Il figlio di Phil e Sarah scompare misteriosamente nei primi due minuti del film. Passa un anno e i due genitori cercano timidamente di riaffacciarsi alla vita, ma questa tragedia li ha segnati profondamente. Continuano ad andare a lavoro, ma quando sono alle prese con problemi di altre persone, siano essi stupidaggini o enormi difficoltà, Phil e Sarah non riescono a interagire, restando interdetti e lontani dalla realtà. Solo Sarah trova una scossa (deleteria?!) grazie a un bambino conosciuto nella scuola dove lavora. Questo bambino autistico le parla degli elefanti. Morano rende protagonista sopratutto una atmosfera pesante ma sonnifera, e lo spettatore resta sospeso tra la realtà e lo stato emotivo dei protagonisti, talmente appesantito da essere sprofondato lontano dalla realtà appunto.
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Il figlio di Phil e Sarah scompare misteriosamente nei primi due minuti del film. Passa un anno e i due genitori cercano timidamente di riaffacciarsi alla vita, ma questa tragedia li ha segnati profondamente. Continuano ad andare a lavoro, ma quando sono alle prese con problemi di altre persone, siano essi stupidaggini o enormi difficoltà, Phil e Sarah non riescono a interagire, restando interdetti e lontani dalla realtà. Solo Sarah trova una scossa (deleteria?!) grazie a un bambino conosciuto nella scuola dove lavora. Questo bambino autistico le parla degli elefanti. Morano rende protagonista sopratutto una atmosfera pesante ma sonnifera, e lo spettatore resta sospeso tra la realtà e lo stato emotivo dei protagonisti, talmente appesantito da essere sprofondato lontano dalla realtà appunto. Phil e Sarah continuano a vivere, ma più che viverla la vita la subiscono. Gli attori sono bravi, la storia è davvero ben scritta, ma sono gli aspetti tecnici del film ad essere notevoli, sopratutto una fotografia eccellente.
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