Il primo incontro, a L'Avana: è qui che Enrico Pitzianti s'imbatte per caso in Yonaiki Broch Montano e a prima vista la sceglie per il suo Tutto torna. A Cuba fa la modella, dopo aver vinto - unica trans in concorso, tra venti donne - il titolo di Miss L'Avana: "Mi è sembrato strano che Enrico cercasse proprio me, in Italia le trans sono più belle, noi non possiamo neppure usare il silicone!". L'arrivo nel nostro Paese non è stato dei più facili: "Non ho fatto il servizio militare, ottenere il visto dalle autorità cubane è stato molto complicato ed ora non posso tornare se non come turista, soltanto per un mese". In Italia, però, ha proseguito la carriera di fotomodella intrapresa a Cuba: "con altre sei trans ho posato per un calendario" (cfr. www.colorx.net). E soprattutto c'è Tutto torna, che le ha permesso di lasciare il regime castrista, coronando un sogno di libertà che si porta dietro sin dal nome: "Yonaiki ha un suono simile a United, come gli States, che nei sogni dei miei genitori rappresentavano la terra delle infinite possibilità". Nel film di Pitzianti, che ha voluto spostare più volte le riprese pur di attendere il suo arrivo, interpreta un ruolo che ha molto in comune con un capitolo importante della sua vita: "a L'Avana ho conosciuto un ragazzo italiano che non ha mai saputo che fossi un trans. Mi amava perché sono una brava ragazza e non ci non sono mai andata a letto, ma avevo tanta paura di perderlo. Inventavo delle scuse, pur di nascondergli la verità: finché non ho chiesto ad un'amica di rivelargli il mio segreto. Non voleva crederci, ha sofferto molto". Una storia dolorosa, che appartiene al passato: nel futuro c'è un'operazione che Yonaiki vorrebbe fare a Barcellona "per essere completamente donna e poter fare una vita tranquilla, normale". Intanto lavora, cinema permettendo, come cameriera in un ristorante: e ha trovato la serenità accanto al suo fidanzato poliziotto.