vanessa zarastro
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domenica 19 luglio 2020
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un giallo corale
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Un cast eccezionale per un giallo di stampo classico con citazioni e rimandi ai grandi intramontabili di Agatha Christie e quelli di Arthur Conan Doyle. “Knives out” è un whodunnit, cioè un testo che è stato scritto appositamente da Rian Johnson, il cugino Nathan ha curato le musiche, mentre il fratello Ram lo ha prodotto.
Il film racconta del famoso scrittore ed editore Harlan Thrombey (Christopher Plummer) che muore la notte del suo 85mo compleanno nella sua villa di campagna. Tutto fa pensare a un suicidio: Harlan si è tagliato la gola con un coltello e non ci sono segni di effrazione nel suo studio.
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Un cast eccezionale per un giallo di stampo classico con citazioni e rimandi ai grandi intramontabili di Agatha Christie e quelli di Arthur Conan Doyle. “Knives out” è un whodunnit, cioè un testo che è stato scritto appositamente da Rian Johnson, il cugino Nathan ha curato le musiche, mentre il fratello Ram lo ha prodotto.
Il film racconta del famoso scrittore ed editore Harlan Thrombey (Christopher Plummer) che muore la notte del suo 85mo compleanno nella sua villa di campagna. Tutto fa pensare a un suicidio: Harlan si è tagliato la gola con un coltello e non ci sono segni di effrazione nel suo studio.
Ciononostante due ispettori di polizia devono comunque indagare, coadiuvati dal famoso investigatore privato Benoit Blanc (Daniel Craig). Questi ha un forte accento meridionale (ricordiamoci che Craig è l’unico attore inglese e che la pronuncia del sud degli US è la più vicina all’accento britannico), ma non si sa da chi sia stato ingaggiato, infatti aveva ricevuto una busta anonima per svolgere l’inchiesta, con molti soldi dentro.
Harlan Thrombey aveva tre figli (di cui vivi solo due) ed erano tutti presenti alla cena di festeggiamento con le proprie famiglie: Linda (Jamie Lee Curtis) con il marito Richard (Don Johnson), Walter (Michael Shannon) con la moglie (Riki Lindhome) e la nuora Joni (Toni Collette). Hanno inoltre partecipato altrettanti nipoti, Ramson (Chris Evans), Meg (Katherine Langford,) e Jacob (Jaeden Martell, più la sua fidatissima infermeria uruguaiana Marta (Ana de Armas), la cameriera Fran (Edie Patterson) e la vecchissima madre (Katherine Elizabeth Callan).
Svelare tutte le problematiche della famiglia sembra essere il vero scopo del regista. Dietro un apparente tranquillità borghese si celano, invidie, ipocrisie, menzogne e altro.
Si scoprirà che Harlan aveva deciso di dare il benservito a ogni membro della famiglia proprio in quella occasione e quindi tutti, teoricamente, potevano avere motivazioni (ma sufficienti?) per un delitto.
Il regista Rian Johnson è noto per saper calibrare il registro drammatico e quello effettivamente comico. L’ispettore Blanc è descritto in maniera grottesca, ma anche se caricato nell’interpretazione di Daniel Craig, è dotato di ironia, come ad esempio il monologo sulla ciambella e l'elemento investigativo/deduttivo non viene mai sovrastato dal resto.
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wolvie
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sabato 20 giugno 2020
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fuori dal coro
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Ammetto subito che sarò una voce fuori dal coro: il film e' inutilmente lungo, vira troppo velocemente dal giallo (svelando quasi subito la successione degli eventi delittuosi) per imbastire una soluzione che neppure nel peggior Sherlock Holmes di Conan Doyle sarebbe stata accettabile. Si sceglie una protagonista che ha dalla sua, solo due enormi occhi da manga giapponese, lasciando in disparte un Daniel Craig detective privato su commissione che potrebbe mangiarsi il film. Già con Star Wars, il regista Rian Johnson, aveva lasciato in disparte l' epica, ora si lascia in disparte il mistery. Non si possono destrutturare i classici se i risultati sono così sbiaditi. Cast enorme per rappresentare una riunione di famiglia che si concluderà con la morte del patriarca e le conseguenti indagini della polizia supportate da un investigatore privato.
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Ammetto subito che sarò una voce fuori dal coro: il film e' inutilmente lungo, vira troppo velocemente dal giallo (svelando quasi subito la successione degli eventi delittuosi) per imbastire una soluzione che neppure nel peggior Sherlock Holmes di Conan Doyle sarebbe stata accettabile. Si sceglie una protagonista che ha dalla sua, solo due enormi occhi da manga giapponese, lasciando in disparte un Daniel Craig detective privato su commissione che potrebbe mangiarsi il film. Già con Star Wars, il regista Rian Johnson, aveva lasciato in disparte l' epica, ora si lascia in disparte il mistery. Non si possono destrutturare i classici se i risultati sono così sbiaditi. Cast enorme per rappresentare una riunione di famiglia che si concluderà con la morte del patriarca e le conseguenti indagini della polizia supportate da un investigatore privato. Tra di loro una piccola infermiera che se dice bugie vomita (ma per favore!), che sa molte cose. Inutile patchwork attoriale su sceneggiatura appena sufficiente.
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felicity
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lunedì 6 aprile 2020
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fresco, agile, ben ritmato
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Cena con delitto è una complessa macchina cinematografica, esempio virtuoso di intrattenimento, sottile gioco di equilibrismi tenuto in piedi da una professionalità eccelsa.
Un film da vedere e da godere in cui l’intelligenza e il divertimento riescono a procedere con passo fermo e sicuro nel nome di Agatha Christie.
Cena con delitto – Knives Out si diverte molto a smascherare i cliché e gli elementi ricorrenti del genere e riesce così ad essere particolarmente autoironico ed acuto.
Un film “fresco”, agile, ben ritmato, grazie soprattutto alla sua penna, con dialoghi affilatissimi, ed a un cast solidissimo.
Tutti gli attori consegnano una prova da sottolineare nella loro filmografia, su cui svetta, nel ruolo di protagonista, Daniel Craig.
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Cena con delitto è una complessa macchina cinematografica, esempio virtuoso di intrattenimento, sottile gioco di equilibrismi tenuto in piedi da una professionalità eccelsa.
Un film da vedere e da godere in cui l’intelligenza e il divertimento riescono a procedere con passo fermo e sicuro nel nome di Agatha Christie.
Cena con delitto – Knives Out si diverte molto a smascherare i cliché e gli elementi ricorrenti del genere e riesce così ad essere particolarmente autoironico ed acuto.
Un film “fresco”, agile, ben ritmato, grazie soprattutto alla sua penna, con dialoghi affilatissimi, ed a un cast solidissimo.
Tutti gli attori consegnano una prova da sottolineare nella loro filmografia, su cui svetta, nel ruolo di protagonista, Daniel Craig.
Ma a sorprendere maggiormente è Ana de Armas: l’attrice e modella cubana è decisamente in ascesa. Il suo faccia a faccia con Daniel Craig mostra tutto il talento dei due interpreti. Ma anche di Johnson a dirigere un film al tempo stesso corale ma anche più privato.
Cena con delitto – Knives out è uno di quei film americani finemente confezionati, dove pare tutto a proprio posto e curato nei dettagli. Non possiamo che consigliarlo a tutti, si divertiranno molto fra serio e faceto alla scoperta di un genere troppo spesso dimenticato nell’industria di oggi.
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gbavila
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mercoledì 1 aprile 2020
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un bel sole tagliente
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L'abbagliante bellezza di una scultura che forse vuole rappresentare il sole, gioca con l'oscurità della verità della famiglia di quella casa. Tutto è delusione e inganno, e una vita spesa alla ricerca dell'armonia, della famiglia prospera e felice, è un colossale fallimento. La ricchezza e il successo di Harlan sono il triste viatico della vanità e dell'egoismo di tutti i suoi famigliari che lo circondano assediandolo con apparente affetto ma che si rivela, al culmine della sua vita, un grande fallimento. Per mettervi finalmente ordine opera una purificazione di se stesso attraverso la demolizione delle vanità che involontariamente ha prodotto con il suo lavoro: questa gloriosa vita passata a scrivere romanzi gialli di grande successo diventa il riflesso perfettamente rappresentato dalla scultura radiosa, abbagliante, dove una miriade di coltelli irraggiano come un grande ostensorio (la vera cena?) una verità dolorosa di difficile lettura.
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L'abbagliante bellezza di una scultura che forse vuole rappresentare il sole, gioca con l'oscurità della verità della famiglia di quella casa. Tutto è delusione e inganno, e una vita spesa alla ricerca dell'armonia, della famiglia prospera e felice, è un colossale fallimento. La ricchezza e il successo di Harlan sono il triste viatico della vanità e dell'egoismo di tutti i suoi famigliari che lo circondano assediandolo con apparente affetto ma che si rivela, al culmine della sua vita, un grande fallimento. Per mettervi finalmente ordine opera una purificazione di se stesso attraverso la demolizione delle vanità che involontariamente ha prodotto con il suo lavoro: questa gloriosa vita passata a scrivere romanzi gialli di grande successo diventa il riflesso perfettamente rappresentato dalla scultura radiosa, abbagliante, dove una miriade di coltelli irraggiano come un grande ostensorio (la vera cena?) una verità dolorosa di difficile lettura. Il paradosso prende a poco a poco la sua luce vera e le lame abbaglianti della scultura diventano segnali direzionali per Harlan che vuole mettere ordine nella sua vita demolendo le aspettative della sua vischiosa famiglia. Non si ferma neanche davanti al suicidio a beneficio della sua amica infermiera Marta, novella cenerentola, inciampata in un tragico errore e che non sa dire bugie. Blanc è un grande detective chiamato misteriosamente a mettere ordine ma pure lui in un progetto di oscure macchinazioni nell'intento di assegnargli il ruolo del burattino invece che del burattinaio.
Come la piccola scultura di una palla da baseball, la storia ha continui e sorprendenti rimbalzi come nel gioco da tavolo caro ad Harlan. Tutto simulazione e apparenza, il delitto è di fatto un suicidio, gli innocenti sono effettivamente assassini, l'assassina è concretamente la vittima, l'America della grande democrazia non è l'emblema della libertà, perfino il bellissimo inseguimento di un'utilitaria non è un vero inseguimento e fa' giustizia di tanti orribili inseguimenti di superbolidi ed enormi disastri. Striscia lungo il film un serpente razzista che lascia intravvedere, o meglio a non nascondere, l'opportunismo di una conveniente sottomissione di chi non ha diritti. L'impianto teatrale del film ben richiama il clima claustrofobico che pervade nella storia e i personaggi, di grande livello, sono ben incastonati. La scenografia è bellissima e Rian Jhonson riesce a manovrare la grande macchina degli attori con sottile ironia, armonia e credibilità. Bellissima la scena finale del cane che si "stupisce" rumorosamente per l'epilogo. Eccellente.
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giajr
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domenica 12 gennaio 2020
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un giallo moderno che richiama quelli old style
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Un giallo piacevole, ridisegnato in chiave moderna ma con tutti gli elementi e le atmosfere dei gialli classici: la villa, la servitù, il patrimonio del vecchio capofamiglia, gli eredi... insomma, nulla escluso.
Bravi gli attori, un cast d'eccellenza. Non sarà un film che lascia il segno ma lo si guarda con piacere. In certi tratti un po' lento ed una trama che poteva essere un po' più articolata ed accattivante.
Per gli amanti del genere, bisogna ammetterlo: molto meglio i film classici tratti dalla insuperabile Agatha Christie. www.giajr.com
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kyotrix
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giovedì 2 gennaio 2020
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film decisamente godibile
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Bel film, leggero, simpatico, da altri tempi ( e per questo non piacerà a tutti, sicuramente indirizzato a chi piacevano i gialli di una volta )
La prima parte è un pò lenta, ma nella seconda ingrana decisamente. Buon finale.
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gustibus
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sabato 28 dicembre 2019
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personaggi bizzarri
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Sicuramente la cosa piu'bella di questo racconto alla A.Christie sono i personaggi che sembrano proprio usciti dalla trasposizione di un libro.Rian Johnson dopo la fantascienza si cimenta nel piu'classico dei gialli con omicidio o quasi.Pur non approfondendoli troppo li sintetizza uno ad uno che morendo il capo dinastia(C.Plummer)davvero 90enne anche nella vita reale puntano tutti ai suoi cospicui averi.J.L.Curtis(che non e'la stessa di "una poltrona per due!)e'una dei figli,col marito(Don Johnson).Le sorprese piu'ghiotte sono Chris Evans,che dopo il supereroe fa un ruolo insolito,e il Poirot moderno,l'investigatore privato Benoit Blank,un bravo Daniel Craig cerca di risolvere la matassa.
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Sicuramente la cosa piu'bella di questo racconto alla A.Christie sono i personaggi che sembrano proprio usciti dalla trasposizione di un libro.Rian Johnson dopo la fantascienza si cimenta nel piu'classico dei gialli con omicidio o quasi.Pur non approfondendoli troppo li sintetizza uno ad uno che morendo il capo dinastia(C.Plummer)davvero 90enne anche nella vita reale puntano tutti ai suoi cospicui averi.J.L.Curtis(che non e'la stessa di "una poltrona per due!)e'una dei figli,col marito(Don Johnson).Le sorprese piu'ghiotte sono Chris Evans,che dopo il supereroe fa un ruolo insolito,e il Poirot moderno,l'investigatore privato Benoit Blank,un bravo Daniel Craig cerca di risolvere la matassa.Come artefice principale del racconto ce'..l'infermiera di notte(Ana de Armas)vista in Blade Runner 2049..che qui e'forse il personaggio fondamentale,mettendo in ombra i componenti principali della famiglia.Questa e'forse l'ombra del film non perfetto.Precisiamo che siamo lontani dal primo Assassinio sull'Orient Express del 1974,quello un vero piccolo capolavoro.Ci si accontenta con una buona visione.
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gianni quilici
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giovedì 26 dicembre 2019
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avvincente e brillante
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Suicidio o delitto? Questo è il primo interrogativo.
La vittima: un romanziere di gialli di grande successo, di 85 anni, autorevole e ricco con sontuosa residenza. Dietro di lui una famiglia allargata (figli con coniugi e nipoti). Ognuno di loro avrebbe un motivo per ucciderlo, ma nessun indizio esiste che giustifichi ciò. A cercare di sciogliere la matassa un detective abile e sornione, che ricorda un po’ il tenente Colombo di Peter Falk.
Giallo avvincente alla Agata Christie, con colpi di scena, che ingarbugliano la vicenda tenendo sospesa l’attenzione.
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Suicidio o delitto? Questo è il primo interrogativo.
La vittima: un romanziere di gialli di grande successo, di 85 anni, autorevole e ricco con sontuosa residenza. Dietro di lui una famiglia allargata (figli con coniugi e nipoti). Ognuno di loro avrebbe un motivo per ucciderlo, ma nessun indizio esiste che giustifichi ciò. A cercare di sciogliere la matassa un detective abile e sornione, che ricorda un po’ il tenente Colombo di Peter Falk.
Giallo avvincente alla Agata Christie, con colpi di scena, che ingarbugliano la vicenda tenendo sospesa l’attenzione.
Commedia brillante, che semina qua e là battute, che fanno ridere o sorridere. Scontri velenosi dentro questa famiglia allargata, che finiscono per diventare, a volte, ferocia grottesca.
Alla base di ciò la solida sceneggiatura dello stesso regista, Rian Johnson, che alterna azione, interrogatori e felicità di dialoghi pungenti, con un montaggio ben calibrato, a volte perentorio (si veda l’originale e sorprendente prologo), altre sbrigativamente informativo, percorso da un’ ideologia anti-Trump: mandare sul lastrico queste ricche, fameliche, ipocrite e razziste famiglie, premiando la giovane, bella, generosa infermiera messicana.
Insomma uno di quei film che ha l’abilità di farti viaggiare con un filo narrativo dissacrante e moderno, ben congegnato stilisticamente, senza pretese autoriali, macon il proposito di tenere agganciato allo schermo il pubblico. Il cast di attori prestigiosi sono tutti perfettamente nel ruolo: da Daniel Craig a Jamie Lee Curtis, da Michael Shannon a Christopher Plummer.
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barone di firenze
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mercoledì 25 dicembre 2019
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buono
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Un giallo in piena regola con scena finale a sorpresa, ambientazione tipo Agatha cristie, tanto è vero non avendo letto nulla ho pensato che la storia si svolgesse nel Regno unito e più che altro in Scozia. Avevamo bisogni di un giallo con una sola macchia di sangue. il cast? Eccezionale.
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umberto
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lunedì 23 dicembre 2019
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cluedo 2.0
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Bello, intrigante e ironico. In tre parole la sintesi di questo giallo in stile Agatha Christie che vanta un cast d'eccezione abilmente diretto da Rian Johnson. Storia avvincente che, nonostante la sua scontatezza apparente, ti fa venire i dubbi almeno ogni 10 minuti su quale sia la verità. Questo grazie alle magistrali interpretazioni di Christopher Plummer, Jamie Lee Curtis, Don Johnson, Michael Shannon, Toni Collette e Chris Evans che comunque fanno da contorno ad un grande Daniel Craig, che fa una vera e propria parodia di 007 e, soprattutto, ad una meravigliosa Ana de Armas che fa vedere di essere brava anche in ruoli più impegnativi. Fotografia, scenografia, musiche ed una impeccabile regia completano questa piccola opera d'arte.
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Bello, intrigante e ironico. In tre parole la sintesi di questo giallo in stile Agatha Christie che vanta un cast d'eccezione abilmente diretto da Rian Johnson. Storia avvincente che, nonostante la sua scontatezza apparente, ti fa venire i dubbi almeno ogni 10 minuti su quale sia la verità. Questo grazie alle magistrali interpretazioni di Christopher Plummer, Jamie Lee Curtis, Don Johnson, Michael Shannon, Toni Collette e Chris Evans che comunque fanno da contorno ad un grande Daniel Craig, che fa una vera e propria parodia di 007 e, soprattutto, ad una meravigliosa Ana de Armas che fa vedere di essere brava anche in ruoli più impegnativi. Fotografia, scenografia, musiche ed una impeccabile regia completano questa piccola opera d'arte.
Voto: 9,5
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