L'incredibile impresa di Giorgio Lolli, che ha speso la vita per donare all'Africa un nuovo strumento di emancipazione. Da domani al cinema.
di Davide Zazzini
Il bolognese Giorgio Lolli, ex sindacalista e tecnico di radio libere vicine al PCI, dagli anni Ottanta fondò più di 500 emittenti partendo dal Mali in tutta l’Africa. Tramite l’impresa sociale Radio Solaire, così, assicurò formazione e lavoro a decine di tecnici e conduttori radiofonici locali. Il doc ripercorre l’azione rivoluzionaria del “padre della radiofonia privata africana” al tramonto del secolo in un contesto segnato da dittature, monopolio dei media e disinformazione. Gli occhi e la voce sono del "discepolo" Abdrahmane Cissoko, intento, ora che Lolli è morto, a formare le giovani generazioni affinché nasca un’altra radio al confine tra Senegal, Mali e Mauritania che racconti le storie dei migranti.
Il doc diretto a quattro mani dal Bacci e Eppesteingher, tra nostalgia e testamento civile, riscopre la figura leggendaria di un pioniere della radio che ha speso la vita per donare all’Africa un nuovo strumento di emancipazione, socialità e democratizzazione.
Con passo breve (il film sfiora l’ora e un quarto di durata), tono ammirato ed economia di mezzi (produce con merito Materiali Sonori Cinema), il racconto colloca una biografia inimitabile dento la storia sociale e mediologica dell’Africa di fine secolo.