Marco Minniti
Asbury Movies
Quando si ambienta un documentario, o comunque un'opera di "non fiction", dentro un'istituzione come un carcere, è sempre necessario usare un certo livello di attenzione. Laddove si faccia dei detenuti i protagonisti di una storia, ovvero quelli che - almeno laddove vigano una struttura cinematografica e narrativa del girato - dovrebbero essere oggetto dell'identificazione spettatoriale, si maneggia per definizione del materiale pericoloso. Di questo doveva essere ben consapevole, quando ha girato Cattività, il regista Bruno Oliviero, che ha raccontato l'esperimento di teatro partecipato messa in piedi da Mimmo Sorrentino, regista e drammaturgo, nella casa di reclusione di Vigevano, nel reparto femminile di alta sicurezza. [...]
di Marco Minniti, articolo completo (5683 caratteri spazi inclusi) su Asbury Movies 12 marzo 2021