L'ultimo regalo alla moglie è un viaggio indietro nel tempo
di Roberto Nepoti La Repubblica
Tom Harper, pensionato appena rimasto vedovo, intraprende un lungo viaggio per mantenere una promessa fatta alla moglie Mary. Dalla cittadina in cui vive da mezzo secolo, all'estremità settentrionale della gran Bretagna, intende raggiungere la sua città natale, dalla parte opposta del Paese. Suo unico mezzo di trasporto gli autobus. Sarà anche un viaggio nel tempo, in cui il vecchio scoprirà una diversità multiculturale che non sospettava: soprattutto, i social network e la loro funzione nella vita della gente. Alla fine del percorso sarà diventato una celebrità sui social media. È un inedito viaggio dell'eroe quello che Timothy Spall ( Segreti e bugie , Turner) compie nel film dello scozzese Gilles MacKinnon. Non perché il passare del tempo e la vecchiaia non siano stati molte volte argomento del cinema; ma per il modo in cui il film avanza, inducendo lo spettatore a entrare sempre più in empatia con Tom Harper. Il quale, nella sua semplicità, è in grado di insegnare molte cose a chi incrocia: e soprattutto che l'eccezionalità dell'esistenza risiede nei dettagli, anche i più minuti. Frattanto valutiamo in modo nuovo, assieme al viaggiatore, i mutamenti avvenuti nella società durante la vita di Tom: l'evoluzione del concetto di coppia e di amore, il razzismo, il maschilismo.
MacKinnon ha una formazione da artista, che qui si rivela preziosa.
I ricordi e i sentimenti di Harper sono espressi attraverso mezzi eminentemente visivi (che a volte prendono l'aspetto di citazioni pittoriche), quali il gioco cromatico o le sfocature. Facendo da pendant alla recitazione di Spall, capace di trasmettere le emozioni più con i gesti che con le parole.
Da La Repubblica, 25 gennaio 2024
di Roberto Nepoti, 25 gennaio 2024
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