Con una magniloquenza narrativa e visiva, il regista tratta il dilagante traffico di droga in Iran. A Venezia 76.
di Roberto Manassero
Samad, caposquadra della sezione narcotici della polizia di Teheran, è sulle tracce di un boss della droga, Nasser Khakzad. Dopo varie operazioni e dopo aver faticosamente ricostruito la catena di rapporti che arriva al principale responsabile della gigantesca invasione di droga che ha colpito la città, Samad rintraccia Nasser nel suo attico, dove l’uomo ha tentato il suicidio. Sopravvissuto, Nasser attraversa tutte le fasi del procedimento legale, fino alla condanna a morte e all’esecuzione.
Nell’inferno della capitale iraniana, metropoli tentacolare nella quale è andato perso ogni senso di vivere civile, la legge combatte il crimine come nel più classico dei polizieschi, aprendo poco alla volta il baratro delle responsabilità individuali e collettive nella società iraniana.
Che ne è stato della rivoluzione islamica in Iran? Stando ai numeri snocciolati fin dal titolo Sei Milioni e Mezzo si direbbe che si è letteralmente persa in un mare di droga.