Una storia vera, perfetta per un film ad alta tensione.
Iran 1979. Lo scia’ Reza Pahlavi e’ scappato in America, l’ayatollah Khomeini ha preso il potere, e i suoi seguaci assaltano l’ambasciata degli Stati Uniti. Decine di impiegati statunitensi vengono sequestrati, ma in sei riescono a scappare e si rifugiano nella residenza dell’ambasciatore del Canada. Non possono uscire, ne’ tanto meno possono tentare di lasciare l’Iran, con le guardie della rivoluzione impegnate in una vera e propria caccia agli americani, colpevoli di avere sostenuto e appoggiato l’odiato regime dello scia’.
La Cia decide di riportare in patria i sei connazionali e incarica della missione un agente “esterno”, Tony Mendez, esperto nel recupero di ostaggi. Ci vuole pero’ un’idea per far uscire i sei americani dall’Iran, magari facendoli passare per canadesi, e Mendez propone: far finta di preparare un film e spacciare gli americani per una troupe cinematografica al lavoro per individuare le location per il lungometraggio. Il finto film si chiamera’ “Argo”, e, d’accordo con un produttore e con un creatore di effetti speciali, il progetto viene presentato ufficialmente ad Hollywood a tutta la stampa internazionale. Mendez parte per Teheran con sette passaporti (il suo e gli altri da consegnare ai connazionali bloccati), e sei cartelle con tutte le istruzioni necessarie per far prendere nuove identita’ ai fuggitivi. L’agente segreto dovra’ lottare con la paura delle persone che vuole riportare in patria e anche con un cambio di programma da parte dell’intelligence americano, ma riuscira’ a trasmettere coraggio e fiducia alle persone che a lui sono state affidate.
Il film e’ girato molto bene, il ritmo e’ incalzante, e la storia inchioda lo spettatore alla poltrona. La tensione sale velocemente e il clima di violenza che imperversa nelle strade della capitale iraniana si fonde con la paura dei protagonisti, che rischiano non solo la cattura, ma anche il linciaggio da parte di una folla di dimostranti anti-americani.
Ben Affleck e’ bravo come regista, ma e’ pessimo come attore. Nonostante il look anni Settanta che gli dona molto, il suo Tony Mendez non riesce a cambiare espressione neanche nelle situazioni piu’ drammatiche. Abbastanza convincenti i sei fuggitivi. Bravissimo, come al solito, John Goodman, nei panni di John Chambers, creatore di effetti speciali, mentre Lester Siegel, produttore di ‘Argo’ interpretato da Alan Arkin, viene quasi storpiato da un doppiaggio assolutamente inadatto, a dir poco “stonato”.
Argo e' comunque un bel film, dotato di una sceneggiatura essenziale e con dialoghi mai banali. Era comunque difficile fare un brutto film da una storia cosi' affascinante e drammatica.
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