lorenzopud
|
martedì 3 gennaio 2023
|
film intelligente e divertente: da vedere!
|
|
|
|
Un film che dura oltre due ore che passano veloci e non fanno addormentare neanche lo spettatore più assonnato. Almeno credo.
Dopo "The square", un altro film dello stesso regista in cui bisogna cogliere il significato delle scene, dei personaggi e dei ruoli. In "Triangle the sadness" sono proprio i ruoli imposti nella società che vengono messi in discussione o che comunque cambiano di prospettiva nel corso del film. Il rapporto uomo/donna, piuttosto che quello di capo/servitore.
Nel mezzo c'è una storia con diversi protagonisti, anche se la coppia di fotomodelli, ben costruita e piacevole, è quella che ha lo spazio maggiore.
Battute e scene surreali non mancano, si ride e si medita in questo film.
[+]
Un film che dura oltre due ore che passano veloci e non fanno addormentare neanche lo spettatore più assonnato. Almeno credo.
Dopo "The square", un altro film dello stesso regista in cui bisogna cogliere il significato delle scene, dei personaggi e dei ruoli. In "Triangle the sadness" sono proprio i ruoli imposti nella società che vengono messi in discussione o che comunque cambiano di prospettiva nel corso del film. Il rapporto uomo/donna, piuttosto che quello di capo/servitore.
Nel mezzo c'è una storia con diversi protagonisti, anche se la coppia di fotomodelli, ben costruita e piacevole, è quella che ha lo spazio maggiore.
Battute e scene surreali non mancano, si ride e si medita in questo film. E, se andate con amici a vederlo, il dibatitto post-film non credo che mancherà!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lorenzopud »
[ - ] lascia un commento a lorenzopud »
|
|
d'accordo? |
|
anna rosa
|
sabato 17 dicembre 2022
|
cinema trash, quasi spazzatura
|
|
|
|
Come si fa a ridere vedendo quel che mostra questo film che più trash non si può? Pedantemente didascalico e oltremodo ridondante nel mostrare i vizi delle società occidentali moderne. La scena dell'ammazzamento della povera asinella a colpi di pietra sulla testa tra le grida festanti dei naufraghi deficienti è insostenibile. Altro che risate! E io che mi facevo ancora delle illusioni sulla selezione dei film da parte della giuria di Cannes!
|
|
[+] lascia un commento a anna rosa »
[ - ] lascia un commento a anna rosa »
|
|
d'accordo? |
|
anna rosa
|
sabato 17 dicembre 2022
|
cinema trash, quasi spazzatura
|
|
|
|
Come si fa a ridere vedendo quel che mostra questo film che più trash non si può? Pedantemente didascalico e oltremodo ridondante nel mostrare i vizi delle società occidentali moderne. La scena dell'ammazzamento della povera asinella a colpi di pietra sulla testa tra le grida festanti dei naufraghi deficienti è insostenibile. Altro che risate! E io che mi facevo ancora delle illusioni sulla selezione dei film da parte della giuria di Cannes!
[+] mi sa che non ci hai capito molto
(di lorenzopud)
[ - ] mi sa che non ci hai capito molto
|
|
[+] lascia un commento a anna rosa »
[ - ] lascia un commento a anna rosa »
|
|
d'accordo? |
|
cinzia
|
martedì 13 dicembre 2022
|
tragicommedia in yacht
|
|
|
|
Il triangolo della tristezza non sono altro che le rughe parallele che partono dalle ali del naso e scendono fino agli angoli della bocca (dette anche rughe nasolabiali) formando appunto un triangolo. Sono le rughe d’espressione, le rughe del sorriso, un difetto che Carl, il protagonista, un modello, che dopo qualche anno di grande successo fatica a trovare un ingaggio, si sente rinfacciare dai selezionatori. Siamo nel mondo platinato e rutilante della moda e del successo, un mondo ipocrita che ricerca la bellezza, la giovinezza, la perfezione, la ricchezza, ma che spande a piene mani messaggi politicamente corretti di antirazzismo, antiperfezione, di uguaglianza sociale e di genere: insomma si predica bene e si razzola male.
[+]
Il triangolo della tristezza non sono altro che le rughe parallele che partono dalle ali del naso e scendono fino agli angoli della bocca (dette anche rughe nasolabiali) formando appunto un triangolo. Sono le rughe d’espressione, le rughe del sorriso, un difetto che Carl, il protagonista, un modello, che dopo qualche anno di grande successo fatica a trovare un ingaggio, si sente rinfacciare dai selezionatori. Siamo nel mondo platinato e rutilante della moda e del successo, un mondo ipocrita che ricerca la bellezza, la giovinezza, la perfezione, la ricchezza, ma che spande a piene mani messaggi politicamente corretti di antirazzismo, antiperfezione, di uguaglianza sociale e di genere: insomma si predica bene e si razzola male.
Più fortunata Yaya, la fidanzata di Carl, bellissima ragazza che con il suo “mestiere” di influencer è riuscita ad ottenere per sé e Carl, una fantastica vacanza extra lusso su uno yacht da crociera da qualche parte in qualche oceano nel sole e nell’azzurro. Sono i più giovani e i più belli, Carl e Yaya circondati da cariatidi che compensano la loro rozzezza e la giovinezza oramai trascorsa, con tanti tantissimi soldi (e tanta chirurgia plastica). Tutti sono accuditi in una maniera che rasenta il ridicolo da una squadra enorme di cuochi/e, camerieri/e, steward/hostess, manutentori, operai, governanti, dallo stesso comandante e dai suoi ufficiali: sono sorridenti, disponibili, sono addestrati a non dire mai di no e a lavorare senza dare nell’occhio e senza disturbare.
E’ un noir, in certi momenti un horror splatter, ma sempre molto divertente, il film del regista svedese, che evidenzia con grande sarcasmo e enorme ilarità per noi spettatori le contraddizioni e le ipocrisie del mondo attuale.
Le giornate lunghe e un pochino noiose sullo yacht tra sole, piscina, tuffi, capricci infantili degli ospiti si capovolgono quando interviene un fatto esplosivo (non solo in senso metaforico) che scombina le carte in tavola: si precipita in un mondo primitivo, dove chi ha potere non è più chi possiede soldi o bellezza, ma chi sa fare le cose. Cambia qualcosa? Solo i ruoli; le modalità, i comportamenti, le malizie, la ricerca del potere, le malvagità, rimangono identiche. Ecco, magari più dirette, meno velate, meno mascherate, più primitive, appunto.
Ve lo consiglio, perché è veramente divertente, poi sta a voi se volete rifletterci sopra o prendere solo il lato comico, che innerva e sorregge benissimo l’intero film, senza bisogno di morali che pur vi salteranno agli occhi anche se non le ricercate.
[-]
[+] rughe nasolabiali?!?...
(di lucyandkitten)
[ - ] rughe nasolabiali?!?...
|
|
[+] lascia un commento a cinzia »
[ - ] lascia un commento a cinzia »
|
|
d'accordo? |
|
clod
|
martedì 13 dicembre 2022
|
godibile, con riserva
|
|
|
|
con un montaggio maggiormente serrato ed un più attento controllo dei tempi tra le varie fasi in cui si snoda la vicenda lo avrebbe probabilmente reso un capolavoro. In ogni caso, resta un film godibile e non banale come ahimè troppo spesso capita di assistere.
|
|
[+] lascia un commento a clod »
[ - ] lascia un commento a clod »
|
|
d'accordo? |
|
angelo umana
|
sabato 19 novembre 2022
|
una palma d''oro 2022 strameritata
|
|
|
|
Uno sciamare di corpi di modelle e modelli elettrizzati dalla speranza della fama, di apparire sulle riviste di moda. Corpi perfetti da rattristare chi non ce li ha più così levigati. In una breve inquadratura un cagnolino in mezzo alla sala vuota dove il casting avviene, è bello immaginare che stia pensando “ma cosa fanno questi qua?”. La locandina ci spiega che il “triangle of sadness” è quel triangolino che i giovani modelli sanno far apparire in mezzo alle sopracciglia e che conferirebbe un'espressione sexy, seriosa o triste a seconda dei casi. Cosa non si fa per attrarre!
Successivamente il tema diventa qualcos'altro, i due belli e prescelti sono anche fidanzati, o stanno insieme, o dormono e mangiano al ristorante insieme.
[+]
Uno sciamare di corpi di modelle e modelli elettrizzati dalla speranza della fama, di apparire sulle riviste di moda. Corpi perfetti da rattristare chi non ce li ha più così levigati. In una breve inquadratura un cagnolino in mezzo alla sala vuota dove il casting avviene, è bello immaginare che stia pensando “ma cosa fanno questi qua?”. La locandina ci spiega che il “triangle of sadness” è quel triangolino che i giovani modelli sanno far apparire in mezzo alle sopracciglia e che conferirebbe un'espressione sexy, seriosa o triste a seconda dei casi. Cosa non si fa per attrarre!
Successivamente il tema diventa qualcos'altro, i due belli e prescelti sono anche fidanzati, o stanno insieme, o dormono e mangiano al ristorante insieme. Il regista Ruben Östlund sa il fatto suo - Palma d'Oro a Cannes 2022, 149' di situazioni e climi diversi – crea dapprima una disputa o singolar tenzone psicologica tra i due belli al ristorante alla presentazione del conto, se dev'esser sempre l'uomo a pagare, che il parlar di soldi non è sexy, che fa parte di ruoli sessisti stereotipati. Imbastisce processi come in Forza Maggiore, ricordiamo quello che la moglie fa al marito che se l'è svignata davanti al pericolo di una finta valanga in settimana bianca, lasciando moglie e piccini senza la protezione del “si fa per dire” capofamiglia.
Nella successione di immagini e ruoli sociali rivediamo i due belli in un viaggio-premio su uno yacht, fungono da influencer con gli immancabili followers come si conviene ai tempi moderni. Le varie “macchiette” godibilissime dei partecipanti alla crociera, tutti straricchi e che predicano l'uguaglianza del genere umano, giusto perché stanno super-bene. C'è la spassosa riunione motivazionale della ciurma che tutto deve eseguire perché lo svolgimento del viaggio sia splendido e ineccepibile, ed è tutto un incoraggiarsi a vicenda e pacche sulle spalle, “accogliamo questi ricchi!”. Emerge tra tanti l'impresario dei rifiuti e dei liquami, “vende merda” e può concedersi tutto. Poi ci viene fatta conoscere la coppia di anziani dove l'uomo traffica o commercia “strumenti di democrazia” (?), armi intelligenti o mine antiuomo. La signora agée che dall'alto del suo status fa presente all'ufficiale d'aver visto le vele un po' sporche. Il capitano che non si schioda dalla sua stanza, in altre faccende affaccendato, viene invitato a parlare con l'equipaggio ma “se ne occupi il 1° ufficiale!” è la risposta. Inevitabili le occhiate delle ospiti femminili ai marinai a torso nudo, eppure “siamo tutti uguali”, magari non prestanti come loro.
La navigazione serena e da assaporare conosce il suo culmine nella sontuosa cena in onore del capitano, ossequiato in livrea bianca e ricco di risposte dotte, uno che somministra sicurezza. Il vento e il mare forza 8 trasformano lo yacht in un Titanic, dove le classi sociali si mischiano in modo non più governabile, il mal di mare e il vomito rendono ancor di più “tutti uguali”. Insomma: anche i ricchi piangono, pure se avevano in tavola ostriche con caviale nero russo. E' l'occasione per due personaggi ubriachi di declamare da un microfono citazioni di Marx e Lenin e altri ancora, della Thatcher e di Mark Twain: un giudizio universale.
Sarà uno “strumento di democrazia” che la moglie del trafficante prende in mano ignara a sovvertire l'uguaglianza o ordine costituito, una bomba a mano: il naufragio si compie. Allora davvero i pochi sopravvissuti sono tutti uguali, niente più classi sociali di presunti uguali, anzi il “potere” viene gestito dalla donna delle pulizie nei bagni dell'ex yacht, solo lei sa pescare con le mani il pesce che serve ai naufraghi e distribuirlo secondo criteri suoi diversificati, solo lei sa accendere il fuoco coi sassi.
Una Palma d'Oro 2022 strameritata!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a angelo umana »
[ - ] lascia un commento a angelo umana »
|
|
d'accordo? |
|
ralphscott
|
martedì 15 novembre 2022
|
crescere x crescere é la strategia della cellula tumorale (cit.)
|
|
|
|
Genialata spassosissima, satira spinta agli estremi del tragico e del buon gusto. Tra scatologici eccessi e stupidità varie di nuovi e vecchi ricchi, le riflessioni sono inevitabili, soprattutto con il ribaltamento delle gerarchie che impazza nella seconda parte del film, quella meno riuscita, sull'isola. Il confronto tra il comandante ed il riccone imprenditore di concimi, ping pong di citazioni, ci delizia ed il momento più alto del film. Da non perdere. Quattro stelle sino...all'esplosione. Finale amaro.
|
|
[+] lascia un commento a ralphscott »
[ - ] lascia un commento a ralphscott »
|
|
d'accordo? |
|
|
sabato 12 novembre 2022
|
inguardabile
|
|
|
|
Inguardabile. Una scena copiato da Parasite!
[+] horribilis
(di paolorol)
[ - ] horribilis
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
johnny1988
|
lunedì 7 novembre 2022
|
la versailles dei bastardi ingloriosi
|
|
|
|
Se avete stomaci forti, un po' di esperienza nautica e un malox in tasca, avrete tutto il kit di sicurezza per visionare Triangle of Sadness. Io che di natura non sono un patito del pulp trash fine a sé, ma resto misteriosamente incantato da programmi televisivi come Pimple Popper e Vite al Limite, dove è proprio il gusto ad essere messo al limite, ho provato una soddisfazione quasi nirvanica durante la proiezione del film. Un senso di appagamento catartico come quando aspetti per 300 puntate che Goku ammazzi Freezer. E alla fine ce la fa.
Perché è così, la commedia nera, mordace e salace, bastarda e sincera, sa come penetrare i sensi e disordinare le sovrastutture mentali ed emotive del pubblico.
[+]
Se avete stomaci forti, un po' di esperienza nautica e un malox in tasca, avrete tutto il kit di sicurezza per visionare Triangle of Sadness. Io che di natura non sono un patito del pulp trash fine a sé, ma resto misteriosamente incantato da programmi televisivi come Pimple Popper e Vite al Limite, dove è proprio il gusto ad essere messo al limite, ho provato una soddisfazione quasi nirvanica durante la proiezione del film. Un senso di appagamento catartico come quando aspetti per 300 puntate che Goku ammazzi Freezer. E alla fine ce la fa.
Perché è così, la commedia nera, mordace e salace, bastarda e sincera, sa come penetrare i sensi e disordinare le sovrastutture mentali ed emotive del pubblico.
Ruben Östlund vince per la seconda volta Cannes e si conquista il podio dei più illustri autori europei.
Non è sicuramente questa la sua opera più riuscita, forse, ma trascurando l'istinto "umarell" e la tentazione di "correggere" le lacune del film ("io l'avrei fatto diversamente", ma guai a dire come), questa opera è, in una parola sola, "riuscita". Almeno per me. Ma spero anche per altri.
Magari dentro si riconosceranno Tarantino, Godard, Bunuel, Herzog come padri ispiratori della narrazione, ma la loro non è un'ombra scomoda e ingerente, va infatti riconosciuta un'onestà intellettuale che di rado si vede e si sente in maniera così ferina e anarchica.
Il racconto dipinge due giovani rampolli, entrambi modelli e influencer, che "scroccano" grazie alla loro fama una crociera su un enorme yacht e fanno la conoscenza degli altri passeggeri, attempati e ricconi imprenditori.
Tutto è calma piatta finché una sera non si abbatte sull'equipaggio una bufera che, come a Gubbio, manda letteralmente a monte una raffinatissima cena di pesce. Da qui la declinazione nella filosofia etica e sociale per eccellenza, con un naufragio su un'isola deserta (o forse no?) con uno speculare ristabilimento dei ruoli gerarchici fra ricchi e poveri. E l'istituzione del matriarcato.
Acme del piacere? Il dialogo iniziale su chi deve pagare il conto al ristorante è qualcosa di superlativo, che non si vedeva dai tempi di le Iene. Tutto il capitolo dove i "ricconi" arroganti rigurgitano ostriche e champagne, crepano nei loro stessi liquidi (io Versailles me la immagino così) e i gabinetti esplodono è un omaggio all'eccesso che manco Peter Jackson poteva eguagliare. Così come il delirio marxista e capitalista all'interfono fra l'imprenditore russo e il capitano americano, alleati per la fede nell'alcol. Per non parlare dei due vecchi inglesi "difensori della democrazia" arricchitisi con l'industria delle armi e che scoppiano per aria.
Triangle of Sadness insomma è un film karmico, vendicativo, che azzanna e demolisce un Olimpo raccapricciante e infausto, che non bada agli eufemismi e non risparmia la critica sociale a nessuno, compresa la colf filippina, che da umile e indifesa precaria si trasforma in una Signora delle mosche, pronta a lapidare ogni "ostacolo" che le si frapponga fra la sopravvivenza e la seduzione del potere.
PS: non ho trovato un'immagine abbastanza iconica, quindi qui una selezione degli screenshot per me più belli.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a johnny1988 »
[ - ] lascia un commento a johnny1988 »
|
|
d'accordo? |
|
paolo bulloni
|
sabato 5 novembre 2022
|
quando si dice di cattivo gusto
|
|
|
|
Il messaggio che il film vuole dare ha un suo valore ( anche se un po' scontato) e il modo in cui lo vuole raccontare sarebbe anche interessante ma qui è la forma che infastidisce e rende il film disgustoso proprio da un punto di vista visivo. Non si capisce la necessità di calcare così la mano su alcune scene così raccapriccianti che dovrebbero far ridere perché grottesche ma in realtà ottengono proprio l'effetto opposto.
Ecco l'ultima cosa che si fa è ridere.
Non si esce per niente felici ( e questo potrebbe essere un pregio ) ma si esce con un senso di disgusto .
[+] parla per te
(di lorenzopud)
[ - ] parla per te
|
|
[+] lascia un commento a paolo bulloni »
[ - ] lascia un commento a paolo bulloni »
|
|
d'accordo? |
|
|