stefano
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mercoledì 29 maggio 2024
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black phone
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stefano
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venerdì 17 maggio 2024
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black phone
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elsa
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domenica 28 aprile 2024
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bel film
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figliounico
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sabato 6 gennaio 2024
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horror adolescenziale non banale
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Una trama semplice e un soggetto largamente abusato nei film di genere, con il solito psicopatico criminale che rapisce bambini, per un tipico horror adolescenziale del 2021 e tuttavia non del tutto banale per una ambientazione familiare drammatica che aggiunge orrore reale a quello della vicenda fantastica, tratto da un racconto soprannaturale scritto dal figlio di Stephen King e diretto da Scott Derrickson, che, ancora una volta dopo Sinister del 2012, dirige come attore protagonista il grande Ethan Hawke, che sebbene reciti per tutto il film con il volto travisato da una grossa maschera, che lo rende simile a un Joker diabolico dai tratti clowneschi alla It, si riconosce subito dall’espressività inconfondibile degli occhi.
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kyotrix
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sabato 31 dicembre 2022
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bel fanta thriller horror anni 80
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Un bel horror (leggero), anni 80. Come fare bei film anche a basso budget. Brava la sorellina ( Maddeleine McGraw ) quando piange per colpa del padre, mi ha colpito.
Consigliato.
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alex
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sabato 8 ottobre 2022
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un thriller originale
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Un bel thriller originale, Stephen King e' sempre una garanzia
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jonnylogan
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sabato 16 luglio 2022
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l''uomo dei palloncini
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Finney è un tredicenne timido e vessato dai bulli della scuola, oltre ad avere un padre alcolizzato che picchia lui e sua sorella Gwen. Quando viene rapito dal “Rapace”, un serial killer che terrorizza la sua scuola, noto alle cronache per rapire adolescenti della sua età, e segregato in uno scantinato, per Finney la sola via di comunicazione con l’esterno è un vecchio telefono apparentemente non funzionante ma che gli permette di parlare con le vittime che lo hanno preceduto.
A quasi due lustri dalla sua ultima pellicola horror e dopo aver diretto il suo primo film del Marvel cinematic Universe, Scott Derrickson richiama Etahn Hawke, già protagonista di Sinister, film del 2012, cucendogli sulle spalle il primo ruolo di villain.
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Finney è un tredicenne timido e vessato dai bulli della scuola, oltre ad avere un padre alcolizzato che picchia lui e sua sorella Gwen. Quando viene rapito dal “Rapace”, un serial killer che terrorizza la sua scuola, noto alle cronache per rapire adolescenti della sua età, e segregato in uno scantinato, per Finney la sola via di comunicazione con l’esterno è un vecchio telefono apparentemente non funzionante ma che gli permette di parlare con le vittime che lo hanno preceduto.
A quasi due lustri dalla sua ultima pellicola horror e dopo aver diretto il suo primo film del Marvel cinematic Universe, Scott Derrickson richiama Etahn Hawke, già protagonista di Sinister, film del 2012, cucendogli sulle spalle il primo ruolo di villain. Un ruolo per il quale sono state sufficienti poche parole e una maschera per trasformarlo in un emulo di John Wayne Gacy, serial killer realmente esistito e al quale è ispirato, e protagonista del racconto breve e omonimo scritto da Joe Hill, autore cinquantenne e figlio del maestro del genere horror Stephen King. La comunità nella quale si muove ‘il Rapace’, nell’originale ‘The Grabber’, impersonato da Hawke, richiama sia Gacy, con i palloncini per attirare le proprie vittime, ma crea anche l’inevitabile ponte con IT e con il protagonista del romanzo fiume di King Senior, con una comunità rurale attraversata dalla paura per i figli, tutti possibili vittime di un assassino dalle fattezze innocue. Alla fine la pellicola, che poggia molta della propria capacità di mantenere viva l’attenzione sulla recitazione di un abile esordiente trovato nel quindicenne Mason Thames, non si può derubricare a semplice storia thriller o horror, per via di un telefono non funzionante e che al contrario consente a Finney di mantenere accesa anche la sua ultima speranza. Ma semmai si può giudicare anche e con il passare dei minuti, un viaggio del protagonista dentro di sé. Un viaggio che lo porterà velocemente a cambiare sia il proprio carattere sia l’opinione che ha di se stesso. Film da vedere se amate il genere thriller con una finestra, nemmeno troppo piccola, aperta su uno dei periodi più difficili della vita di ognuno.
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