Transformers 4 - L'era dell'estinzione

Mi chiedo se esisterà mai una casella di posta elettronica, un centro uffici reclami o un tribunale amministrativo a cui potersi rivolgere per avere quantificazione di danni in termini di soldi buttati in biglietti, in cellule cerebrali defunte, in capsule di Moment trangugiate con un cucchiaio di bicarbonato, e in ore sperperate al cinema che avremmo tranquillamente potuto dedicare alla visione di film migliori o ad attività, di qualsivoglia natura, più costruttive. In un futuro in cui tutto ciò fosse possibile sono sicuro che, in questo momento, un omino un po' sudato e affannato sarebbe seduto alla propria scrivania a scartabellare, fra le tante, la mia lettera di protesta per una delle peggiori cose a cui abbia mai preso parte: la proiezione di Transformers 4. Spendere ulteriori parole, e soprattutto tempo, per una mostruosità di questo tipo mi sembrerebbe un stupro continuo al buon senso e all'intelligenza umana; quell'intelligenza che probabilmente è carente in coloro che permettono non soltanto la distribuzione, ma in particolar modo la produzione di oscenità di questo tipo. E un più che lecito sospetto è sorto anche in merito alla mia, dopo aver accolto con un "Ma sì cosa vuoi che sia, dopo tutto è solo un film" l'ingresso in sala con successiva uscita 127 strazianti minuti dopo. Un consiglio spassionato? Credo possiate arrivare tranquillamente a coglierlo da soli. Paolo Diamante (Krant)