Un riuscito documentario che segue un andamento narrativo lineare per comprendere meglio il percorso dell'artista. Da oggi in sala.
di Marco Bolsi Sentieri Selvaggi
C'è un rapporto inscindibile tra arte e vita, laddove l'una è il prolungamento dell'altra e anche compimento stesso, piena espressione. In Munch questa simbiosi raggiunge un punto di non ritorno: le sue opere rappresentano le emozioni e gli stimoli che riceve, le riflessioni che elabora; sono anche un tentativo di esorcizzare quei dolori, quegli incubi che assillano la sua anima. Il documentario di Nexo Digital dedicato al pittore norvegese utilizza una chiave diversa di approccio e interpretazione che ruota intorno all'idea di Tempo, che proprio nel passaggio di secolo, tra Otto e Novecento, inizia a trovare una consistenza materica: finalmente è possibile toccare, esplorare quella massa informe, raccontarla secondo la propria percezione e, perché no, cristallizzarla nella mente per poi rivelarla nuova, mutata o ricostruita a partire da un ricordo, un'annotazione. [...]
di Marco Bolsi, articolo completo (2650 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 7 novembre 2022