turistadelcinema
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mercoledì 14 dicembre 2022
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una boiata dei "boia chi molla"
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Già il libro di Panda era una sciocchezza in cui si raccontano a metà o addirittura si inventano episodi verosimili ma mai conalcuna completezza.
La guerra è brutta e divisiva. Pure la guerra partigiana che ha avuto delle ombre. E grazie al c***o, come se non lo si sapesse.
Pansa, bella scoperta. Vent'anni di regime è ovvio che finisca in violenza e tragedia. Ma come diceva qualcuno, dietro al fascio onesto c'era un'idea di mondo orrenda, un regime oppressivo, amico di industriali e padroni, razzista e colluso con il nazismo (e suo ispiratore!). Dietro al partigiano più violento o disonesto c'erano quantomeno parole di riscatto, comunque la si pensi, da questo orrore.
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Già il libro di Panda era una sciocchezza in cui si raccontano a metà o addirittura si inventano episodi verosimili ma mai conalcuna completezza.
La guerra è brutta e divisiva. Pure la guerra partigiana che ha avuto delle ombre. E grazie al c***o, come se non lo si sapesse.
Pansa, bella scoperta. Vent'anni di regime è ovvio che finisca in violenza e tragedia. Ma come diceva qualcuno, dietro al fascio onesto c'era un'idea di mondo orrenda, un regime oppressivo, amico di industriali e padroni, razzista e colluso con il nazismo (e suo ispiratore!). Dietro al partigiano più violento o disonesto c'erano quantomeno parole di riscatto, comunque la si pensi, da questo orrore.
L'unica intuizione giusta del libro monnezza di Pansa e, di riflesso, del film monezza di Soavi (che ha fatto anche cose buone, come dicevano del Puzzone 🤣) è che è stata una guerra civile. E non poteva essere altrimenti, viste le premesse, visti i vent'anni prima.
Il film, oltre ad avere difetti strutturali tecnici, solletica solo i nostalgici dei boia chi molla che difatti sono accorsi in massa per recensire il film, non gli par vero.
Io l'ho guardato ed era così girato male che nemmeno ho avuto la forza di incazzarmi per l'ideologia del non schierarsi, che è altrettanta pessima ideologia, tendenzialmente di chi è criptofascista o reazionario in genere. Che mica è un delitto, ma almeno sapesse girare come dovrebbe per esporre le sue brillanti teorie.
Bocciato.
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evildead2
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venerdì 25 aprile 2014
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revisionismo?
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IL MIO VOTO SI RIFERISCE ALLA VERSIONE INTEGRALE TV ,NON A QUELLA MONCA PER LE SALE. NON HO LETTO IL LIBRO DI PANSA ,UN SAGGIO ,NON UN ROMANZO. RITENGO FOSSE DIFFICILE TRARNE UNA FICTION ,MA LO SI VOLLE FARE,INVENTANDO UNA TRAMA ,OVVIAMENTE ALL'UOPO. SOAVI E' SEMPRE UN BUON REGISTA , GLI ATTORI DISCRETI,LA STORIA "DOVEVA "ESSERE DI QUEL TIPO PER COGLIERE L'ASSUNTO DEL LIBRO ,QUELLO CHE APERTAMENTE NON VIENE MAI DETTO ,E CIOE' CHE ANCHE TRA LE FILA DEI PARTIGIANI ,I PIU' SPINTI DA GENUINI VALORI ,MILITAVANO OPPORTUNISTI ,BASTARDI ,ASSASSINI,GENTE SENZA SCRUPOLI ECC. MA QUESTO ,NEL FIUME DI RETORICA CHE DA SEMPRE SOMMERGE LA STORIA DELLA RESISTENZA ,POCO ED IN SORDINA VIENE DENUNCIATO.
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IL MIO VOTO SI RIFERISCE ALLA VERSIONE INTEGRALE TV ,NON A QUELLA MONCA PER LE SALE. NON HO LETTO IL LIBRO DI PANSA ,UN SAGGIO ,NON UN ROMANZO. RITENGO FOSSE DIFFICILE TRARNE UNA FICTION ,MA LO SI VOLLE FARE,INVENTANDO UNA TRAMA ,OVVIAMENTE ALL'UOPO. SOAVI E' SEMPRE UN BUON REGISTA , GLI ATTORI DISCRETI,LA STORIA "DOVEVA "ESSERE DI QUEL TIPO PER COGLIERE L'ASSUNTO DEL LIBRO ,QUELLO CHE APERTAMENTE NON VIENE MAI DETTO ,E CIOE' CHE ANCHE TRA LE FILA DEI PARTIGIANI ,I PIU' SPINTI DA GENUINI VALORI ,MILITAVANO OPPORTUNISTI ,BASTARDI ,ASSASSINI,GENTE SENZA SCRUPOLI ECC. MA QUESTO ,NEL FIUME DI RETORICA CHE DA SEMPRE SOMMERGE LA STORIA DELLA RESISTENZA ,POCO ED IN SORDINA VIENE DENUNCIATO., MENTRE LE COLPE ANDREBBERO OBIETTIVAMENTE DENUNCIATE.QUESTO CERTO NON PER ASSOLVERE I CRIMINALI FASCISTI ,OVVIAMENTE DALLA PARTE DEL TORTO ,MA I PARTIGIANI COMUNISTI ,FATTI FRETTOLOSAMENTE DISARMARE POI DAGLI ALLEATI ,NON AVREBBERO POI FORSE VOLUTO UN REGIME "ROSSO"? CONSIGLIO UN ALTRO FILM "SCOMODO" SUL TEMA: "PORZUS"
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franz1971
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sabato 20 aprile 2013
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un film contro il conformismo
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Premetto che ho visto questo film a distanza di 5 anni dalla sua uscita e non ho mai letto il libro di Giampaolo Pansa, ma conosco sufficentemente bene la storia del periodo della guerra civile 1943-1945, per dire che il film di Michele Soavi ha il pregio di tentare di togliere a quel periodo il velo della retorica e dell'ipocrisia messo dalla storiografia ufficiale per cui i partigiani rappresentano i "liberatori" da una dittatura sanguinaria, mentre i fascisti della Repubblica Sociale Italiana sono i reietti, i "carnefici" al servizio dell' occupante nazista.
Come il personaggio di Lucia evidenzia, il motivo per cui centinaia di migliaia di giovani e giovanissimi si arruolarono volontariamente nelle Forze Armate della RSI, principalmente fu il senso dell'Onore e della Fedeltà all'Idea fascista, oltre all'amore per la propria Patria e alla fierezza di essere Italiani.
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Premetto che ho visto questo film a distanza di 5 anni dalla sua uscita e non ho mai letto il libro di Giampaolo Pansa, ma conosco sufficentemente bene la storia del periodo della guerra civile 1943-1945, per dire che il film di Michele Soavi ha il pregio di tentare di togliere a quel periodo il velo della retorica e dell'ipocrisia messo dalla storiografia ufficiale per cui i partigiani rappresentano i "liberatori" da una dittatura sanguinaria, mentre i fascisti della Repubblica Sociale Italiana sono i reietti, i "carnefici" al servizio dell' occupante nazista.
Come il personaggio di Lucia evidenzia, il motivo per cui centinaia di migliaia di giovani e giovanissimi si arruolarono volontariamente nelle Forze Armate della RSI, principalmente fu il senso dell'Onore e della Fedeltà all'Idea fascista, oltre all'amore per la propria Patria e alla fierezza di essere Italiani. Dall'altra parte della barricata troviamo il fratello Ettore, partigiano, il quale rivendica il suo impegno nella resistenza in nome della giustizia e della libertà; egli rappresenta il ribelle in una famiglia che vede nel personaggio del fratello maggiore Franco, l'emblema dell'attendismo e di quella "zona grigia" che non si è mai schierata nè a favore dei partigiani nè nel campo fascista. Insomma il buon Michele Placido "Franco" è lo stereotipo dell' italiano che non prende posizione nella guerra civile italiana, pur provenendo da una famiglia che ha partecipato alla Grande guerra ha perso forse quello spirito di avventuriero che invece caratterizzano i fratelli più giovani, e forse per questo più idealisti.
Il dubbio che mi assale, non avendo letto il libro da cui è tratto il film, è che forse si sia voluto mettere il silenziatore agli eccessi delle vendette partigiane, soprattutto nella maggioranza delle formazioni comuniste, compiute intorno al 25 aprile.
Nel complesso giudico il film più che discreto per il coraggio di aver voluto trattare un periodo storico cercando di uscire dal conformismo della storia ufficiale, in un arte, quella cinematografica (guarda a caso voluta dal Fascismo) in cui l'egemonia conformista della sinistra ha sempre fatto da padrone.
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mirfili
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venerdì 11 novembre 2011
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alla ricerca della... verità.
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Proprio come il libro da cui è tratto, il cui autore è Giampaolo Pansa, il film suscitò subito svariate polemiche e venne accolto in modo molto insapore dalla critica.
Dalla regia sapiente che alterna panoramiche su folle e paesaggi, ma anche azioni rallentate su lunghi flashback, dalla fotografia seppiata che, riproduce una sensazione di ricordo sfocato ma vivo, ad altrettanti momenti ambientati nel presente tutti dedicati alla ricerca di un più classico dualismo, come bene e male o meglio verità e bugia.
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Proprio come il libro da cui è tratto, il cui autore è Giampaolo Pansa, il film suscitò subito svariate polemiche e venne accolto in modo molto insapore dalla critica.
Dalla regia sapiente che alterna panoramiche su folle e paesaggi, ma anche azioni rallentate su lunghi flashback, dalla fotografia seppiata che, riproduce una sensazione di ricordo sfocato ma vivo, ad altrettanti momenti ambientati nel presente tutti dedicati alla ricerca di un più classico dualismo, come bene e male o meglio verità e bugia.
Il film offre, grazie anche alla recitazione eccellente di un cast che funziona in maniera molto professionale, una trama che non brilla di originalità e colpi di scena, ma che è solo il pretesto per descrivere eventi che sono lasciati all'oscuro dalla maggior parte delle pagine di storia riscritte appunto dai vincitori.
Troviamo quindi i bombardamenti degli alleati su obbiettivi non militari ma civili, imboscate e agguati che danno gloria ai partigiani, ma anche le azioni commesse da chi credeva in un idea scivolata nel vortice della guerra. Una guerra che vede due fazioni ben distinte: una in cui si trovano uomini e donne traditi in piedi sopra rovine di vergogna intenti in un secondo giuramento fatto in nome dell'onore, l'altra presenta la resistenza fatta da una lotta armata composta da disertori che con l'aiuto degli stranieri è riuscita a fondare la nostra attuale repubblica dai valori del tradimento e dell'arroganza.
Nell'insieme il film ha il pretesto di voler riaprire le saracinesche della memoria perchè quegli anni sono ancora una ferita da guarire, anni grigi da ricostruire in maniera vera, anche se dolorosa perciò, da superare e consegnare alla storia, non dei vincitori ma, a quel tipo di storia che è il passato comune di un popolo accettato e condiviso da tutti.
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fabiux62
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giovedì 11 febbraio 2010
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un film che racconta solamente la verità.
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Vedo con estremo disappunto che proprio non riusciamo a toglierci di dosso quell'ideologia che ancora oggi nel 2010, non ci permette di affrontare con la dovuta imparzialità , un periodo cosi drammatico per la storia Italiana come fu l'immediato dopoguerra. Il regista non ha fatto altro che portare sul grande schermo un progetto nato per la televisione. ( spero sappiate che la sceneggiatura non venne accettata dai vertici Rai proprio per come era trattato l'argomento)
Per quel che riguarda la trama, vorrei precisare che si attiene fedelmente al libro scritto da un giornalista-scrittore di provata fede antifascista e di sinistra. Il problema però rimane: è giusto o no "stroncare" un film solo perchè non dice quello che vogliamo sentirci dire? Un saluto a tutti da Fabiux62
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trigona
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mercoledì 2 dicembre 2009
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e' sbagliato il titolo del commento
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E' sicuramente un film controverso, anche perchè credo fermamente che la storia, la nostra storia, è stata scritta da chi ha vinto, da chi ha voluto per tutti questo anni, anni di oscurantismo, di odio fra italiani, di scontri di piazza tra rossi e neri, fra FRATELLI, per cui il titolo di chi ha fatto la recessione, il sig. Gabriele Niola, dovrebbe essere "Lo scontro fratricida (tra fratelli italiani), Non ho visto il film, ho letto il libro di Pansa, che con coraggio, ha redatto da giornalista, una pagina di storia tremenda, che è iniziata alla fine della guerra e si è allungata fino (io ritengo) i giorni d'oggi;
Così come la storia delle Foibe, nascosta agli italiani stessi, non agl'Esuli, per decine d'anni;
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(di marezia)
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marezia
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lunedì 30 novembre 2009
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6-7 dicembre 2009
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matpeos
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giovedì 15 ottobre 2009
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pagliacciata!
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Film sceneggiato male,in stile fiction(Michiele Soavi,recitato peggio!I personaggi sono scontati i dialoghi imbarazzanti e le scene tragi\comiche,per chi a visto qualche film,sono le classiche melassè da famiglia Italiana divisa!
Un'altra occasione persa per rischiare qualcosina di diverso,da perdere!
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mattarus
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giovedì 4 giugno 2009
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l'ho visto per ripicca e mi è piaciuto
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E' un film che viene voglia di andare a vedere perchè "cogito ergo sum". Cioè sono libero di pensare autonomamente, con la mia testa. Più si scaldano, più vilipendono queso lavoro, più fanno incursioni anche nel forum con "liste della spesa", più una testa pensante si intigna e va a cercarsi una delle 5 salette dove oggi proiettano il film. Non è un capolavoro in senso tecnico perchè tiene d'occhio il ritmo e i modi del racconto anche per lo schermo televisivo però è un capolavoro di coraggio. Spoavi ha osato, cercando un equilibrio narrativo che non è mai sbilanciarsi a favore di una parte. Alcune scene sono di maniera ma molte soluzioni, originali, spingono a riflettere e ad approfondire temi troppo facilmente etichettati dalla retorica dei vincitori.
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E' un film che viene voglia di andare a vedere perchè "cogito ergo sum". Cioè sono libero di pensare autonomamente, con la mia testa. Più si scaldano, più vilipendono queso lavoro, più fanno incursioni anche nel forum con "liste della spesa", più una testa pensante si intigna e va a cercarsi una delle 5 salette dove oggi proiettano il film. Non è un capolavoro in senso tecnico perchè tiene d'occhio il ritmo e i modi del racconto anche per lo schermo televisivo però è un capolavoro di coraggio. Spoavi ha osato, cercando un equilibrio narrativo che non è mai sbilanciarsi a favore di una parte. Alcune scene sono di maniera ma molte soluzioni, originali, spingono a riflettere e ad approfondire temi troppo facilmente etichettati dalla retorica dei vincitori. E' un film doveroso, un buon inizio per chi ha vissuto quei tempi e per chi, giovane, vuole conoscerli nella loro drammatica completezza. BRAVI tutti. Regista ed interpreti.
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paapla
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venerdì 29 maggio 2009
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brutto-molto brutto-bruttissimo
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Ho visto un brutto film.
. Con sei euro potevo comprare:
. una cremolata di fragole con panna montata alla frusta;
. una rivista mensile;
. due settimanali;
. un libro;
. mezzo chilo di fettine con l’osso;
. 250 gr. di parmigiano reggiano;
. 3 kg di spaghetti n°5;
. 2,5 kg di pane pugliese;
. raggiungere il mare in treno (A/R)
. andare al cinema.
Ho buttato sei euro, cosa che non posso permettermi!
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(di ann-onima)
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