The Avengers

Siamo realisti....il rischio c'era! C'era eccome. Il rischio di farsi prendere per la gola da questa gallina dalle uova d'oro chimata "The Avengers", un film con premesse talmente monumentali e con possibili (e probabili) guadagni talmente stratosferici da far pensare ad un incasso facile con il minimo sforzo. C'era il rischio, quindi, di realizzare una pellicola piatta, con molti effetti speciali, ma priva di verve, come fin troppo spesso ultimamente la Marvel ci ha abituati (film non brutti in sè ma "pigri", con un potenziale molto ma molto maggiore di quello ravvisabile nel risultato finale). Chi scrive è un famelico appassionato dell'universo della "Casa delle Idee", in fermento da anni e in attesa di assistere all'evento mondiale al grido di "Vendicatori Uniti!". Non nascondo, però, che le aspettative non erano delle migliori, per il discorso appena fatto. Inutile dire che le mie aspettative sono state miseramente smentite e adesso chi vi scrive sta ancora godendo come un riccio, nonostante abbia visto il film da una settimana. Ebbene si: "The Avengers" è il sogno di qualsiasi appassionato di fumetti, ma non solo. Mi sento di dire che "The Avengers" è il sogno di ogni cinefilo che, come me, ha gli occhi che brillano alla sola vista di maxi-scene splendidamente orchestrate che da sole magari sono costate un qualcosa come il PIL del Burundi, o giù di lì. Il rischio che, insidioso, si nascondeva dietro l'angolo è stato magistralmente evitato e aggirato, merito (se non tutto, una buona parte) di un genio fin troppe volte sottovalutato (ahimè) di nome Joss Whedon, in grado di scrivere e tenere in piedi un film con ben 8 (e dico 8) personaggi principali (antagonista compreso), ognuno dei quali con il suo più che dignitoso pezzo di palcoscenico e con il suo (atteso o meno) momento di gloria. Questo tanto atteso film sui Vendicatori della Marvel è una gioia non solo per gli occhi ma per tutti e cinque i sensi. Chi cerca personaggi combattuti e pieni di turbamenti sarà soddisfatto, così pure chi cerca una buona storia (non aspettatevi un Lynch, tantomeno un Nolan, sia chiaro) può stare tranquillo: "The Avengers" è tutto quello che avete sempre chiesto da un cinecomic ma che nessuno era mai stato in grado di darvi. Supereroismo allo stato puro e un senso dell'umorismo inusuale, ma non solo, sequenze psicologicamente disturbanti (una fra tutte lo splendido confronto verbale tra Loki e Vedova Nera) e naturalmente Hulk che spacca tutto! Vero outsider tra i tanti il Bruce Banner/Hulk di Mark Ruffalo, che fa un eccellente lavoro nel rappresentare un eroe maledetto più spensierato dei tormentati alter ego del gigante verde di Eric Bana ed Edward Norton (tanto di cappello, comunque, a questi due grandi). Che dire altro? Sfido a trovare un difetto in questo mega blockbuster da 200 milioni di dollari (tutti ben spesi!) di quasi due ore e venti (comunque, troppo poco, a mio parare), degno di essere paragonato a cinecomic d'autore come non se ne vedevano dai tempi dello "Watchmen" di Zack Snyder (che è sempre e comunque un gradino più in alto).