
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Mimmo Verdesca |
Attori | Barbora Bobulova, Marie-Christine Barrault, Stefania Sandrelli, Sara Ciocca Grazia Schiavo, Fabio Grossi, Gualtiero Burzi, Leo Gullotta. |
Uscita | giovedì 5 dicembre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,37 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 29 novembre 2024
In un momento delicato della sua vita, Giovanna ha bisogno della persona che l'ha abbandonata, sua madre biologica. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Per il mio bene ha incassato 115 mila euro .
Passaggio in TV
giovedì 31 luglio 2025 ore 17,25 su SKYCINEMA1
CONSIGLIATO SÌ
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Giovanna ha ereditato dal padre la conduzione dell'azienda di famiglia, che si occupa di lavorare a livello industriale (ma con cura artigianale) la pietra naturale. La donna non ha un compagno, e per quanto mantenga un rapporto stretto con la madre Lilia e la figlia 15enne Alida sembra che non riesca a costruire con loro legami completamente sinceri o ad essere del tutto trasparente. Dunque quando si ammala tiene nascosta la situazione alla ragazza, e ne parla con la madre solo perché scopre che l'unica cura sarebbe un trapianto di fegato urgente da parte di un consanguineo in età adulta. Ma Lilia non può aiutarla, perché... non è sua madre naturale. Giovanna scopre infatti di essere stata adottata e di aver vissuto una vita all'oscuro di quell'informazione importante riguardo alla propria identità. E intraprende una ricerca della propria madre biologica, l'unica che potrebbe davvero salvarle la vita.
Per il mio bene è un film insolito nel panorama italiano perché, pur partendo da una premessa melodrammatica ad alto rischio televisivo (e le prime scene faticano un po' a trovare il tono necessario), si dipana cinematograficamente in modo sobrio e tranquillo, lavorando "in levare" e affidandosi al rigore delle sue protagoniste: Barbora Bobulova nel ruolo di Giovanna, Marie-Christine Barrault - un graditissimo ritorno - in quello della sua madre biologica, Sara Ciocca nei panni di Alida a Stefania Sandrelli in quelli di Lilia.
Sandrelli compie un atto di grande generosità nel lasciare il ruolo più corposo (che avrebbe tranquillamente potuto interpretare lei stessa) alla collega francese: ma con un paio di espressioni "perforanti" lascia trapelare il dolore vivo di Lilia nell'assistere al rifiuto (e alla malattia) di Giovanna, come solo una grande attrice sa fare.
È tuttavia Barrault a giganteggiare sul grande schermo, bellissima nella sua vecchiaia solitaria e arrabbiata, e Bobulova le tiene testa, con dolcezza e un senso di affinità profonda. Ciocca chiude questo quadrilatero di relazioni dolorose ma amorevoli lasciando trasparire tutta la necessità adolescenziale di verità e di presenza affettiva. Per il mio bene è un trattato sulla maternità come capacità di agire "per il bene" dei propri figli, senza sacrificare il diritto alla propria identità.
L'ottima sceneggiatura di Monica Zapelli, Pierpaolo De Mejo e Mimmo Verdesca, nitida e mai insistita, evita le sottolineature e ci risparmia le spiegazioni inutili su ciò che abbiamo già capito, anche perché le immagini e la recitazione delle attrici (e degli attori: c'è uno splendido cammeo di Leo Gullotta, anche lui graditissimo ritorno) parlano da sole, e in modo chiaro. La regia di Verdesca, al suo debutto nel cinema di finzione dopo alcuni documentari e coadiuvato dal montaggio essenziale di Alessio Doglione, è attenta e pudica, e si prende tutto il tempo e la calma necessari per raccontare una vicenda adulta in cui gli anziani sono trattati finalmente con rispetto e realismo, ovvero come le persone complesse che sono state per tutta la vita - e che non meritano di essere ridotti ad una nota sola, per lo più ridicola, in favore del pubblico (o del cast) più giovane.
La precisione delle immagini, la capacità di narrare una vicenda gonfia di emozione senza sconfinare mai nella lacrima gratuita, fanno dare il benvenuto a Verdesca come regista di finzione, capace di "lavorare la pietra naturale" che è il cinema con grazia e competenza. Una curiosità: i nomi di due delle protagoniste sembrano omaggi ai suoi documentari precedenti, Alida (sulla Valli) e In arte Lilia Silvi (sulla diva dei telefoni bianchi). Per il mio bene appare dunque come un (ulteriore) gesto di gratitudine di un uomo verso le donne che osserva, e vuole raccontare, con discrezione e sollecitudine.
“Mai, chi l’avrebbe detto mai, che sarei finita qui nel girone dei più deboli? Qui, non so più chi sono io, perché dentro il cuore mio regna il re dei miserabili (…) Io, invece, non mi muovo, sto qui, come se fossi in gabbia, e aspetto il tuo ritorno, che accende un nuovo inferno dentro me…” Mina - La Gabbia Giovanna, Anna e Lilia. [...] Vai alla recensione »
in programmazione anche su Sky Cinema dal 11/07/2025 "ALLA RICERCA DELLA MADRE E DELLA VITA". Una Grande Interpretazione della Bobulova, brava come sempre e disposta a rinunciare al "trucco". Talvolta ci sono pause evitabili ma le inquadrature, soprattutto del personaggio di Anna, quando si è scelto di non doppiare il francese, parlano una lingua [...] Vai alla recensione »
Autore di "Alida", il bel documentario sulla vita della Valli, Mimmo Verdesca esordisce come regista di un lungometraggio con questo "Per il mio bene", che tratta di maternità negate e recuperate in extremis. Giovanna (Barbora Bobulova), è una donna forte, autonoma, guida l'azienda di famiglia e cresce da sola una figlia adolescente, quando scopre di avere una grave malattia al fegato.
Dopo quattro documentari dedicati al mondo del cinema che gli hanno permesso di aggiudicarsi 2 Nastri d'argento ai David (In arte Lilia Silvi, Sciuscià 70), Mimmo Verdesca nel primo lungometraggio di finzione si cimenta con un dramma. Per il mio bene racconta la storia di Giovanna (Barbara Bobulova), amministratrice delegata della ditta Zanon, dove vengono tagliate e levigate lastre di pietra pregiata, [...] Vai alla recensione »
Si dice che per cogliere davvero l'identità più intima e reale di una persona, per poter comporre quel mosaico policromo composto dai tasselli che ne rappresentano l'esistenza, sia necessario capire da dove proviene e quali esperienze, coincidenze e legami l'abbiano resa quello che è o è stata. Vari ed eterogenei sono gli accadimenti che, in negativo o in positivo, determinano il come, il quando e [...] Vai alla recensione »
Giovanna, imprenditrice di successo, scopre di essere stata adottata. Per scongiurare un tumore al fegato, e adoperarsi per un trapianto, si mette alla caccia della madre biologica. Scopre una vecchia inquieta e bizzarra, sulle sponde del lago, in perpetuo scontroso eremitaggio. Il soggetto e la sceneggiatura, di Pierpaolo De Mejo e Monica Zapelli assieme al regista, Mimmo Verdesca, calibrano a puntino [...] Vai alla recensione »