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matteo manganelli
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venerdì 11 gennaio 2019
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familiarità e merchandising
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Parola d'ordine: familiarità.
Prenditi 30 secondi per leggere queste poche righe.
Prova a fare un piccolo sforzo.
Quando è stata l'ultima volta che sei andato/a al cinema seguendo solo l'istinto?
Quando è stata l'ultima volta che sei entrato/a in una sala senza conoscere niente del film che avresti visto?
Parola d'ordine: familiarità.
L'ignoto ci spaventa. Il familiare ci rassicura.
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Parola d'ordine: familiarità.
Prenditi 30 secondi per leggere queste poche righe.
Prova a fare un piccolo sforzo.
Quando è stata l'ultima volta che sei andato/a al cinema seguendo solo l'istinto?
Quando è stata l'ultima volta che sei entrato/a in una sala senza conoscere niente del film che avresti visto?
Parola d'ordine: familiarità.
L'ignoto ci spaventa. Il familiare ci rassicura.
Si avvicina il Natale, fa freddo, ci si rinchiude più volentieri nei multisala.
Camminando nell'atrio noti un poster gigantesco; quel font inconfondibile, quei personaggi così rassicuranti, quell'universo cinematografico che conosci così bene.
Siamo criceti in un labirinto costruito seguendo attente analisi di marketing.
E dove ci porta questo labirinto?
Ci hanno messi davanti a dei pupazzi (perché chiamarli attori sarebbe esagerato) che ci richiamano alla memoria le spoglie di una famosa saga iniziata quasi 20 anni fa.
Ogni sessanta secondi lo schermo ci vomita addosso luci e ricordi, senza mai perdere il contatto con ciò che conosciamo già.
Parola d'ordine: familiarità.
Non perdiamo il gusto di scoprire cose che non conosciamo affatto.
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jlkbest72
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giovedì 13 dicembre 2018
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francamente basta
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c'è davvero tutta questa voglia di rivedere una brutta copia di Harry Potter dopo aver finito tutta la saga? il film è anche fatto bene ma francamente basta poco brio poca innovazione la storia sembra uno sbiadito Déjà vu del più celebre predecessore
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loland10
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domenica 9 dicembre 2018
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fantasia...inerme
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“Animali fantastici. I crimini di Grindelwald” (Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald) , 2018) è l’ottavo lungometraggio del regista-produttore inglese David Yates.
Un numero due senza sbavature per chi si accontenta di pochissimo, un filmetto di pomeriggio sonno lento per chi vuole un pasticcino dolce e un groviglio spaurito per chi pensa ad un divertimento evanescente. Un numero due con in arrivo altri tre (dallo stesso regista) e dalla scrittura e sceneggiatrice J.K. Rowling. Che dire Harry Potter e spin-off, fantasia sequel e pre-oscurità di ogni dove e luogo. Basta solo accontentarsi appunto…
Con una certa mediocrità e un gusto del falso bello, con una ripresa degna di omaggio e un silenzio roboante ecco che la fantasia regredisce e i sogni (per chi scrive) svaniscono.
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“Animali fantastici. I crimini di Grindelwald” (Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald) , 2018) è l’ottavo lungometraggio del regista-produttore inglese David Yates.
Un numero due senza sbavature per chi si accontenta di pochissimo, un filmetto di pomeriggio sonno lento per chi vuole un pasticcino dolce e un groviglio spaurito per chi pensa ad un divertimento evanescente. Un numero due con in arrivo altri tre (dallo stesso regista) e dalla scrittura e sceneggiatrice J.K. Rowling. Che dire Harry Potter e spin-off, fantasia sequel e pre-oscurità di ogni dove e luogo. Basta solo accontentarsi appunto…
Con una certa mediocrità e un gusto del falso bello, con una ripresa degna di omaggio e un silenzio roboante ecco che la fantasia regredisce e i sogni (per chi scrive) svaniscono. Una noia e una certa lunghezza inopportuna sbandierano pellicole magniloquenti di vuoti strutturali e di regie sapienti all’uopo (tragitto della serie infinita).
Ovvio dire dove eravamo, …(erano) rimasti che…. tutto gira attorno alle vicende di Newt Scamander e Albus Silente che cercano di ostacolare il mago oscuro Gellert Grindelwald.
Film di noir e oscurità quasi assolute. Tutto inverecondo e senza minimi tentennamenti con sceneggiatura aggrovigliata e forse inutile. Tra New York, Londra e Parigi o viceversa cambia poco il cinema fantasy ritrova pubblico.
Succede che alla proiezione di un film (altro) si arriva tardi, si va avanti in centro e tra i film nuovi di un cinema mono-sala aperto (cosa rarissima quasi viene da dire).. ecco imbattersi nella locandina della ‘Rowling’ production-pen . Si arriva quindici minuti primi....e fila di persone. Proiezione di 15 minuti di ritardo per fare entrare tutti. In una sala grandissima 200 spettatori per lo più giovani e giovanissimi....ti rincuori per il cinema oggi nel nostro paese e persone che hanno voglia di grande schermo....purtroppo ti rincuori meno uscendo dalla sala (a proiezione finita). Un quasi addormentarsi con i colpi di scena di cui pare il paradigma di certi film che paiono normali e si collegano a tutta la serie....che pare imprescindibile...mentre per molti della sala no. Si sente il riso e arriva spesso, soprattutto nella prima parte, il pubblico conosce a memoria i tutti personaggi e i cosiddetti sottostesti ( sottotesti?..) che forse sono solo superficiali o meglio luoghi comuni veri o messaggi subliminali di vera finzione.
New York, Parigi e Londra viste belle e da noir, tra classico e aggiustamenti virtuali a go-go. Panorami che attirano le attenzioni e personaggi tra reali e irreali che fantasticano in alto e in basso tra cieli anneriti, plumbei, rifiuti umani, vie deserte, agglomerati fumosi e vistosi segni di scorrerie di altri immaginari.
Un rituale che ripete se stesso senza novità da annoverare e segnalare; rotazioni e barriere, laterali e fuochi, alzate e scoppi, fulmini e saette a tutto schermo. I colori sbiaditi, aggrumati, spenti, nebbiosi e misti-oscuri cavalcano il duo Newt-Gellerth.
Eddie Redmayne(Newt Scamandro): gracile e furbo, cartoon e mesto (ammorbidito da piacere). Johnny Deep (Gellertb Grindelwald): irriverente e irriconoscibile, bulico e svuotato; forse un anno sabatico sarebbe meglio per ricaricarsi (o almeno si spera). Jude Law (Albus Silente): accettabile e sornione, viziato e generico. Katherine Waterstone (Porpentina Scamander): vista e rivista, posta e ricamata.
Silenzi coperti da uno score ideale, volti tediosi e finti, animali sbraitanti, valigia porta tutto e cerchi colorati in uno spettacolo abbordabile e alquanto allungato. Il primo e il secondo sono passati. Per i nuovi che arriveranno attendiamo (si fa per dire) lumi e maggiori idee di ‘grande cinema’.
Regia ritualmente addomesticata e congrua, volubile e ripetitiva.
Voto: 5/10 (**)
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sabato 8 dicembre 2018
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spettacolare
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Bellissimo film . Un po' confusionario all'inizio ma quando arriva la fine si capisce tutto. Lo consiglio vivamente a tutti
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ilamar
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martedì 4 dicembre 2018
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brutto
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Film noioso e confusionario, con una trama poco chiara. Sembra di vedere il solito Harry Potter.
Nemmeno il cast stellare lo salva da questo disastro
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winchester_94
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domenica 2 dicembre 2018
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i crimini della rowling
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Lo scontro è inevitabile, schierarsi un dovere morale, ma la vera forza, risiede nell’amore e nei rapporti tra i personaggi. Queste, sono le chiavi di lettura che si possono trovare, nel nuovo capitolo della saga prequel di Harry Potter, dove le atmosfere dark affiancano un mondo inesplorato e fantastico, orchestrato da una regia non sempre all’altezza e asettica.
In seguito all’evasione di Gellert Grindelwald, si diffonde panico e allarme al ministero.
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Lo scontro è inevitabile, schierarsi un dovere morale, ma la vera forza, risiede nell’amore e nei rapporti tra i personaggi. Queste, sono le chiavi di lettura che si possono trovare, nel nuovo capitolo della saga prequel di Harry Potter, dove le atmosfere dark affiancano un mondo inesplorato e fantastico, orchestrato da una regia non sempre all’altezza e asettica.
In seguito all’evasione di Gellert Grindelwald, si diffonde panico e allarme al ministero.
Egli, determinato a rompere le barriere tra il mondo magico e il mondo babbano, sfrutta i dubbi e le paure di Creedence, cercando di convertirlo alla causa.
Newt Scamander su consiglio di Albus Silente si dirige a Parigi, con lo scopo di fermare il mago oscuro, grazie ai suoi inseparabili amici e naturalmente alla sua valigia, piena di creature magiche.
J. K Rowling torna come sceneggiatrice per questo secondo film, del Wizarding World, dove la fantasia e i ricordi di Hogwarts sono sempre presenti nelle sfumature della pellicola che incanta e avvicina ancora di più il pubblico, ma i vari cambi di prospettiva dei protagonisti, sequenze interminabili e a volte futili nei confronti della narrazione, rende la strutturazione dello script più che una sceneggiatura, un’opera letteraria, rendendo disfunzionali i ritmi e i tempi della pellicola.
Oltre ad una trama troppo incentrata sui rapporti dei personaggi, il montaggio, risulta slegato dalla narrazione, non sempre chiara nei suoi passaggi. L’utilizzo di soluzioni e espedienti poco incisivi, trascurano i fatti principali del film.
Le creature magiche, messe in scena dal regista David Yates (ormai al suo sesto film del Wizarding World) incantano e divertono lo spettatore, trasformandolo nel capitolo più accattivante a livello visivo. La caratterizzazione dei protagonisti conosciuti in “Animali Fantastici e dove trovarli”, cambia in questo capitolo, portandoli ad una vera e propria evoluzione, mentre il rapporto tra i nuovi personaggi, come Albus Silente e Gellert Grindelwald, interpretati rispettivamente da Jude Law e Johnny Depp, è sviluppato in parte, poiché la continuità della saga ha in serbo ancora tre capitoli. Essi rappresentano i maghi più potenti nel microcosmo creato dalla Rowling, inoltre Law e Depp si distinguono per la loro performance, ma a causa della caratterizzazione scarna dei due maghi, vengono sminuiti dalle limitazioni dello script.
I crimini di Grindelwald, rappresenta l’opera di passaggio, dove i fatti e le certezze che avevamo nel capitolo precedente, vengono stravolti, trovandoci davanti ad un sequel che attraverso, un ritmo più incalzante nelle battute finali, regala quelle emozioni tipiche della saga, lasciando spiazzati più che il pubblico, i fan, molto dubbiosi sul futuro e sulla continuità del mondo magico, creato dalla Rowling.
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domenica 2 dicembre 2018
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trama
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kyotrix
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sabato 1 dicembre 2018
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noioso
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Non sono un patito della saga. Non ho letto i libri, comento il film di per sè. Noioso. Già il precedente non era stato questa gran cosa, ma questo peggiora ulteriormente. Ho sbadigliato parecchio durante il film, gli effetti speciali non servono a nulla senza una buona trama ed emozioni.
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martina russo
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venerdì 30 novembre 2018
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animali non proprio fantastici
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Avevo letto in giro commenti negativi sul film, ma da fan della saga di Harry Potter sono corsa al cinema con quella frenesia che solo questa saga riesce a darmi.
Sono uscita dal cinema profondamente delusa.
Il film potrebbe risultare gradevole a chi non ha mai letto o guardato la saga o a chi guardando ha prestato poca attenzione, ma ai fan alcune cose non sono sfuggite.
Parto dal fatto che gli effetti speciali sono davvero ben fatti, colori magnifici, colonna sonora stupenda e gli attori chi più chi meno abbastanza accettabili.
Ma ci sono tante cose che non vanno, punto uno; sembra in alcuni punti slegato e lento, punto due: l'arco temporale è completamente falsato e questo è dimostrato dalla presenza della Mc Granitt, cioè lei nasce nel 1935, Animali fantastici abbiamo visto che si svolge molto prima,come fa la Mc Granitt ha insegnare se in teoria non è nata? Mi direte che sicuramente sarà una parente ma no, perché il padre era un Babbano quindi mi sembra improbabile che ci siano parenti magici col suo cognome, sarà un'omonima (tiè che piccolo il mondo) tristemente invece, questo è un altro strafalcione di una regia che non si degna di leggere cosa c'era prima.
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Avevo letto in giro commenti negativi sul film, ma da fan della saga di Harry Potter sono corsa al cinema con quella frenesia che solo questa saga riesce a darmi.
Sono uscita dal cinema profondamente delusa.
Il film potrebbe risultare gradevole a chi non ha mai letto o guardato la saga o a chi guardando ha prestato poca attenzione, ma ai fan alcune cose non sono sfuggite.
Parto dal fatto che gli effetti speciali sono davvero ben fatti, colori magnifici, colonna sonora stupenda e gli attori chi più chi meno abbastanza accettabili.
Ma ci sono tante cose che non vanno, punto uno; sembra in alcuni punti slegato e lento, punto due: l'arco temporale è completamente falsato e questo è dimostrato dalla presenza della Mc Granitt, cioè lei nasce nel 1935, Animali fantastici abbiamo visto che si svolge molto prima,come fa la Mc Granitt ha insegnare se in teoria non è nata? Mi direte che sicuramente sarà una parente ma no, perché il padre era un Babbano quindi mi sembra improbabile che ci siano parenti magici col suo cognome, sarà un'omonima (tiè che piccolo il mondo) tristemente invece, questo è un altro strafalcione di una regia che non si degna di leggere cosa c'era prima. Punto tre: (Allerta spoiler) ahahaha il finale ahahaha voglio proprio capire come sia imparentato a Silente questo ragazzino e vorrei proprio sapere perché la Rowling nei libri precedenti non ha mai accennato a lui (ricordiamo che Harry Potter si svolge molto dopo! ) A mio parere è solo un altro elemento inserito a caso per far andare avanti la saga!
E poi sappiamo tutti che Silente é gay e la stessa Row lo ha confermato, quindi di chi ci sconvolgono?
Ultima cosa, gli animali fantastici dov'erano? Perché credo di essermeli persi, perché se nel primo sono rimasta a bocca aperta, incantata per ciò che il mio tassorosso preferito ci mostrava, nel secondo, a parte nella scena iniziale, non ho visto nulla!
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martina russo
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venerdì 30 novembre 2018
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animali non proprio fantastici
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Avevo già letto qualcosa di negativo in giro, ma da amante del cinema e dell'universo di Harry Potter,sono andata a vedere Animali fantastici piena ugualmente di entusiamo e mai un film mi ha deluso più di questo.
Attenzione, potrebbe risultare gradevole a chi non ha seguito con attenzione la saga di Harry o letto i libri, ma purtroppo io faccio parte della categoria "fan" e come tale sono rimasta sbalordita per ciò che ho visto!
Niente da dire sugli effetti speciali, che sono superlativi, così come alcune delle colonne sonore, ma il resto non mi ha convinto.. Punto uno: sembra un film spezzettato e montato a casaccio. Punto due: l'arco temporale è completamente falsato e questo è dimostrato dalla presenza della Mc Granitt, che non poteva essere più ridicola di così, partiamo dal presupposto che la Mc Granitt nasce nel 1935 e sappiamo perfettamente che Animali fantastici è ambientato molto prima e per chi dice "magari era una parente perché il nome non viene mai pronunciato" vi informo che il padre era Babbano quindi mi sembra altamente improbabile che ci fossero parenti con lo stesso cognome.
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Avevo già letto qualcosa di negativo in giro, ma da amante del cinema e dell'universo di Harry Potter,sono andata a vedere Animali fantastici piena ugualmente di entusiamo e mai un film mi ha deluso più di questo.
Attenzione, potrebbe risultare gradevole a chi non ha seguito con attenzione la saga di Harry o letto i libri, ma purtroppo io faccio parte della categoria "fan" e come tale sono rimasta sbalordita per ciò che ho visto!
Niente da dire sugli effetti speciali, che sono superlativi, così come alcune delle colonne sonore, ma il resto non mi ha convinto.. Punto uno: sembra un film spezzettato e montato a casaccio. Punto due: l'arco temporale è completamente falsato e questo è dimostrato dalla presenza della Mc Granitt, che non poteva essere più ridicola di così, partiamo dal presupposto che la Mc Granitt nasce nel 1935 e sappiamo perfettamente che Animali fantastici è ambientato molto prima e per chi dice "magari era una parente perché il nome non viene mai pronunciato" vi informo che il padre era Babbano quindi mi sembra altamente improbabile che ci fossero parenti con lo stesso cognome.
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