film 1973 | Commedia, 125 min.

Regia di Marco Ferreri. Un film Da vedere 1973 con Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Marcello Mastroianni, Philippe Noiret, Andréa Ferréol. Cast completo Titolo originale: La grande bouffe. Genere Commedia, - Italia, Francia, 1973, durata 125 minuti. Uscita cinema lunedì 11 dicembre 2023 distribuito da Cat People. - MYmonetro 3,63 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 dicembre 2023

Quattro amici decidono di ritrovarsi in una villa per dedicarsi al cibo e al sesso fino a morirne. In Italia al Box Office La grande abbuffata ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 8,4 mila euro e 2,4 mila euro nel primo weekend.

Consigliato assolutamente sì!
3,63/5
MYMOVIES 3,25
CRITICA 3,91
PUBBLICO 3,72
CONSIGLIATO SÌ
Cibo, sesso e morte. Un film testimone di un'epoca e dell'opera di un grande regista.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 6 dicembre 2023
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 6 dicembre 2023

Quattro amici, un gourmet, un produttore televisivo, un pilota d'aereo e un magistrato decidono di ritirarsi in una villa rifornendosi di prelibatezze di ogni tipo. A loro si unirà un'insegnante che assisterà alla realizzazione del loro progetto: continuare a mangiare fino a morire.

Un film che suscitò un grande scandalo al momento della sua prima proiezione e che oggi resta come testimone di un'epoca e dell'opera di un grande e provocatorio regista.

17 maggio 1973. Al Festival di Cannes viene presentato, con tanto di montée des marches, La Grande bouffe (si tratta di una coproduzione italo francese). Al termine della proiezione Ferreri e gli attori verranno subissati di fischi e di insulti. Ci sarà chi arriverà ad accusarlo di assassinio della lingua francese e della sua tradizione letteraria (nel film si cita un tiglio amato dal poeta seicentesco Nicolas Boileau). Pressoché unici a difenderlo sono i "Cahiers du cinéma" che lo considerano come l'opera di chiusura di una trilogia che ha avuto come suoi predecessori sul piano della provocazione intellettuale e sociale Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci e La maman et la putain di Jean Eustache.

Si può dire che Ferreri ha ottenuto l'esito atteso. La sua è infatti una critica feroce alla borghesia. Nato probabilmente come prima idea nel corso delle cene organizzate da Ugo Tognazzi, a cui il regista partecipava definendo le portate pantagrueliche come un suicidio, il film si presenta come un ritratto grottesco di esponenti di una classe sociale destinata all'autoeliminazione consapevole.

Nelle sequenze iniziali, insieme a una sensazione di ineluttabile non ritorno, ci vengono presentati i protagonisti (a cui vengono lasciati, con un filo di sottile sadismo, i nomi degli attori che li interpretano). Ugo è un gourmet che affila coltelli mentre ripete per l'ennesima volta le origini della sua passione per la cucina. Michel è un produttore televisivo che già sta consegnando il proprio appartamento alla figlia che vede raramente. Marcello è un pilota d'aereo che non ha nessuna remora a far trasportare pesi rilevanti (si tratta di cibo) alle hostess del suo volo senza minimamente aiutarle mentre Philippe, magistrato, ha con la propria anziana governante un rapporto filiale che però non esclude il sesso.

Se si pensa che a loro si unirà l'insegnante Andréa (una Férreol ancora sconosciuta e che in seguito reciterà per Fassbinder, Greenaway e Truffaut) in visita con la classe al tiglio del poeta il quadro è completo. Ciò che attende lo spettatore è un susseguirsi in crescendo di eccessi che vedono mescolarsi cibo, sesso, prodotti della defecazione, flatulenze e morte. Ferreri sembra anche avere ben presente l'autore a cui il suo cinema è stato spesso accostato (Luis Buñuel) perché mentre ci saranno persone che entrano ed escono dall'abitazione i quattro amici saranno impossibilitati, per un motivo o per un altro, ad allontanarsene. La memoria non può non andare a L'angelo sterminatore.

Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli?

Quattro amici decidono di suicidarsi in una orgia di cibo e di sesso. Si ritirano in una vecchia villa parigina assediata da palazzi moderni. Muoiono uno ad uno oppressi da colossali mangiate. Sacerdotessa della loro morte è Andréa Ferréol.


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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 24 ottobre 2010
il cinefilo

TRAMA:Quattro uomini decidono di isolarsi all'interno di una villa e di auto-distruggersi con il cibo...COMMENTO:Eccessivo,scandaloso,volgare o cialtronesco...sono questi alcuni dei possibili commenti che si possono(comprensibilmente)ascoltare a proposito di quest'opera che,però,merita un attenta analisi critica prima di una qualsivoglia stroncatura.

domenica 6 marzo 2011
joker 91

si tratta di un lavoro potentissimo sotto l'aspetto psicologico nella rappresentazione di personaggi distrutti nella loro interiorità dove la realizzazione interiore non è avvenuta ed cosi ci si abbandona per alcuni a malattie psichiche ed per altri a vero e prorio senso di desolazione interiore,Ferreri è molto bravo nella rappresentazione dei personaggi regalando attorno ad [...] Vai alla recensione »

martedì 17 aprile 2012
frenky 90

In principio era il grottesco. Si potrebbe sintetizzare così “La grande abbuffata” di Marco Ferreri, indubbio capolavoro di genere. Impossibile non essere colpiti come una palla di cannone dalle immagini di questo film caotico, compulsivo, ovviamente orgiastico, sorprendentemente “calmo”. Ferreri decide di non ergersi a protagonista con i movimenti di macchina ma con ciò che l'apparecchio cattura, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 2 maggio 2018
Parsifal

LA GRANDE ABBUFFATA IL genio visionario di Marco Ferreri , coadiuvato da Azcona E F. Blanche,  diede vita un’opera unica e molto originale, che alla sua uscita, nel 1973, creò un enorme scalpore e fu fonte di analisi ,censura e lodi sperticate da parte dei più spregiudicati, come ad esempio P. P .Pasolini che schierò nettamente a favore di Ferreri, decantando le lodi [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 maggio 2013
Filippo Catani

Quattro amici decidono di ritirarsi nella villa di uno di loro per un weekend. Non sarà però un fine settimana come tutti gli altri; infatti i quattro hanno in mente di mangiare fino a darsi la morte in quanto annoiati o delusi dalle proprie esistenze. Philippe è un noto giudice che vive ancora con la balia che lo ha accudito fin dall'infanzia e che ora gli concede anche qualche [...] Vai alla recensione »

venerdì 26 luglio 2013
jacopo b98

 Quattro amici dell’alta borghesia, un pilota d’aerei (Mastrianni), un regista televisivo (Piccoli), un cuoco (Tognazzi) e un giudice (Noiret) si rinchiudono in una villa per effettuare un suicidio collettivo a base di cibo e sesso. Li accompagnano delle prostitute e una maestra (Ferréol), che alla fine, angelo della morte, li seppellirà.

sabato 13 ottobre 2012
venarte

 Una trama quanto mai grottesca che, in un’escalation di pietanze e leccornie, si presenta come una parabola discendente verso l’autodistruzione. Il cibo diventa, così, sia l’arma utilizzata per togliersi la vita, sia il mezzo per godere dei piaceri del palato e della gola. I quattro amici non rinunciano però neanche ai piaceri della carne: invitano, infatti, delle [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 luglio 2012
esegeta

Geniale. Perché pur trattando della triade materialistica cibo-sesso-morte, questo film è un inno alla vita. Nella critica ironica di una società che ci vuole unicamente vivi per il consumo forsennato, nevrotico e privo di tempo libero, c'è uno spazio negato alla spiritualità, Qui lo spirito si raggiunge attraverso il materialismo; Ferreri da buon intellettuale [...] Vai alla recensione »

domenica 30 gennaio 2011
paride86

Nonostante le citazioni di Feuerbach e l'intelligente polemica satirica sul mondo borghese che consuma, consuma, consuma fino a scoppiare, affondando nel proprio narcisismo egoista, trovo che questo film sia pleonastico e ridondante nel concetto che vuole esprimere. Insomma, bastava un cortometraggio, non serviva farla così lunga! Da vedere solo per gli attori.

domenica 26 giugno 2011
Vincenzo Carboni

 Michel che scorreggia come una Bugatti, ecco la prima immagine che pesco tra le tante: corpi già morti, che percepiscono il proprio essere morti, e che per questo affrettano il proprio decomporsi, il proprio finirsi, accanirsi ad una fine ulteriore (ce n’è –bontà nostra- sempre un’altra nella nostra pretesa supposizione di immortalità, che pure ci [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 marzo 2010
G. Romagna

Ugo (Tognazzi), Marcello (Mastroianni), Philip (Noiret) e Michel (Piccoli), quattro amici, tutti professionisti affermati, si ritrovano in una tenuta di campagna per un fine settimana fatto di delirio erotico-gastronomico. I quattro mangiano fino a scoppiare e si abbandonano al sesso più crudo con donne assoldate od invitate appositamente per l’occasione.

lunedì 8 febbraio 2016
Barolo

Non amo il cinema di Ferreri,autore a mio modesto parere sopravvalutato.Questo film grottesco e col gusto dell'orrido è perfettamente in sintonia con il taglio del regista,Assolutamente paradossale e necrofilo,spinge il pedale sull'introspezione psicologica,in chiave farsesca.Andrea Ferreol come musa dell'erotismo culinario è perfetta per le sue morbide forme e la sua [...] Vai alla recensione »

domenica 3 gennaio 2016
Luca Scialo

Marco Ferreri rappresenta una pagina particolare di quel grande libro che è il Cinema italiano. Una pagina che si distingue per pellicole mai banali, anticonvenzionali, anticonformiste. Una filmografia che difficilmente può essere collocata in un genere. Quale genere prevale? Drammatico? Fantascientifico? Commedia? La presente pellicola rappresenta la sua più rappresentativa.

venerdì 31 maggio 2013
Onufrio

Si mangia per vivere,non si vive per mangiare; ma in questo film la frase da usare è diversa: si mangia per morire. Quattro amici decidono di farla finita e passare all'altro mondo,quale modo migliore se non quello di riunirsi in uno splendido villino ed ingozzarsi senza sosta dei cibi più prelibati, in compagnia di donne piacenti? un mix che porterà alla morte tutti e quattro [...] Vai alla recensione »

sabato 29 ottobre 2011
Paolo Pacitti

Apologo grottesco paradossale e sarcastico intriso di humor nero sui riti della società del benessere avviata all'autodistruzione, favola moralistica e messinscena allegorica e apocalittica sul destino umano avviato alla putrefazione nel trionfo della pura natura, il film, che è anche una celebrazione tenera dell'amicizia e malinconica sul tempo che passa, riflette sul ruolo naturale [...] Vai alla recensione »

martedì 25 gennaio 2011
TheMichTemp

Frasi
Io alzo il mio bicchiere, non so a che cosa ma alzo il mio bicchiere…
Una frase di Ugo (Ugo Tognazzi)
dal film La grande abbuffata - a cura di JD
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Nel 1972 Bernardo Bertolucci aveva chiuso Marlon Brando e Maria Schneider in un appartamento altoborghese di Passy e li aveva fatti amare fino a distruggersi. Nel 1973 Marco Ferreri prese quattro fra i massimi divi italiani e francesi, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Michel Piccoli, e li chiuse in un villino alle porte di Parigi per farli mangiare fino a morire, circondati da femmine [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

È La grande bouffe, il film francese di Marco Ferreri presentato quest’anno, con molti contrasti, al Festival di Cannes. Un film ambizioso, corposo, ma che si accosta a fatica e, spesso, con fastidio, anche se sono sensazioni comunque, che l’autore ha inteso suscitare di proposito. L”abbuffata” del titolo si riferisce a un’orgia gastronomica (ed erotica) cui si abbandonano, in una villa della periferia [...] Vai alla recensione »

sabato 9 dicembre 2023
Tonino De Pace
Sentieri Selvaggi

Apocalittico e mai integrato, provocatore per disposizione genetica, genio del grottesco e carismatico personaggio del cinema che non ha lasciato eredi, ma una grande eredità, Marco Ferreri ha lavorato su direttrici del tutto estranee alla tradizione italiana e con una propria, autarchica, originalità che lo ha in qualche misura isolato nel proprio paese, ma lo ha reso famoso altrove, in Francia, ad [...] Vai alla recensione »

martedì 12 gennaio 1999
Luigi Garella
Gli Spietati

L'apocalisse organica di quattro amici, professionisti di buon successo, uomini infelici per il peso dell'insoddisfazione, si coagula in una villetta di periferia, di proprietà di uno di loro, l'edipico giudice Philipe (Noiret). Una nuova dimensione è stata accuratamente pianificata, mostrata ora nel nascere, il camioncino che porta la carne, la lista e le relative descrizioni, la presa di possesso [...] Vai alla recensione »

martedì 12 gennaio 1999
Niccolò Rangoni Machiavelli
Gli Spietati

Sagra macabra dell'abbondanza, party orgiastico che, da boutade divertente, si trasforma in lenta agonia (procedimento principe della filmografia di Ferreri). Mai i binomi sesso-cibo, amore-morte e il loro incrociarsi (il cannibalismo?) sono stati rappresentati in modo così debordante e disgustato, fino a farne una parabola lugubre e squallida della decadenza borghese, soffocata dalla sua stessa cultura [...] Vai alla recensione »

Alberto Castellano
Il Mattino

Quattro amici - un giudice, un pilota di linea, un ristoratore, un regista televisivo - si riuniscono per un week-end in una villa fuori Parigi, decisi a compiere un suicidio collettivo gastronomico-erotico. Li accompagna un'insaziabile e materna maestra. È tutta qui la trama de «La grande abbuffata» (1973) - quindicesimo dvd della collana dei 100 successi del cinema italiano in vendita domani con [...] Vai alla recensione »

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mercoledì 6 dicembre 2023
 

Regia di Marco Ferreri. Un film con Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Marcello Mastroianni, Philippe Noiret, Andréa Ferréol. Da lunedì 11 dicembre al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
giovedì 23 novembre 2023
 

In occasione del 50º anniversario torna nei cinema il controverso capolavoro di Marco Ferreri interpretato da Marcello Mastroianni e Ugo Tognazzi. Vai all'articolo »

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