|
sabato 27 maggio 2017
|
castellitto poteva risparmiarcelo
|
|
|
|
L'ennesima celebrazione del tutto-va-male, dell'attenzione fissata sui problemi, sottintendendo che non vi siano vere soluzioni e pretendendo con ciò di farne della rispettabile "cultura". Storia sconclusionata e poco credibile in taluni frettolosi passaggi, narrazione che lascia perplessi in più di un punto. Finale aperto, che non fa che alimentare ulteriormente l'ansia per innumerevoli ipotetici finali tristi e drammatici.
Davvero, Castellitto poteva risparmiarcelo e farci risparmiare un po' dei soldi pubblici con cui il film è stato realizzato. Per chi desiderasse subire altrettanta impotente angoscia quanto quella elargita nel film, basta e avanza accendere la TV e seguirne i notiziari.
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|
venerdì 26 maggio 2017
|
dramma umano sospeso tra degrado e rinnovamento
|
|
|
|
Un dramma che vede come sfondo una periferia romana, abbandonata e priva di ogni manutenzione che vedono nelle vestigie della romanità(acquedotti) un imbarazzanre ingombro agli intenti di sfrenata lottizzazione e nelle saracinesche abbassate tra rifiuti ed erabacce un'economia in crisi da decenni.Tra queste rovine più o meno recenti s'incammina con valigetta trolley un' affannata donna, che raggiunge nelle mansioni di parrucchiera a domicilio gli appartamenti dei clienti, ma tra le incombenze quotidiane c'è anche quello di accudire ed ed accompaganre a scuola una figlia di otto anni, che soffre per la separazione e dai comportamenti instabili, ma alla ricerca di una figura adulta in cui rispecchiarsi.
[+]
Un dramma che vede come sfondo una periferia romana, abbandonata e priva di ogni manutenzione che vedono nelle vestigie della romanità(acquedotti) un imbarazzanre ingombro agli intenti di sfrenata lottizzazione e nelle saracinesche abbassate tra rifiuti ed erabacce un'economia in crisi da decenni.Tra queste rovine più o meno recenti s'incammina con valigetta trolley un' affannata donna, che raggiunge nelle mansioni di parrucchiera a domicilio gli appartamenti dei clienti, ma tra le incombenze quotidiane c'è anche quello di accudire ed ed accompaganre a scuola una figlia di otto anni, che soffre per la separazione e dai comportamenti instabili, ma alla ricerca di una figura adulta in cui rispecchiarsi. Fortunata ha un matrimonio fallito con un vigilantes, un uomo rozzo e brutale che non disdegna di poggiare la pistola di ordinanza sul tavolo in cucina o di sfoderarla quando una discussione con l'ex moglie va degenerando. Fortunata cura poco la sua immagine, il colore dei suoi capelli non è quello originale ed ha poco tempo per se, in quanto gli spostamenti in queste assolate periferie le prendono molto tempo per dei miseri guadagni.' E assai provata fino a quando incontra un neuropsichiatra infantile, nominato dal tribunale per la figlia minore che la costringe a rallentare i forsennati ritmi di vita e a guardarsi dentro. Il neuropsichiatra impersonato da uno straordinario Stefano Accorsi finchè il dramma non esplode rispetta il suo codice deontologico senza farsi coinvolgere emotivamente nella storia, ma poi inciampa nell'infortunio dell'innamoramento e dell'evoluzione drammatica della storia fin o al punto di non riuscire ad uscire dal labirinto dell'ospedale psichiatrico, che Castellitto ha volutamente scelto da un punto di vista architettonico per rispecchiare la complessità labrintica della mente umana. Ancor più Fortunata si ribella alle interpretazione dei fatti da un punto di vista legale da parte di giudici e forze dell'ordine credendo di avere una risposta logica e più umana a tutte le vicende nei confronti di minori e anziani. Senza dubbio il film invita a pensare alla crisi della famiglia e all'illusione di conoscere veramente chi si è sposati , della felicità raggiunta e della stabilità economica dopo il matrimonio. Intanto una comunità laboriosa e silenziosa si muove all'interno di queste periferie degradate ed è quella cinese, che prende in carico attività in crisi per dare sostentamento e ricchezza ai propri addetti, infatti la protagonista del film dice alla figlioletta di non disprezzare la loro compagnia "I cinesi sono i padroni del Mondo..! L'autrice(Mazzantini) indica una via di rinnovamento della società italiana post-industriale nella paziente laboriosità cinese o di ogni immigrato in grado di dare nuova spinta all'imprenditoria italiana, ancora alquanto prudente. Nel cast c'è anche una cammeo per la presenza di Hanna Schygulla, musa ispiratrice di tanti film di Fassbinder, che impersona un' anziana madre , affetta da Alzheimer che vive di soli ricordi e che con i continui richiami all'Antigone lega il mondo classico,impersonato dai solidi e possenti archi dell'acquedotto romano all'inaffidabile mondo moderno
[-]
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
giovedì 25 maggio 2017
|
ottimo cast e bravo castellitto. ma il film non va
|
|
|
|
Fortunata è una donna di borgata, una di quelle che la vita se la deve combattere tutti i giorni, chiusa tra grandi speranze e continue delusioni. La figlia Barbara è una bambina difficile, il marito con cui è separata è un violento, il miglior amico un depresso. Ma Fortunata trottorella per una Roma afosa per pettinare le donne, il suo sogno è aprire un negozio di parrucchiera, per abbandonare la sua cassetta degli attrezzi che si porta appresso come la coperta di Linus.
[+]
Fortunata è una donna di borgata, una di quelle che la vita se la deve combattere tutti i giorni, chiusa tra grandi speranze e continue delusioni. La figlia Barbara è una bambina difficile, il marito con cui è separata è un violento, il miglior amico un depresso. Ma Fortunata trottorella per una Roma afosa per pettinare le donne, il suo sogno è aprire un negozio di parrucchiera, per abbandonare la sua cassetta degli attrezzi che si porta appresso come la coperta di Linus. E’ una Roma di borgata, quella del melting pot, della difficoltà degli italiani di ritrovare la loro strada, la china town de noartri, a fare da sfondo al film. Castellitto fa tutto in famiglia e propone al cinema un libro della Mazzantini; e forse il peccato di questo film è proprio nella storia che appare unidirezionale, il modo convenzionale dei ricchi di immaginare i poveri, un tema tanto caro alla sinistra italiana da farla diventare desueta. Castellitto dirige bene questo film e gli attori, tutti sono perfetti nell’interpretazione dei ruoli assegnati: bravissima Jasmine Trinca, stratosferica la piccola Nicole Centanni nell’interpretare il ruolo della piccola Barbara. E Castellito è bravo anche a trovare citazioni nell’ambito del miglior cinema italiano recente, da Ozpetek a Virzì, da Trovatore a Sorrentino. Ma la storia non funziona; il momento migliore del film è “Vivere” di Vasco, canzone che chiude un film che, nonostante la critica acclamante, non mi ha convinto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
citri
|
martedì 23 maggio 2017
|
nessuna emozione
|
|
|
|
Non ho mai scaricato un film dalla rete, non mi piace neanche noleggiare i film, andare a vedere un film al cinema è ancora per me una delle più grandi emozioni ingigantite anche dal grande schermo e dalla stereofonia musicale. Di Fortunata avevo visto il trailer, poi appena uscito nelle sale sono andato a vederlo. La delusione è stata totale, le ottime colonne sonore nel tentativo di sostenere il film mi hanno persino innervosito, le scene tutte prevedibili, la recitazione di Stefano Accorsi col sigaro penosa, la scena di sesso e il nudo finale è stata la conferma, se fosse stata necessaria, di un film che cerca di fare buon peso regalando due scene di sesso fuori programma per accontentare la pancia dello spettatore.
[+]
Non ho mai scaricato un film dalla rete, non mi piace neanche noleggiare i film, andare a vedere un film al cinema è ancora per me una delle più grandi emozioni ingigantite anche dal grande schermo e dalla stereofonia musicale. Di Fortunata avevo visto il trailer, poi appena uscito nelle sale sono andato a vederlo. La delusione è stata totale, le ottime colonne sonore nel tentativo di sostenere il film mi hanno persino innervosito, le scene tutte prevedibili, la recitazione di Stefano Accorsi col sigaro penosa, la scena di sesso e il nudo finale è stata la conferma, se fosse stata necessaria, di un film che cerca di fare buon peso regalando due scene di sesso fuori programma per accontentare la pancia dello spettatore.
L'idea che mi son fatto è quella di "un buon prodotto commerciale" progettato a tavolino per fare business e quindi grandi incassi. Per raggiungere l'obiettivo economico è però necessario soddisfare il cliente, accontentare o colmare quello che ormai è considerato utente consumatore e non più l'amante del cinema di qualità. Quindi per raggiungere lo scopo economico si è deciso di investire con cura: attori bellocci, il quartiere popolare, la donna col burca, la violenza domestica, le strutture sanitarie fatiscenti, la banca che non finanzia le dee virtuose, la mafia cinese che finanzia e poi si appropria delle strutture destinate al fallimento. Nel film c'è anche il medico della struttura pubblica che si scopa la cliente, e la stessa struttura sanitaria incompetente che toglie l'assistenza necessaria alla bambina problematica. Insomma tutta una serie di situazioni bordline che da una parte ci rassicurano di quanto noi siamo migliori e fortunati, dall'altra che chi non ha soldi non ha nessuna speranza se non continuare a giocare col gratta e vinci... e anche quando vinci, le persone sono squali voraci che ti sottraggono la vincita perche in ogni caso devi affogare!
A pensarci bene il film è perfettamente in linea col tipo di società che... stiamo diventando. Il grande Saramago nel suo libro "La Caverna" l'aveva anche previsto parlando della Città globalizzata... "non preoccupatevi, vi daremo tutto ciò che noi abbiamo deciso che voi avrete bisogno", nel caso del film l'emozione artificiale con soli 8 euro. Chi scomoda Pasolini o Anna Magnani, per fare paragoni, faccia il favore...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a citri »
[ - ] lascia un commento a citri »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
martedì 23 maggio 2017
|
una donna perennemente in lotta
|
|
|
|
"Fortunata" è il nome di una giovane donna separata (Jasmine Trinca) e con una bambina di otto anni, la quale ogni giorno cerca di arrabattarsi pettinando le proprie clienti a domicilio al fine di riuscire a realizzare il proprio sogno di aprire un salone di belleza di sua proprietà. La sua quotidianità, oltre alle mansioni lavorative, è scandita dai continui litigi con l'ex-marito (Edoardo Pesce) che nel frattempo la cerca e la accusa di essere una cattiva madre, dai problemi psicologici della figlia per i quali quest'ultima deve seguire una serie di sedute presso uno psicologo infantile (Stefano Accorsi) e dalle ore spensierate che trascorre con un compagno d'infanzia tossico (Alessandro Borghi) che fa da badante alla madre malata di Alzheimer (Hanna Schygulla) ed è ricco di buoni sentimenti .
[+]
"Fortunata" è il nome di una giovane donna separata (Jasmine Trinca) e con una bambina di otto anni, la quale ogni giorno cerca di arrabattarsi pettinando le proprie clienti a domicilio al fine di riuscire a realizzare il proprio sogno di aprire un salone di belleza di sua proprietà. La sua quotidianità, oltre alle mansioni lavorative, è scandita dai continui litigi con l'ex-marito (Edoardo Pesce) che nel frattempo la cerca e la accusa di essere una cattiva madre, dai problemi psicologici della figlia per i quali quest'ultima deve seguire una serie di sedute presso uno psicologo infantile (Stefano Accorsi) e dalle ore spensierate che trascorre con un compagno d'infanzia tossico (Alessandro Borghi) che fa da badante alla madre malata di Alzheimer (Hanna Schygulla) ed è ricco di buoni sentimenti . Quando la protagonista intreccerà una relazione sentimentale con il medico della figlia, inizieranno per lei una serie di avvenimenti conseguenti negativi che le si rifletteranno ed incideranno preponderantemente nella sua vita.
Con "Fortunata" ritorna nelle sale cinematografiche Sergio Castellitto che, qui in veste solo di regista, collabora ancora una volta con la moglie Margareth Mazzantini la quale ne ha scritto, a sua volta, la trama e la sceneggiatura. Raccontando nuovamente una storia estrema e fortemente drammatica di due individui all'opposto per estrazione sociale e cultura, non si può che fare a meno di constatare che, per quanto ben girato ed interpretato, il film ripropone un poco il soggetto del precedente "Non ti Muovere", rivelando apertamente che l'autrice Mazzantini continua a ripetersi nel creare delle storie al limite e di effetto. Sembrerebbe quasi una sua, e del marito stesso, "captatio benevolentiae" , il cercare cioè l'approvazione a tutti i costi da parte del pubblico, in particolare di quello femminile, continuando a proporre e rappresentare storie di donne in difficoltà, che lottano duramente per un'esistenza migliore e che vengono, loro malgrado, travolte da una folle passione amorosa. Questa pellicola, dunque, non aggiunge nulla di originale dal punto di vista del contenuto e della creazione e presentazione in sè del personaggio femminile. Tralasciando, inoltre, anche qualche incongruenza poco realistica di alcune parti del film, occorre invece giustamente rimarcare e lodare
l' interpretazione di tutti gli attori, unita alla regia lineare, nonchè volutamente cruda in svariate scene, che senza alcun dubbio eccelle perchè tutti gli attori, la bambina in primis, rendono perfettamente il proprio personaggio ed in tutte le sue sfaccettature.
Concludendo, il film in generale risulta consigliabile ma con qualche riserva.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
vincenzobruscoli@hotmail.com
|
lunedì 22 maggio 2017
|
visto oggi
|
|
|
|
Buona la prima parte poi si perde a fatica trova un finale troppadrammaticità
|
|
[+] lascia un commento a vincenzobruscoli@hotmail.com »
[ - ] lascia un commento a vincenzobruscoli@hotmail.com »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
domenica 21 maggio 2017
|
attori bravissimi..
|
|
|
|
Tutti gli attori hanno dato prova di una interpretazione magistrale. Ci sono alcuni passi dove i personaggi si manifestano con grande forza, ma sono solo momenti, manca una storia convincente.
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
lorenza
|
domenica 21 maggio 2017
|
elogio del banale
|
|
|
|
Storia terribilmente banale con un eccezionale cast.
Che spreco!
|
|
[+] lascia un commento a lorenza »
[ - ] lascia un commento a lorenza »
|
|
d'accordo? |
|
vanigliaviola2@gmail.com
|
domenica 21 maggio 2017
|
non ci siamo proprio. . .
|
|
|
|
Ho atteso questo film, l'ho visto con mille aspettative e sono rimasto estremamente deluso. Il trailer è montato bene, è ingannevole. E' il calssico film che non decolla mai, che non dice molto. Sembra la brutta copia in alcuni casi di "Non ti muovere" sembra scritto dalla MAzantini e diretto da CAstellito. Il caldo torrido che attanaglia gli animi e le vicissitudini dei personaggi. La stessa posizione e la stessa inquadratura quando i protagonisti fanno l'amore. Mi aspettavo di più anche dalle recitazioni. Stefano Accorsi non da moltissimo in questo film. Scordatevi un interpretazione come quella in "Veloce come il vento". Il film ripeto è tutto nel trailer.
[+]
Ho atteso questo film, l'ho visto con mille aspettative e sono rimasto estremamente deluso. Il trailer è montato bene, è ingannevole. E' il calssico film che non decolla mai, che non dice molto. Sembra la brutta copia in alcuni casi di "Non ti muovere" sembra scritto dalla MAzantini e diretto da CAstellito. Il caldo torrido che attanaglia gli animi e le vicissitudini dei personaggi. La stessa posizione e la stessa inquadratura quando i protagonisti fanno l'amore. Mi aspettavo di più anche dalle recitazioni. Stefano Accorsi non da moltissimo in questo film. Scordatevi un interpretazione come quella in "Veloce come il vento". Il film ripeto è tutto nel trailer. NOn ha sapore, perché i personaggi non vanno nel profondo. Non c'è forse nemmeno una storia vera a propria. Alcune cose sono lasciate al caso. Lo spettatore esce dalla sala con quel senso di: che cosa ho visto? E ci pensa anche dopo, finché non ci si rende conto del tutto di aver assistito a una truffa bella e buona da parte del regista: Sergio Castellito. una truffa ancor più grave per chi come me lo segue da anni, ma d'altronde tutt gli artisti arrivano alla fase del declino. Solo che per l'età che ha il regista, era auspicabile avesse ancora molto da dire. Il film si aggroviglia su se stesso, senza soluzione di logica. Un ex marito violento, un amico che non si capisce se è o non è un tossicodipendente. Il dottore di cui si sa pochissimo, qualche racconto su suo padre scappato in Africa. Fortunata che che parla del padre e di come è morto. Insomma non si va in profondità, non puoi affezionarti ai personaggi, la storia non ha spessore. Un film proposto come qualcosa di spettacolare a guardare il traile, che resta la parte più bella di tutto questo guazzabuglio di niente. Ne sconsiglio la visione assolutamente. negli ultmi due anni il cinema italiano ha sfornato ottimi prodotti: Il capitale umano - Allacciate le cinture - Perfetti sconosciuti - Gli ultimi saranno gli ultimi - la pazza gioia - Veloce come il vento. Ne ho citati solo alcuni. Ci si aspetta il capolavoro e si resta delusi da questa ottima opera di marketing fatta per fregare i soldi del biglietto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vanigliaviola2@gmail.com »
[ - ] lascia un commento a vanigliaviola2@gmail.com »
|
|
d'accordo? |
|
|