| Oasis | ||||||||||||||
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      Un film di Lee Chang-dong.
  Con So-Ri Moon, Sul Kyoung-gu, Ahn Naesang, Ryoo Seung-wan, Kwi-Jung Chu. 
         continua»Drammatico,
    
   
durata 132 min.
- Corea del sud   2002.
   
      MYMONETRO 
     Oasis          valutazione media:
        3,50
          
         
     
  	su
     -1
   	
  		recensioni di critica, pubblico e dizionari.
  	
   
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                        Un Generale e la sua Principessa
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| giovedì 23 giugno 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Oasis è un tappeto dipinto sulla parete della stanzetta di Han Gong-ju,paraplegica che fratello e cognata accudiscono al minimo e con un infastidito senso del dovere,portandole cibo e affidandola alla vicina indaffarata del casermone di periferia perché le dia un’occhiata. Loro vivono in un bell'appartamento assegnato dal Comune ai disabili,per la visita di controllo sistemano Han Gong-ju in una stanza,per poi riportarla nel vecchio stabile con una radio per compagnia e quel tappeto con il bambino,la donna che danza e un piccolo elefante. Di notte dalla finestra entrano ombre spettrali e Han Gong-ju ne ha paura,si avvolge nella coperta e sparisce dal mondo. Di giorno con uno specchio cattura il sole e la luce diventa una colomba bianca e farfalle che svolazzano come pulviscolo dorato. Hong Jong-du è uscito da due anni e mezzo di prigione per aver ucciso un uomo guidando in stato di ebbrezza,aveva già precedenti per tentata violenza carnale e furto,e di fronte ad un simile curriculum sembra normale che la guardia carceraria che lo sta portando in galera dica:“Ma sei un pervertito!”.Nel deserto del reale questi due personaggi non hanno scampo.Lei è chiusa nella morsa di una paralisi motoria spastica ed è abbandonata a sè stessa,lui è un semplice e disarmato naïf come se ne vedono a volte in giro a chiederti una sigaretta o qualche centesimo,mangia un po’ di tofu che un negoziante gli regala e ridacchia divertito di tutto,tira su col naso perché fa freddo ed ha solo una camiciola di cotone addosso perchè quando andò in galera era d’estate.Nessuno dei due fratelli a cui ha fatto da prestanome per l’incidente (non guidava lui) l’ha aspettato fuori dal carcere e quando arriva a casa il primo fastidio che dà sono le pedate che lascia sul pavimento.E’ un peso per la famiglia,madre,cognata e fratelli lo tollerano appena,così sempliciotto com’è, e l’occasione per rimproverarlo come un bambino deficiente la trovano sempre. Lui sembra non farsi sfiorare dal male,come Han Gong-ju vive in un’oasi dove c’è spazio per gesti stranissimi, portare un cesto di frutta alla famiglia del morto nell’incidente,innamorarsi di Han Gong-ju,figlia di quella famiglia,vedere in lei una bellezza insperata,farle sentire il calore di un amore impossibile anche da sognare.Eppure, oltre il confine dell’oasi c’è il deserto, e tutto quello che è prezioso ricamo di sentimenti e spontaneo incontro di anime,diventa laido e volgare, perseguibile a termini di legge. Un ragazzo senza qualità che guida una carrozzella con paraplegica dà fastidio a chi mangia al ristorante,portarla alla festa di compleanno della madre fa ammutolire d’imbarazzo i presenti,nella foto di gruppo non può stare,e se il caso cieco e bastardo fa arrivare i cognati nell’appartamento mentre fanno l’amore felici,questo scatena l’orrore collettivo e finisce con una reclusione per circonvenzione d’incapace e stupro. L’ultimo gesto di questo piccolo eroe dell’oasi sarà ancora un gesto d’amore per la sua Principessa,questo è il significato del nome di Han Gong-ju. Poi,per qualche tempo,ci saranno solo lettere dal carcere,piene di promesse e attesa,mentre la Principessa aspetta il suo Generale muovendosi per la stanza a far pulizie come mai avremmo immaginato all’inizio del film. Una gestualità magnificamente unita ad un doppiaggio perfetto per Hong Jong-du e una mimica di eccezionale bravura per Hong Jong-du collaborano a fare di questo terzo film del coreano Lee Chang-dong un autentico piccolo capolavoro 
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