Tratto dal libro di Daniele Mencarelli, il film segna l'esordio del grande attore dietro la macchina da presa. Prossimamente al cinema.
di Paola Casella
Marco è un poeta 23enne alcolizzato che ha abbandonato la scuola. Una sera Marco entra in preda alla tensione, si ubriaca, e fa un incidente d'auto che lo spedisce dritto in ospedale. Suo padre e il suo editore lo spingono a trovarsi un lavoro: farà l'addetto alle pulizie all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, e si unirà ad una squadra che a poco a poco diventerà per lui come una seconda famiglia.
Se questa trama suona familiare è perché ricorda da vicino quella di Tutto chiede salvezza, e non è un caso: "La casa degli sguardi" era il romanzo d'esordio di Daniele Mencarelli che raccontava il suo passato in maniera fortemente autobiografica.
Zingaretti regista ha un pudore che ce lo rende caro, ma che rischia di tenerlo al di fuori della narrazione per immagini. Questo è da una parte encomiabile e lo rende un unicum nel panorama cinematografico, dall'altra va inevitabilmente a scapito della riuscita drammaturgica della storia. Tutto il pathos è però affidato a Marco, e per fortuna Zingaretti ha trovato in Gianmarco Franchini una perfetta cartina di tornasole.