shingo tamai
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sabato 5 novembre 2016
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promessi sposi
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Sicuramente non è una delle commedie italiane che ricorderemo con entusiasmo e siamo ampiamente nella sfera del già visto e rivisto.
Confesso tuttavia di averlo trovato leggermente, e sottolineo leggermente, superiore alle ultime pellicole comprensive di vari comici da cabaret televisivo che ci hanno regalato pessimi esordi.
Questo piccolo merito in più va addebitato a un cast tutto sommato decente.
In modo particolare, e concordo con la recensione, la Villa e la Tabita regalano una freschezza ed una lucente energia tali da soppiantare la ben più giovane Trotta.
Izzo e Boldi,ma anche il resto del cast maschile,si attestano invece sul livello di una stiracchiata sufficienza.
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Sicuramente non è una delle commedie italiane che ricorderemo con entusiasmo e siamo ampiamente nella sfera del già visto e rivisto.
Confesso tuttavia di averlo trovato leggermente, e sottolineo leggermente, superiore alle ultime pellicole comprensive di vari comici da cabaret televisivo che ci hanno regalato pessimi esordi.
Questo piccolo merito in più va addebitato a un cast tutto sommato decente.
In modo particolare, e concordo con la recensione, la Villa e la Tabita regalano una freschezza ed una lucente energia tali da soppiantare la ben più giovane Trotta.
Izzo e Boldi,ma anche il resto del cast maschile,si attestano invece sul livello di una stiracchiata sufficienza.
Tornando al film,non credo che l'idea di base,al pari del titolo,sia stata molto intelligente.
Piuttosto che sottolineare le differenze tra Nord e Sud,sarebbe stato più opportuno concentrarsi sul fatto che ci sono coppie che ancora si sposano,visto il netto calo dei matrimoni.
A parte questo non si respira aria di genialità, per usare un eufemismo.
Comunque sul divano di casa il risultato finale non è agghiacciante.
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m. giambrone
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venerdì 4 dicembre 2015
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risate, bravura e buon gusto.
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"Matrimonio al Sud" non è un film sul divario tra Nord e Sud e neanche una riflessione sul sociale, sull’amore o sulla vita. E’ un film comico, e come tale va giudicato. E come tale l’ho gradito tanto. La comicità di Boldi & C. è trascinante e contagiosa. Il tema del contrasto tra consuoceri distanti per carattere, cultura e tradizioni è di vecchia data, ma qui è solo un pretesto per un intreccio di gag e situazioni a volte esilaranti e surreali, a volte così incredibilmente realistiche da spiazzare lo spettatore o il critico più prevenuto nei confronti di questo genere di film. Si, e stavolta non c’è neppure l’ombra di volgarità, battutacce e roba simile. Una commedia delicata ed estremamente gradevole, impreziosita, oltre che dalla composta ed esilarante comicità di Massimo Boldi, dall’eccezionale performance di tanti attori selezionati con ottima intuizione ed accortezza da parte del casting.
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"Matrimonio al Sud" non è un film sul divario tra Nord e Sud e neanche una riflessione sul sociale, sull’amore o sulla vita. E’ un film comico, e come tale va giudicato. E come tale l’ho gradito tanto. La comicità di Boldi & C. è trascinante e contagiosa. Il tema del contrasto tra consuoceri distanti per carattere, cultura e tradizioni è di vecchia data, ma qui è solo un pretesto per un intreccio di gag e situazioni a volte esilaranti e surreali, a volte così incredibilmente realistiche da spiazzare lo spettatore o il critico più prevenuto nei confronti di questo genere di film. Si, e stavolta non c’è neppure l’ombra di volgarità, battutacce e roba simile. Una commedia delicata ed estremamente gradevole, impreziosita, oltre che dalla composta ed esilarante comicità di Massimo Boldi, dall’eccezionale performance di tanti attori selezionati con ottima intuizione ed accortezza da parte del casting. Non saprei immaginare attore più brillante di Paolo Conticini nell’interpretare lo squinternato conduttore televisivo incaricato di preparare la diretta del matrimonio, il cui fascino da seduttore tutto rivolto a conquistare le amabili consuocere diventa ulteriore motivo di fraintendimenti e di situazioni spassose e così realisticamente umane. Un tocco di classe e di alta teatralità anche per l’interpretazione di Beppe Barra, mirabilmente calato nei panni di un prete tanto ipovedente quanto arguto. E ancora Biagio Izzo, Enzo Salvi, Barbara Tabita. Ciascuno nel proprio ruolo, come interprete di un personaggio che prende in giro se stesso, una maschera. E dove, se non in un matrimonio, teatro di tanta esteriorità ed interiorità nello stesso tempo, ciascuno di essi poteva meglio sprigionare la propria forza, sedurre il pubblico con il gusto della risata, seme vitale ed inesauribile della commedia italiana?
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