Pesante polpettone - fare 90 minuti no? - indeciso tra il rispetto della tradizione - siamo pur sempre nella prima metà del '900 - e la tentazione di arruffianarsi i teens. Anche chiudendo un occhio sul cellulare che prende vita, poveri noi, trovo la sceneggiatura pasticciata, appesantita da diverticoli che spezzano la tensione. La parte migliore é quella in costume, dove emerge il conflitto di classe, ma quando penso all'orrore apprezzo meno il lavoro di tale Gary Shore. Interessante tuttavia il clima di straniamento che crea in certi frangenti, come i disturbatori della cabina confinante che, come in una tela metafisica, attendono sospesi che la scure faccia il suo dovere.
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Pesante polpettone - fare 90 minuti no? - indeciso tra il rispetto della tradizione - siamo pur sempre nella prima metà del '900 - e la tentazione di arruffianarsi i teens. Anche chiudendo un occhio sul cellulare che prende vita, poveri noi, trovo la sceneggiatura pasticciata, appesantita da diverticoli che spezzano la tensione. La parte migliore é quella in costume, dove emerge il conflitto di classe, ma quando penso all'orrore apprezzo meno il lavoro di tale Gary Shore. Interessante tuttavia il clima di straniamento che crea in certi frangenti, come i disturbatori della cabina confinante che, come in una tela metafisica, attendono sospesi che la scure faccia il suo dovere. Affascinante il protagonista sfigurato, come buona é l'idea di seguire con la camera i suoi stivali speronati. Il bambino con handicap poteva essere sfruttato meglio.
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