Il cinema di Sharunas Bartas, regista lituano, è un cinema lentissimo, poco parlato, introspettivo. Cinema che non racconta, ma contempla. Può quindi facilmente annoiare, se non si è predisposti a mettersi davanti alle immagini con pazienza e senso dell'attesa. Qui la vicenda, che pur finisce in tragedia, è quasi impalpabile, quasi trasparente. Un uomo e la sua compagna, una giovane violinista, si ritirano nella sua casa di campagna. Fra loro il rapporto è incerto, come sfilacciato, sfibrato. Con loro anche la giovane figlia dell'uomo: una biondina dagli occhi chiari, che si interroga sul senso dell'esistenza parlando col padre, mettendo a nudo le sue insicurezze.
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Il cinema di Sharunas Bartas, regista lituano, è un cinema lentissimo, poco parlato, introspettivo. Cinema che non racconta, ma contempla. Può quindi facilmente annoiare, se non si è predisposti a mettersi davanti alle immagini con pazienza e senso dell'attesa. Qui la vicenda, che pur finisce in tragedia, è quasi impalpabile, quasi trasparente. Un uomo e la sua compagna, una giovane violinista, si ritirano nella sua casa di campagna. Fra loro il rapporto è incerto, come sfilacciato, sfibrato. Con loro anche la giovane figlia dell'uomo: una biondina dagli occhi chiari, che si interroga sul senso dell'esistenza parlando col padre, mettendo a nudo le sue insicurezze. Ma le risposte del padre non offrono sicurezze, semmai ancora più dubbi: cerchiamo la verità, tentiamo di raggiungerla, ma non la afferriamo mai (dice il padre), è bene avere dubbi (ribadisce). La ragazzina lo segue attenta, incerta. Ha incontrato poco prima un ragazzo della sua età con un cane, hanno parlato, hanno passeggiato insieme, ma i dubbi restano. Anche la violinista si aggira per la campagna, parla con l'anziana moglie di un pescatore che non la capisce. Si susseguono dialoghi incerti fra i personaggi, che sono come il brusio del vento, come lo stormire delle fronde: le parole come i suoni della natura, ci sono ma non si sa a cosa servano, quanto dureranno. La morte giunge inattesa in questa placida, serena campagna. La natura si agita, sta arrivando una tempesta, il vento si alza, le onde si fanno minacciose. E il film finisce. E i pensieri dello spettatore continuano a girare attorno a questa storia, mossi dal vento, agitati dalla tempesta.
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