"Cocainorso", fuga dagli anni ottanta gonfi di droghe
di Federico Pontiggia Il Fatto Quotidiano
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti non è puramente casuale: perché il film muove da una storia vera e perché la cronaca nazionale contempla proprio in questi giorni un'orsa assasSina. Sicché Cocainorso, sciatta traduzione dell'originario Cocaine Bear, già prosasticamente preferito al formidabile appellativo che il plantigrado protagonista si guadagnò morendo per overdose nel 1985: Pablo Escobear, dal nome del celebre narcotrafficante. Budget di 30 milioni di dollari, box-office a oggi di 85, il film targato Universal torna a un fatto tanto incredibile quanto increscioso: il 23 dicembre del 1985, la polizia dello Georgia trovò un orso nero di 80 chili senza vita nella foresta di Chattahoochee, con quattro grammi di cocaina nel sangue, lo stomaco pieno e contenitori forzati tute attorno. [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (3015 caratteri spazi inclusi) su Il Fatto Quotidiano 15 aprile 2023
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