albert
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mercoledì 9 aprile 2025
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il pittore maledetto
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Michele Placido, regista-attore gia' piottosto apprezzato per alcune sue opere precedenti, si e' azzardato a dirigere un biopic, con molte deviazioni dalla veridicita' dei fatti, su uno dei pittori piu' controversi di tutti i tempi. Possiamo, a ragion veduta, affermare che l'azzardo ha dato esiti lusinghieri. E' un film piu' che discreto, con scelte stilistiche e narrative piuttosto originali. Placido, come dicevo prima, non e' interessato a raccontare la vita di Caravaggio, restando fedele ai fatti accaduti, ma gli interessa far conoscere la personalita' di un uomo con tanti difetti, ma di una coerenza cristallina. La definizione di pittore maledetto e' vera solo in parte, in quanto era si' un donnaiolo, dedito mondanamente ai piaceri della vita, venendo spesso a contrasto con le gerarchie ecclesiastiche, ma la priorita' assoluta era quella di non tradire la sua arte; anzi si puo' affermare che la gerarchia ecclesiastica era consapevole del valore dell'artista, ma per questo lo considerava ancor piu' pericoloso.
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Michele Placido, regista-attore gia' piottosto apprezzato per alcune sue opere precedenti, si e' azzardato a dirigere un biopic, con molte deviazioni dalla veridicita' dei fatti, su uno dei pittori piu' controversi di tutti i tempi. Possiamo, a ragion veduta, affermare che l'azzardo ha dato esiti lusinghieri. E' un film piu' che discreto, con scelte stilistiche e narrative piuttosto originali. Placido, come dicevo prima, non e' interessato a raccontare la vita di Caravaggio, restando fedele ai fatti accaduti, ma gli interessa far conoscere la personalita' di un uomo con tanti difetti, ma di una coerenza cristallina. La definizione di pittore maledetto e' vera solo in parte, in quanto era si' un donnaiolo, dedito mondanamente ai piaceri della vita, venendo spesso a contrasto con le gerarchie ecclesiastiche, ma la priorita' assoluta era quella di non tradire la sua arte; anzi si puo' affermare che la gerarchia ecclesiastica era consapevole del valore dell'artista, ma per questo lo considerava ancor piu' pericoloso. Scopriamo cosi' che l'ombra di Caravaggio altro non era che un inquisitore, che avrebbe dovuto relazionare sull'operato del pittore; l'inquisitore e' interpretato al meglio da Louis Garrel, che riesce a evidenziare molto bene quanto fosse viscido ed amorale nel raccogliere prove contro il nostro. I rapporti di Caravaggio con le donne vengono messi in luce da una prostituta e da una nobile, interpretate da Micaela Ramazzotti e da Isabelle Huppert, per significare che non vi erano barriere sociali. La nobile ne sara' anche protettrice, innamorandosene, a costo di perdere la reputazione; anche la recitazione delle due attrici evidenzia la distanza di ceto che vi era tra di loro. La fotografia si adegua al personaggio con evidenti chiaroscuri, dove a prevalere sono concitate scene notturne, che fanno parte della cifra stilistica del regista. Last but non last,l'interpretazione di Scamarcio e' una delle piu' convincenti della sua carriera, perche' mostra una maturazione che in precedenti film non era riscontrabile,dato che riesce a dare un tono di cupezza e di determinazione che lo renderanno credibile quando rifiutera' la proposta di salvezza in cambio della cessazione della sua arte.
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thomas
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mercoledì 16 novembre 2022
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notevole
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Raccontare ciò che si agita nella mente di un genio non è facile, perché occorre innanzitutto comprendere qual è la scintilla che incendia la sua mente, da dove nasce, in buona sostanza, la sua genialità. Se poi quel genio si chiama Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, morto a soli 38 anni e tuttavia capace di diventare uno dei più grandi pittori di sempre, diventa ancora più complicato, perché non è usuale rinvenire in una persona le stesse altezze della sua arte, ma al contempo le medesime profondità della sua vita. Genio e sregolatezza, intuito ed emotività, razionalità e passione, tormento ed estasi si rincorrono tra loro senza tregua nella personalità di Caravaggio, in un continuo ribaltarsi tra la sua vita che si faceva arte e la sua arte che si faceva vita.
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Raccontare ciò che si agita nella mente di un genio non è facile, perché occorre innanzitutto comprendere qual è la scintilla che incendia la sua mente, da dove nasce, in buona sostanza, la sua genialità. Se poi quel genio si chiama Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, morto a soli 38 anni e tuttavia capace di diventare uno dei più grandi pittori di sempre, diventa ancora più complicato, perché non è usuale rinvenire in una persona le stesse altezze della sua arte, ma al contempo le medesime profondità della sua vita. Genio e sregolatezza, intuito ed emotività, razionalità e passione, tormento ed estasi si rincorrono tra loro senza tregua nella personalità di Caravaggio, in un continuo ribaltarsi tra la sua vita che si faceva arte e la sua arte che si faceva vita. Ci aveva già provato Derek Jarman a raccontarlo, in un suo celebrato film del 1986, vincitore dell’Orso d’argento al festival di Berlino, ma non era riuscito ad affrancarsi dal fascino di indugiare quasi esclusivamente sulla “sporca vita” del genio, senza essere in grado però di illuminare la narrazione con le vette della sua meravigliosa arte. Ci riesce in pieno invece Michele Placido in questo che è il suo capolavoro personale: Caravaggio (un ottimo Scamarcio) viene raccontato con lucidità ed empatia; ne viene ricostruita la vita, l’evolversi della sua dissipazione umana e l’accrescersi della sua sensibilità artistica, la sua capacità di affrancarsi dalle mode correnti e la sua incapacità di disciplinarsi, il suo saper essere rivoluzionario ed originale nell’arte e il suo non saper cadere di continuo negli abissi delle debolezze umane. Una persona così non può lasciare indifferenti, o la si odia o la si ama, ed è proprio ciò che è raccontato perfettamente nel film, in cui Caravaggio subisce persecutori spietati, ma incontra anche ammiratori persi. Così come in “Amadeus” il mediocre Salieri odiava il genio di Mozart al punto da volerlo vedere morto, ne “L’ombra di Caravaggio” il mediocre Baglione (un eccellente, livido e viscido Vinicio Marchioni) riconosce le scintille di genialità del Maestro e briga perché sia messo in condizione di rinunciare alla sua arte; e se da un canto vi è “l’Ombra” che vuole eliminarlo, d’altro canto vi è la Marchesa Costanza Colonna (notevole la prova di Isabelle Huppert) che lo protegge. Il punto di forza della pellicola è comunque la fotografia, stupenda nel ricreare i giochi di luci ed ombre che erano la forza delle sue opere: in alcune scene sembra di vedere quasi i suoi quadri in movimento. Eccezionale, poi, il frammento in cui Caravaggio utilizza il cadavere della prostituta annegata come soggetto per una delle sue opere più famose, la “Morte della Vergine”, che oggi è esposta al Louvre. È noto infatti che nelle sue opere aventi ad oggetto episodi biblici egli adoperava come modelli i più umili e miserabili tra gli uomini, in omaggio al “dolore del mondo”. Placido è anche acuto nel sapere trovare il giusto equilibrio nel ricostruire il dibattito che si aprì a quei tempi all’interno della Chiesa riguardo alle opere sacre del maestro e quel “la Chiesa non è ancora pronta per la sua Arte”, dichiarato dal Papa, è la sintesi più mirabile della saggezza lungimirante. “L’ombra di Caravaggio” è una pellicola da vedere, capace com’è di spiegare l’animo multiforme di un artista eccezionale, profondamente autentico ed originale al tempo stesso, riguardo al quale può valere l’iconica affermazione che la Marchesa Costanza Colonna oppone all'Ombra che lo accusa: “La verità è che chi lo conosce non può fare a meno di perdere la testa per lui”.
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no_data
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sabato 5 novembre 2022
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caravaggio di placido sì grazie
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Film entusiasmante , veloce. Cast superbo. Racconta un'epoca oltre che una vita e un'arte . Complimenti al regista il Signor Placido una vera rivelazione del cinema italiano per essere riuscito a comprendere l'arte di Caravaggio ed aver incluso i miserabili nel film in quanto interpreti dei personaggi biblici. Non é un messaggio che traspare nei libri di storia dell'arte e nemmeno nelle lectio magistralis di certi critici d'arte.
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fabrizio friuli
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martedì 4 aprile 2023
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tormentato, lussurioso, talentuoso, geniale
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Nel corso del Seicento italiano, un misterioso inquisitore conosciuto come Ombra , cerca di avere molte informazioni utili inerenti alla figura del noto pittore del Settentrione italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come Caravaggio, noto per essere un talentuoso pittore ma anche per essere un riottoso che nelle sue opere trasforma le prostitute , i reietti e i mendicanti nelle venerabili figure che appartengono alla religione cattolica, tra l' altro , Michelangelo Merisi ha ucciso una persona ( violando il quinto comandamento religioso ), e quindi, dopo aver compiuto il gesto efferato, fugge più volte, e viene protetto da una nobildonna chiamata Costanza Colonna, ed è lei a nasconderlo da chiunque lo stia cercando.
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Nel corso del Seicento italiano, un misterioso inquisitore conosciuto come Ombra , cerca di avere molte informazioni utili inerenti alla figura del noto pittore del Settentrione italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come Caravaggio, noto per essere un talentuoso pittore ma anche per essere un riottoso che nelle sue opere trasforma le prostitute , i reietti e i mendicanti nelle venerabili figure che appartengono alla religione cattolica, tra l' altro , Michelangelo Merisi ha ucciso una persona ( violando il quinto comandamento religioso ), e quindi, dopo aver compiuto il gesto efferato, fugge più volte, e viene protetto da una nobildonna chiamata Costanza Colonna, ed è lei a nasconderlo da chiunque lo stia cercando.
Michele Placido, famoso regista, sceneggiatore e attore italiano, ha realizzato una sua biografia incentrata sul talentuoso pittore italiano noto come Caravaggio ( 1571- 1610 ) ed è necessario dover riconoscere che il regista ha fatto un lavoro notevole e sembra strano , ma in questo film l' attore tranese che lo ha interpretato, ossia Riccardo Scamarcio, lo ha interpretato in maniera piuttosto soddisfacente, anche se l' attore non assomiglia molto al pittore milanese ( cioè, esteticamente , non gli somiglia molto ). Oltre a Riccardo Scamarcio, in questo lungometraggio sia storico che drammatico , oltre che biografico hanno preso parte attori come Isabelle Huppert , Vinicio Marchioni, Louis Garrel e perfino il comico Carlo Cabardini ( uno degli attori della sitcom Camera Cafe' ) e nessuno di loro è stato insoddisfacente nella recitazione, e ciò permette al lungometraggio italo- francese di essere considerato una pellicola di un certo livello, inoltre , I costumi di Carlo Poggioli sono assolutamente perfetti, tutti realizzati egregiamente e Michele Placido, insieme agli altri sceneggiatori del film hanno saputo creare una sceneggiatura più che soddisfacente, ed ecco un' altra componente da non tralasciare, tuttavia, il pittore è deceduto a causa della febbre alta, invece nel film egli viene assassinato barbaramente dal fratello di un uomo chiamato Ranuccio Tomassoni ( ucciso da Caravaggio per via in una disputa ), tra l' altro , uno dei responsabili del suo decesso nel film è l' inquisitore noto come l' ombra , perché lo ha tramontato con un bastone, dopo aver rifiutato con spavalderia la sua offerta ( quella di non dipingere mai più per ottenere l' amnistia e la salvezza ) e, secondo il modo di pensare di alcuni, probabilmente, Caravaggio ha fatto la " scelta giusta " perché lui vive per dipingere ( come molti altri geni hanno vissuto per le loro arti ). La pittura è per Caravaggio , come il cibo per la sua vita ed anche come l' ossigeno che entra ed esce dai suoi polmoni, quindi , lui ha respinto l' offerta ( anche perché la sua arte risultò essere contro gli ideali della Chiesa ) condannanosi di sua spontanea volontà, tuttavia, i suoi dipinti non moriranno mai e lui verrà sempre rammentato come uno dei più grandi pittori mai esistiti.
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maurizio d
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domenica 15 gennaio 2023
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di caravaggio nemmeno l''ombra
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Caravaggio è stato un pittore che ha profondamente mutato la natura del dipingere
partendo dalla realtà che osservava intorno a sé: quella dei diseredati , della povera
gente e mettendo in parallelo le sofferenze dei martiri e di Cristo
con quelle di chi soffrivava ogni giorno nella sua città.
Il film di Michele Placido ne fa un personaggio da bettola , un uomo rissoso ,un puttaniere
e addirittura un pedofilo , cogliendo soltanto le dicerie , che sono state propinate dai suoi avversari
nei suoi confronti ,perché fanno spettacolo . Dimenticando le tensioni emotive i drammi interiori
e le scelte coraggiose che il pittore ha fatto.
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Caravaggio è stato un pittore che ha profondamente mutato la natura del dipingere
partendo dalla realtà che osservava intorno a sé: quella dei diseredati , della povera
gente e mettendo in parallelo le sofferenze dei martiri e di Cristo
con quelle di chi soffrivava ogni giorno nella sua città.
Il film di Michele Placido ne fa un personaggio da bettola , un uomo rissoso ,un puttaniere
e addirittura un pedofilo , cogliendo soltanto le dicerie , che sono state propinate dai suoi avversari
nei suoi confronti ,perché fanno spettacolo . Dimenticando le tensioni emotive i drammi interiori
e le scelte coraggiose che il pittore ha fatto.
E' un film barocco , dove la commistione fra diversi generi è la regola.
E' un film fatto di eccessi , di balletti orgiastici e scenografie da Disneyland , di immagini che
trascinano gli occhi dello spettatotre verso una sorta di voyeurismo e non si rivolgono alla mente.
E' un film che fa poco riflettere sulla grandezza di un artista che ,come Pasolini, era un uomo fuori
dal suo tempo.
E' un film che si adegua ai modelli americani dei colpi di scena , dei duelli spettacolari , dell'indagine
poliziesca.
Mi puo spiegare il Sigr Placido come avrebbe fatto Caravaggio ad incontrare il suo
inquisitore poco prima di morire ?
Le fonti storiche ci dicono che è morto di "febbre maligna" a
Porto Ercole ,nel film viene gettato a mare da alcuni sicari.... Non è un'americanata ?
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(di marione)
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