maurizio meres
|
lunedì 12 dicembre 2016
|
intenso e profondo
|
|
|
|
Dolan regista Canadese,di soli ventisette anni con già all'attivo due tre film di notevole fattura,con questo ultimo lavoro entra di diritto come uno dei migliori giovanissimi registi in circolazione,sicuramente ne parleremo per moltissimi anni,ci sono tutti i presupposti.
Una film di una sensibilità sopraffina,entra nel più profondo intimo dei personaggi,le inquadrature studiate nei più piccoli particolari si sovrappongono nelle diverse angolazioni ,girano in tutta la scena dove i personaggi esternano le loro incomprensioni famigliari,dove dei stupendi primi piani toccano l'anima del soggetto,così come in teatro i dialoghi intensi espressivi s'intersecano fra di loro senza sovrapporsi.
Fotografia ottima,nitida con una luce che in certe scene,come quella dell'abbraccio tra madre e figlio ,da un tocco cinquecentesco alla scena.
[+]
Dolan regista Canadese,di soli ventisette anni con già all'attivo due tre film di notevole fattura,con questo ultimo lavoro entra di diritto come uno dei migliori giovanissimi registi in circolazione,sicuramente ne parleremo per moltissimi anni,ci sono tutti i presupposti.
Una film di una sensibilità sopraffina,entra nel più profondo intimo dei personaggi,le inquadrature studiate nei più piccoli particolari si sovrappongono nelle diverse angolazioni ,girano in tutta la scena dove i personaggi esternano le loro incomprensioni famigliari,dove dei stupendi primi piani toccano l'anima del soggetto,così come in teatro i dialoghi intensi espressivi s'intersecano fra di loro senza sovrapporsi.
Fotografia ottima,nitida con una luce che in certe scene,come quella dell'abbraccio tra madre e figlio ,da un tocco cinquecentesco alla scena.
Attori tutti bravissimi,sono solo cinque,con un Cassel superlativo,così come il giovane Ulliel promettente attore Francese.
Senza dubbio da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maurizio meres »
[ - ] lascia un commento a maurizio meres »
|
|
d'accordo? |
|
dibella
|
venerdì 9 dicembre 2016
|
sparerà la pistola?
|
|
|
|
«se nel primo capitolo di un racconto compare una pistola bisogna che, prima o poi, la pistola spari» Anton Čechov
Nel primo atto di È solo la fine del mondo (film di Xavier Dolan tratto dall’omonima piéce teatrale di Jean-Luc Lagarce) compare una dichiarazione d’intento da parte del protagonista: annunciare alla propria famiglia la propria fine.
[+]
«se nel primo capitolo di un racconto compare una pistola bisogna che, prima o poi, la pistola spari» Anton Čechov
Nel primo atto di È solo la fine del mondo (film di Xavier Dolan tratto dall’omonima piéce teatrale di Jean-Luc Lagarce) compare una dichiarazione d’intento da parte del protagonista: annunciare alla propria famiglia la propria fine. Sparerà la pistola?
Louis sta morendo e dopo dodici anni di assenza ha deciso di fare ritorno verso tutto ciò che aveva abbandonato; ad attenderlo madre, sorella, fratello e cognata: intimi sconosciuti.
Un intenso contrasto sostiene l’opera ultima del regista canadese e i suoi personaggi, quello tra la consapevolezza psicologica di essere una famiglia e il dovere pratico di doverlo dimostrare (agli altri e a se stessi). I tempi teatrali della vita devono però essere rispettati prima che il cucù suoni, e così Louis -sensibile drammaturgo omosessuale- sta cercando di sincronizzare il momento perfetto per motivare la propria dissonante presenza. Dolan (ri)costruisce i rapporti familiari attraverso incontri-scontri che danno vita a flussi impetuosi di infelici (ma vive) esistenze e che si esauriscono lungo il tempo di una canna-sigaretta.
L’impostazione teatrale del film, lenta e possente, esplode all’improvviso in potenti sequenze cinematograficamente pure: i ricordi di Louis o il suo perdersi nei più minuti e poetici dettagli di quel mondo che sta solo per finire. Nell’impossibilità di capire e di dire, quando l’eccesso sfrenato di parole ed emozioni porta all’afasia, tutti sembrano aver capito e recitato in tempo la propria parte.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dibella »
[ - ] lascia un commento a dibella »
|
|
d'accordo? |
|
maurizio d
|
lunedì 3 ottobre 2016
|
tutto è un po' al di sopra del rigo
|
|
|
|
Il film di Xavier Dolan sovrabbonda di effetti cinematografici, che vengono utilizzati a
profusione talora al di sopra del rigo.
E' vero che il cinema americano ci ha ormai abituati ad una sorta di spettacolarismo che
risulta tolora avvicente . Ma tale caratteristica si addice per i film d'avventura
non per i drammi psicologici .
I drammi intensi si possono esprimere anche con pochi mezzi
Dolan ha invece innestato spettacolarismo in un dramma umano
quello della incomprensione fra fratelli, che doveva essere quanto mai sobrio .
C'è un certo estetismo nel film . il regista sembra proprio compiacersi di fare primi piani
prolungati controcampi , ..... quando proprio non ce ne sarebbe bisogno.
[+]
Il film di Xavier Dolan sovrabbonda di effetti cinematografici, che vengono utilizzati a
profusione talora al di sopra del rigo.
E' vero che il cinema americano ci ha ormai abituati ad una sorta di spettacolarismo che
risulta tolora avvicente . Ma tale caratteristica si addice per i film d'avventura
non per i drammi psicologici .
I drammi intensi si possono esprimere anche con pochi mezzi
Dolan ha invece innestato spettacolarismo in un dramma umano
quello della incomprensione fra fratelli, che doveva essere quanto mai sobrio .
C'è un certo estetismo nel film . il regista sembra proprio compiacersi di fare primi piani
prolungati controcampi , ..... quando proprio non ce ne sarebbe bisogno.
Non c'è corrispondenza fra latensione emotiva (che non c'è) e gli strumenti cinematografici utilizzati
Le inquadrature prolungate del volto dovrebbero servire a far sentire la tensione psicologica ; ora nel film la tensione non c'è ancora perche non si conosce nulla della vicenda e siamo alle prime battute
L'obiettivo si concentra sul volto di un personaggio quando ancora non lo conosciamo bene
Anche la musica è spesso dissonante , fuori dal rigo .
I primi piani non corrispondono alla tensione emotiva . Tutto è un po' al di sopra del rigo nel film e talora fuori luogo .Insomma sembra un film di un giovane studente della scuola di cinematografia che vuole mettere in atto
tutte le tecniche apprese senza chiedersi se è proprio il caso di utilizzarle
[-]
[+] xavier dolan
(di francesco2)
[ - ] xavier dolan
[+] comunque....
(di francesco2)
[ - ] comunque....
|
|
[+] lascia un commento a maurizio d »
[ - ] lascia un commento a maurizio d »
|
|
d'accordo? |
|
|