Vita da Carlo

Film 2021 | Commedia

Regia di Arnaldo Catinari, Carlo Verdone. Una serie con Carlo Verdone, Giada Benedetti, Pietro Ragusa, Anita Caprioli, Caterina De Angelis. Cast completo Genere Commedia - Italia, 2021, STAGIONI: 1 - EPISODI: 4

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Ultimo aggiornamento mercoledì 13 ottobre 2021

La vita da commedia di Carlo Verdone, in tutta la sua intimità.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 3,20
CONSIGLIATO N.D.
Essere Carlo Verdone.
a cura della redazione
martedì 19 settembre 2023
a cura della redazione
martedì 19 settembre 2023

Commedia tra realtà e invenzione Vita da Carlo ci porta nel mondo dello straordinario attore, regista e sceneggiatore Carlo Verdone. La serie mischia sapientemente episodi davvero accaduti, il desiderio di una privacy difficile da mantenere momenti divertenti, e la "sua" Roma. Grazie alla complicità di un gruppo di attori che vestono i panni di persone reali come la moglie o i figli, o la tirannica governante, viene messa in scena una realtà alternativa dove Carlo Verdone ha rischiato persino di diventare sindaco di Roma.

Carlo Verdone è un attore famoso, un regista di successo e uno sceneggiatore capace di fare ridere. La sua vita, i suoi pregi e i suoi difetti diventano tanti momenti divertenti. La sfera intima e privata, i parenti e gli amici. Il sogno di una svolta autoriale e il richiamo del botteghino. L'umanità di Carlo Verdone si intreccia con quella delle tante persone che lo circondano con momenti comici irresistibili. I luoghi sono quelli delle sue storie, le strade di Roma, la farmacia, gli uffici del produttore poi però un video in cui Carlo parla del futuro della città diventa virale ed allora ecco l'idea del presidente della Regione, candidarlo come sindaco. Da notare come la serie nasce durante le pause della lavorazione durante il lavoro per il suo film Benedetta Follia. Alla regia oltre allo stesso Carlo Verdone troviamo Arnaldo Catinari il suo direttore della fotografia per numerosi film. Nel cast troviamo anche Max Tortora e Monica Guerritore.

Episodi: 10
Regia di Arnaldo Catinari, Valerio Vestoso, Carlo Verdone.

Verdone ci tiene compagnia con qualche spunto interessante. Il tono è pacato e malinconico, con qualche tocco fuori luogo

Recensione di Paola Casella

Eravamo rimasti alla vigilia delle possibili elezioni di Carlo Verdone a sindaco di Roma, ma la seconda stagione di Vita da Carlo si libera immediatamente di quella linea narrativa per tornare ai grandi progetti del protagonista che sogna di dirigere un film d'autore autobiografico, Maria Effe, per ripercorrere la sua storia d'amore ventenne con una prostituta. Carlo torna anche alle sue vicissitudini familiari, che comprendono la figlia Maddalena incinta (di padre incerto) e il suo spiantato ex fidanzato Chicco, il figlio Giovanni che persegue in tribunale un boss mafioso di Ostia, l'ex moglie Sandra abbandonata dal compagno, l'amico Max che ha paura di volare in aereo e la domestica Annamaria che si innamora di un vicino galante.

Oltre ai personaggi ricorrenti, l'unico oltre a Verdone ad interpretare una versione comica di se stesso è l'attore Max Tortora.

Ma il resto del cast della seconda stagione è metacinematografico: c'è il cantante Sangiovanni chiamato a recitare il ruolo di Carlo da giovane in Maria Effe e Ludovica Martino cui è affidato il ruolo della giovane Maria, Maria De Filippi, Christian De Sica, Fabio Traversa, Claudia Gerini, Gabriele Muccino e persino Zlatan Ibrahimovic che interpretano se stessi, creando un cortocircuito fra realtà e finzione che fa pensare più a Chiami il mio agente! che alla sitcom per famiglie al cui genere appartiene Vita da Carlo.

Il tono è quello pacato e malinconico del suo protagonista, ma si sente che alla scrittura della serie non ci sono più Nicola Guaglianone e Menotti e sono invece subentrati i meno pungenti Pasquale Plastino, Ciro Zecca e Luca Mastrogiovanni; la regia resta invece stabilmente in mano a Verdone e a Valerio Vestoso. In Vita da Carlo 2 c'è tutto ciò che ci si aspetta dal personaggio centrale: l'ipocondria, l'eccessiva disponibilità verso il prossimo, la frustrazione di fronte al fatto che "non si può avere un minuto di serenità nell'arco della giornata". In più c'è una stanchezza che appartiene al personaggio, ma purtroppo anche a questa seconda serie, che sembra faticare più della prima nel trovare una sua energia narrativa.

Alcuni spunti sono interessanti, come la descrizione dei ventenni (tardo e neo) Chicco e Sangio, profondamente insicuri e tormentati da un senso di inadeguatezza che caratterizza la loro generazione. Ed è piacevole l'interazione fra Verdone e vecchi amici (suoi e del pubblico) come Claudia Gerini e Christian De Sica, anche se le interpretazioni più lodevoli appartengono a Monica Guerritore (Sandra), Stefano Ambrogi (il produttore Ovidio, chiaro rimando ad Aurelio De Laurentiis) e Maria Paiato (Annamaria). È tutto garbato e vintage, tutto rassicurante, persino rilassante. Verdone capitalizza il suo vissuto e la consuetudine che ha creato fra sé e il suo pubblico, ma si ride poco, più che altro si sorride, e ci si identifica in alcune esternazioni esasperate come "Ma se po' uno chiama' Sangiovanni? Ma che vuo 'ddi?" oppure "Sto politically correct un po' ha rotto i coglioni!".

A ben guardare il paragone più calzante è quello fra questa stagione di Vita da Carlo e Il sol dell'avvenire del quasi coetaneo Nanni Moretti: entrambi intenti a utilizzare il proprio cinema per ripercorrere un viaggio nostalgico verso il passato, anzi, per "ricostruirlo" popolandolo di amici ed ex colleghi. Ogni tanto c'è anche qualche tocco fuori luogo: qualche volgarità di troppo, o un modo superato di rappresentare il femminile. Verdone ci tiene compagnia, come ha sempre fatto, ma nemmeno gli innesti giovanili bastano a restituirgli lo sprint del passato: a maggior ragione se la sua "versione giovane" è uno slacker contemporaneo come Sangiovanni, adorabile nel suo smarrimento esistenziale, ma non certo un'iniezione di adrenalina.

Episodi: 10
Regia di Arnaldo Catinari, Valerio Vestoso, Carlo Verdone.

Il diario di un autore chiaramente riconoscibile (e amabile) nei suoi vezzi e le sue piccole manie

Recensione di Paola Casella

Carlo Verdone vive in una bella casa con vista su "Roma sua" insieme alla figlia Maddalena e al di lei fidanzato Chicco. Il figlio Giovanni è già uscito di casa, ma difende la privacy della sua cameretta in casa Verdone, e la domestica Annamaria "comanda lei". Carlo frequenta occasionalmente la ex moglie Sandra e più spesso l'amico Max Tortora, l'attore, che nessuno sembra riconoscere. Lui invece ha il problema opposto: tutti lo fermano per chiedergli un selfie, un video, addirittura una visita di cortesia a casa propria. E lui non sai dire di no, acconsentendo anche alle richieste più bizzarre. Dunque anche quando Chicco, lasciato da Maddalena chiederà di rimanergli vicino lui abbozzerà, così come lascerà che prenda piede l'ipotesi di una sua candidatura a sindaco di Roma offertagli dal presidente della Regione Signoretti.

Dietro ai nomi di finzione (tranne Carlo Verdone e Max Tortora) si riconoscono i personaggi veri che ruotano intorno al regista e attore nella quotidianità, ed è proprio quella quotidianità, tanto paciosa quanto bizzarra a causa della sua notorietà, che Verdone vuol raccontare con questa sua prima serie per il piccolo schermo.

Vita da Carlo nasce dal racconto di una serie di aneddoti capitati al regista e attore, rielaborato da Nicola Guaglianone e Menotti più una serie di autori di puntata: il sodale di Verdone Pasquale Plastino, Ciro Zecca e Luca Mastrogiovanni. Alla regia, oltre a Verdone, c'è il suo direttore della fotografia preferito, Arnaldo Catinari, che però si adatta volentieri all'estetica verdoniana.

Ciò che più colpisce (e potrebbe allontanare il pubblico televisivo) è il ritmo pacato della narrazione, che si concede pause di riflessione e tempi più dilatati di quanto lo spettatore da divano è abituato a seguire, soprattutto sulle piattaforme (Vita da Carlo è una serie Amazon Original). Ma in questi episodi a volte sbullonati, a volte malinconici, c'è molto del Verdone che il pubblico conosce e ama: l'italiano forbito ("Guadagni la porta!"), i riferimenti ai film e ai personaggi del passato, i siparietti con Max Tortora (il migliore della serie, insieme a Claudia Potenza nel ruolo di sua moglie e a Lorenzo Renzi nei panni dell'autista Beniamino), i consigli medici, la bonomia e l'imbarazzo.

"La tua maschera è cambiata", lo sprona uno sceneggiatore che ha scritto per lui un film drammatico "bergmaniano" dal titolo "L'incrocio delle ombre", mentre il suo produttore (un clone di Aurelio De Laurentiis) insiste perché lui torni ai suoi consueti personaggi. Invece Vita da Carlo è abitato dal "fantasma gentile" del personaggio cui siamo tutti affezionati, il che è sia la grande forza che il potenziale limite della serie: forza perché pochi artisti nel cinema italiano hanno un'identità così chiaramente riconoscibile, limite perché la caratterizzazione del protagonista, e la serie in generale, ha qualcosa di evanescente, fantasmatico appunto, che potrebbe disorientare un pubblico avvezzo a segni televisivi più marcati.

L'episodio più convincente è il quarto, in cui Verdone e Tortora vengono coinvolti in un'avventura rocambolesca che ha il piglio dinamico e l'umorismo farsesco per cui l'autore è noto. Ma sono tanti gli appigli che Verdone dà al suo pubblico per ritrovarlo, con un pizzico di nostalgia, e tanti i cenni alla Roma contemporanea: il traffico, la "monnezza", le buche, i cinghiali. La linea narrativa in cui Verdone rischia di diventare il sindaco della Capitale (basata su un episodio reale della sua biografia) gli dà l'assist per lanciare anche qualche frecciata al governo italiano e alla tv degli ultimi decenni, alla Sovrintendenza dei Beni Culturali e alla politica come "continuazione della comicità, con altre battute, di solito pessime".

Ci sono anche intervalli piacevolmente lunari, come la camminata nel parco di Alessandro Haber che recita il monologo di Shylock o l'incontro tragicomico con una stalker terminale. Vita da Carlo può affermarsi come un unicum italiano, a patto che decida di non "stare in piedi solo col vento a favore", ma di spingere un po' di più l'acceleratore su quella comicità popolare, oltre che adorabilmente impacciata e anacronisticamente garbata, per cui vogliamo bene a Verdone.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 13 novembre 2021
JonnyLogan

La vita del Verdone di oggi vivisezionata passo passo per 30 minuti a episodio, con incursioni continue e indesiderate nella vita privata di uno dei personaggi più iconici del cinema di casa nostra. Creatore di battute ormai trasformatesi in meme buone per i social, ipocondriaco ai limiti del parossismo e medico mancato che prescrive farmaci a chiunque gli capiti a tiro.

domenica 21 novembre 2021
Sergio Longo

Cinque ore di buonismo autoassolutorio senza soluzione di continuità. Francamente indigeribile (esibizione degli interni della sua reggia compresi).

giovedì 18 novembre 2021
Mauro@Lanari

Non è ch'esprimere nell'opera i suoi difetti ottenga l'effetto d'eliminarli. Non è affatto sufficiente a produrre l'antidoto il raccontare di beneagiati privilegiati, gl'abitanti dei quartieri più lussuosi dell'Urbe, i pariolini, coloro che, se malaguratamente attraversano la periferia, i sobborghi, l'hinterland romano, la suburra, sono subito verbalmente [...] Vai alla recensione »

NEWS
PRIME VIDEO
mercoledì 18 ottobre 2023
 

Regia di Arnaldo Catinari, Carlo Verdone. Una serie con Carlo Verdone, Giada Benedetti, Pietro Ragusa, Anita Caprioli, Caterina De Angelis. Disponibile su Prime Video. Guarda il trailer »

FESTA DI ROMA
venerdì 22 ottobre 2021
Paola Casella

Presentato alla Festa del Cinema di Roma e dal 5 novembre su Prime Video. Vai all'articolo »

TRAILER
martedì 12 ottobre 2021
 

Regia di Arnaldo Catinari, Carlo Verdone. Una serie con Carlo Verdone, Giada Benedetti, Pietro Ragusa, Anita Caprioli, Caterina De Angelis. Prossimamente su Amazon Prime Video.  Guarda il trailer »

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