A Beautiful Day |
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Un film di Lynne Ramsay.
Con Joaquin Phoenix, Ekaterina Samsonov, Alessandro Nivola, Alex Manette.
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Titolo originale You Were Never Really Here.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 95 min.
- USA, Francia 2017.
- Europictures
uscita martedì 1 maggio 2018.
MYMONETRO
A Beautiful Day ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Introspezione nella folliadi PhilWesFeedback: 100 | altri commenti e recensioni di PhilWes |
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lunedì 7 maggio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
You Were Never Really Here, in italiano "A Beautiful Day" per sottolineare la punta di speranza che il film prova debolmente (in modo voluto) a dare, è Cinema puro con la "C" maiuscola. Un film visivamente spettacolare che solo grazie alle immagini guidate da una regia meravigliosa di Lynne Ramsay fa capire tutto quello che c'è da capire. In questo film troverete diversi influenze registiche di grandi autori come Hitchcock, sia per il modo in cui la tensione viene gestita sia per questa poetica di guidare lo spettatore solo grazie alla macchina da presa (e non dimentichiamo l'esplicito riferimento a Psycho), Kubrick, basti pensare alle scene nella villa che ricorda molto Shining, il Refn di Drive, dalla colonna sonora elettronica alla presenza del classico personaggio silente (il film in molte parti è praticamente muto se non fosse per la colonna sonora) e calmo in apparenza ma incline a una violenza spietata, ed ovviamente Scorsese col suo Taxi Driver più per le tematiche e i parallelismi che sul piano registico. Un film che a mio avviso merita la visione già solo per il suo lato tecnico, con una fotografia splendida di questa New York sotto la pioggia, a un montaggio frenetico a tratti e che gioca tantissimo con una violenza fuori campo come non se ne vedeva da "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen. La storia non racconta nulla di nuovo, tra passati traumatici, classi di potere corrotte e abusi sui più deboli, ma è proprio il modo in cui viene raccontato che rende questo film un piccolo gioiello. Ramsay riesce a coinvolgere lo spettatore con immagini mai banali ma neanche fini a se stesse, e allo stesso tempo trasmette tutta la tensione del personaggio interpretato magistralmente da Phoenix: dai primissimi piani claustrofobici, a contrasti fortissimi come quello delle musichette americane da diner e la presenza di personaggi completamente folli e vuoti, scene pazzesche come quella del diner, del lago, del pavimento con il sicario o della sauna. Film ricchissimo di spunti e di dettagli che non vuole lasciare nulla se non un senso di disagio e di empatia con due personaggi alla fine e possibile nuovo inizio delle loro vite.
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