
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Marco Gianfreda |
Attori | Matteo Olivetti, Cristiana Dell'Anna, Guglielmo Aquaro, Emmanuele Aita Roberta Rigano. |
MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 17 luglio 2024
Un film che racconta quella fase dell'adolescenza in cui si sente nascere il bisogno di una forma d'amore alternativa a quella per la propria madre.
CONSIGLIATO NÌ
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Bruno è un adolescente in piena difficoltà. Vive solo con sua madre Claudia, di cui non sopporta il nuovo compagno Luca. Diventa il suo peggior nemico, fino a quando i due non impareranno a conoscersi, parlarsi, svelarsi e scambiarsi opinioni e consigli. Grazie a lui capirà qualcosa in più dell'amore e avrà finalmente il coraggio di uscire dal suo guscio tormentato.
È un film sulle difficoltà relazionali, quello che segna il debutto alla regia di Marco Gianfreda. Un'opera che indaga da una parte la relazione tra una madre, Claudia, interpretata da Cristiana dell'Anna, e un figlio adolescente in perenne lotta con lei.
Parallelamente racconta l'infatuazione di quest'ultimo verso la compagna di classe Flavia, un primo amore timido, impacciato, apparentemente ricambiato, ma con tutte le difficoltà di chi non ha mai avuto coraggio ed esperienze al riguardo. Ancora parallelamente si mette in scena l'evolversi (o l'involversi) di una storia d'amore, quella tra Claudia e Luca, un uomo profondamente innamorato che non riesce, malgrado gli sforzi, a piacere a Bruno. Quindi si racconta un'ulteriore relazione complicata, quella tra i due uomini della storia.
Il risultato è un film-matrioska, con una moltitudine di piani narrativi che finisce inevitabilmente per deragliare. Certe trovate di sceneggiatura risultano sbrigative e poco approfondite, rischiando talora di spezzare l'efficacia visiva di alcune scene (rapido esempio, Claudia in tutta la sua vita non ha mai saputo galleggiare, metafora di una spensieratezza ormai smarrita da tempo; tuttavia basta un minuto e lo impara), talora di rendere alcuni dialoghi poco credibili, o comunque non abbastanza convincenti. Resta valido, e apprezzabile, l'intento di portare sullo schermo la complessità delle relazioni vissute ad ogni età, che siano sentimentali o familiari. Com'è valido e interessante tutto il confronto generazionale che il film mette in scena, indagando a fondo il rapporto progressivamente sempre più saldo tra Bruno e Luca.
Non banale neanche l'idea di evitare la tentazione agiografica di rappresentare una donna-angelo. Claudia è un'assidua lavoratrice e una madre presente, ma anche una donna tormentata da dubbi e insicurezze, che cede il passo all'errore.
Insomma, l'ultimo film prodotto dal compianto Gaetano di Vaio, sembra voler dire a chi guarda che l'amore sa assumere diverse forme e attraversare una moltitudine di fasi, lungo le quali gli ostacoli, specie emotivi, a volte si moltiplicano. Prova a raccontarlo con i difetti di un'opera prima, sottolineando soprattutto che dall'odio possono nascere legami inattesi, spesso più forti e autentici di quelli strettamente di sangue o di coppia. Legami che crescono nel tempo e su cui è interessante riflettere anche alla fine dei titoli di coda.
"Cosa ci serve a noi?", chiede in forma retorica Claudia a Luca all'inizio di Tre regole infallibili, mentre osservano l'orizzonte che si spalanca di fronte a loro seduti sul crinale di un colle. Non serve niente, è l'ovvia risposta. Basta l'amore. E forse è sufficiente l'amore anche per fare cinema, sembrerebbe suggerire Marco Gianfreda, che con Tre regole infallibili esordisce alla regia ma ha alle [...] Vai alla recensione »