carloalberto
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sabato 4 maggio 2019
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poeti prima che comici
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Commovente omaggio al mito senza tempo di due attori gentiluomini, Stan Laurel e Oliver Hardy, il Bianco e l’Augusto della tradizione circense, come Totò e Chaplin, poeti prima che comici, maschere eterne di pietas empatizzante dell’umana condizione, sempre in bilico tra l’ilarità per la farsa tragica dell’esistenza e l’angoscia spaesante del nonsense dei piccoli gesti del vivere quotidiano decontestualizzati. La vita privata del duo comico è appena accennata come lo sfondo abbozzato d’un vecchio palco di guitti girovaghi. Senza troppo indugiare nella biografia puntigliosa, il film rievoca ed esalta, il genio artistico di gag immortali che rivedremmo, pur già viste cento volte, altre mille ancora.
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Commovente omaggio al mito senza tempo di due attori gentiluomini, Stan Laurel e Oliver Hardy, il Bianco e l’Augusto della tradizione circense, come Totò e Chaplin, poeti prima che comici, maschere eterne di pietas empatizzante dell’umana condizione, sempre in bilico tra l’ilarità per la farsa tragica dell’esistenza e l’angoscia spaesante del nonsense dei piccoli gesti del vivere quotidiano decontestualizzati. La vita privata del duo comico è appena accennata come lo sfondo abbozzato d’un vecchio palco di guitti girovaghi. Senza troppo indugiare nella biografia puntigliosa, il film rievoca ed esalta, il genio artistico di gag immortali che rivedremmo, pur già viste cento volte, altre mille ancora. Attraverso un impossibile backstage negli studi cinematografici di Hal Roach negli anni ‘30 e il dietro le quinte dei teatri della tournée inglese del ’53, l’unicum irripetibile di Stan e Oliver rivive grazie alla camaleontica capacità attoriale e alla mimica facciale e fisica, coordinata finanche nella postura e nella camminata, di Steve Coogan e John Reilly che con una interpretazione simbiotica, mai retorica, riescono nell’impresa fantastica di rendere in carne ed ossa, seppur sempre in celluloide, il mito del duo comico più famoso del mondo. Film struggente per quella generazione cresciuta con la TV in bianco e nero, La pappa al pomodoro, Lo zecchino d’oro, Febo Conti e un mondo di idee e di stili di vita ormai perduto, ma non dimenticato, soltanto temporaneamente celato dalla becera imbecillità degli eroi di cartapesta del mondo dello spettacolo dell’epoca moderna di cui i posteri non sentiranno la mancanza, mentre in Tv nel 2050 manderanno ancora in onda Il paese delle meraviglie, I figli del deserto o I diavoli volanti con la bellissima indimenticabile Guardo gli asini che volano nel ciel interpretata da Alberto Sordi.
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begoloz
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sabato 4 maggio 2019
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tributo a due miti
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Film delizioso, garbato che fa conoscere fatti e aspetti che solo pochi conoscevano. Lo aspettavo da tanto e non sono rimasto deluso, anche se si poteva approfondire di più la nascita del duo e i loro primi successi in America, ma forse ci sarebbero volute almeno 3 ore di film. Veramente bravi gli attori soprattutto nelle movenze e nelle espressioni, es stanlio quando mangia l' uovo sodo seduto è spiccicato.
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foffola40
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giovedì 2 maggio 2019
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viva l'amicizia
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Non fa ridere, muove qualche sorriso delicato e timido. Il film illustra forse fantasiosamente l'ultima parte della loro carriera quando ormaii anziani, tutti credevano che fossero in pensione, i soldi erano finiti soprattutto per uno dei due molto sciupone e anche generoso con le donne.Cercano di lavorare ancora senza però barattare il loro stile di risata e di malavoglia si adattano a fare pibblicità. Commuove perchè, proprio nella fase avversa e calante della loro vita, vince con sforzo da parte di entrambi il loro forte legame di amicizia che forse non avevano mai dichiarato aoertamente. foffola40
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giovedì 25 aprile 2019
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forse un'inesattezza...
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"Si ride e ci si commuove e ci si ritrova ad applaudire con ritrovato entusiasmo il ritorno di Stanlio e Ollio, che da troppi anni non passano più nemmeno in televisione" Consulti RAIPLAY, SEZIONE FILM COMICI... Cordiali saluti
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eugenio
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mercoledì 17 aprile 2019
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piacevole biopic su una storica coppia del cinema
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Stan Laurel e Oliver Hardy hanno rappresentato la prima versione comica di un “diagramma di Venn”: u no magro; l’altro goffo, corpulento quasi falstaffiano. Il primo di origine inglese, il secondo georgiano. Due complementary opposites di sesso però uguale.
Mentre il loro rapporto è rimasto simbiotico e tumultuoso, il loro improbabile abbinamento, molto slapstick, ha prodotto il duo comico forse più famoso della storia del cinema.
Stan & Ollie(rigorosamente con “e commerciale”) di Jon S. Baird, in uscita dal primo maggio, è una storia di amicizia, che prende piede quando la coppia è oramai affermata, sottolineando in particolar modo, non tanto il successo professionale vissuto quanto il loro rapporto divenuto quasi simbiotico, una vita nella vita.
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Stan Laurel e Oliver Hardy hanno rappresentato la prima versione comica di un “diagramma di Venn”: u no magro; l’altro goffo, corpulento quasi falstaffiano. Il primo di origine inglese, il secondo georgiano. Due complementary opposites di sesso però uguale.
Mentre il loro rapporto è rimasto simbiotico e tumultuoso, il loro improbabile abbinamento, molto slapstick, ha prodotto il duo comico forse più famoso della storia del cinema.
Stan & Ollie(rigorosamente con “e commerciale”) di Jon S. Baird, in uscita dal primo maggio, è una storia di amicizia, che prende piede quando la coppia è oramai affermata, sottolineando in particolar modo, non tanto il successo professionale vissuto quanto il loro rapporto divenuto quasi simbiotico, una vita nella vita.
Il leggendario team comico sullo schermo del “biopic”, ha il volto di Steve Coogan e John C. Reilly, capaci entrambi di una piccola magia. I loro volti non sono un semplice artificio da effetto speciale, non palesano una posa manieristica, macchiettistica ma, al contrario, attualizzano la dinamica avvolgente dei due talenti della storia del cinema.
Il film si apre nel 1937. A quel tempo, Stan e Oliver erano sotto contratto con Hal Roach. Stan, il cui contratto era in scadenza, desiderava una paga migliore e, stanco di essere sfruttato dal produttore che non riconoscerà mai ai due i diritti del loro film, litiga e viene licenziato. Tuttavia, Oliver, con una pesante “spada di Damocle” sulla testa (vedi mogli, divorzi e debiti di gioco), rimarrà sotto Hal Roach e girerà un film Zenobia –Ollio sposo mattacchione, senza la sua sodale “spalla” causando una frattura nel rapporto con l’amico. La decisione, vista come un tradimento di Oliver nei confronti di Stan, riecheggia nel film di Baird come alone pesante di cui ci si vorrebbe liberare senza riuscirci, come essenza sporca di un’anima che vivrà per sempre il rimorso di quel momento.
Ci spostiamo di sedici anni nella loro carriera. Stan e Oliver non sono più famosi: attori più giovani come Abbott e Costello li hanno sostituiti. Per far rivivere le loro carriere, i due iniziano a girare per l'Inghilterra e l'Irlanda nella speranza di approdare a un film che li possa salvare.
Nessuno dei due interpreti è quello di una volta, specchi rotti rimangono infranti in scena: Oliver, ingrassato e acciaccato dall’età palesa ora problemi di salute, ha un ginocchio malconcio, il cuore non pompa più correttamente mentre Stan, pervicace, continua a scrivere a macchina pezzi diventati agee. Ma poco importa perché lo sketch della stazione, quello dell’ospedale, nati dalla penna visionaria di Laurel avevano chiaramente bisogno della chimica e dell'intuito performativo di Oliver per prosperare. E il film Stan & Ollie non smette mai di renderlo evidente, mai di dimostrare quanto fossero divertenti e mai esili, malgrado la superficialità apparente, quelle “scenette”.
Nell'ultima parte del film, mentre i due suonano in teatri e sono costretti da Bernard Delfont (meravigliosamente interpretato da Rufus Jones) - un impresario senza scrupoli - a promuovere instancabilmente il loro tour, vediamo anche il contraltare femminile, le loro mogli: Lucille Hardy (Shirley Henderson) e Ida Laurel (Nina Arianda). Mogli assolutamente devote, mogli che sono come suoceri contraddittori, costretti a conoscersi a vicenda malgrado l’antipatia di fondo. E mentre la salute di Oliver vacillerà inesorabilmente, sarà proprio l'amore e la grande amicizia con Stan a prevalere e a rendere meno dura la sofferenza del “gonfalone amico”.
Piacevole sorpresa di maggio, tributo onesto, delicato e garbato adatto a tutte le famiglie, dove si ride con un pizzico di nostalgia.
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[+] un viale del tramonto appassionato e toccante.
(di antonio montefalcone)
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mauro presti
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lunedì 8 aprile 2019
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non all'altezza delle aspettative
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Ho avuto la fortuna di vedere questo film in lingua originale prima dell'uscita. Come tutti i fan della coppia fin da bambino ho atteso questo film con ansia. Conoscere finalmente la "vera" storia dei due, le loro vite private, il loro percorso dalla gavetta all'abbandono del set...
Invece questo film affronta solo la seconda parte della loro vita pubblica, ovvero lo sbarco in Europa dopo un calo d'interesse verso la loro produzione Usa.
Gli attori sono ben scelti e la recitazione ottima. Ma questo film non mi "scalda", è a tratti noioso e mi lascia un po' con l'amaro in bocca.
Che cosa si sarebbe potuto fare con un tema cosi' e che invece non è stato fatto!
Un 6 ampio ma nulla piu'.
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