laurence316
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sabato 28 febbraio 2015
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hail satan!
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Nonostante la grande mole di critiche almeno in parte negative, in particolare sui siti americani, Kingsman non è per niente un brutto film. E' solo uno scanzonato, divertente, pieno di gag e battute e appasionante action di spionaggio, con frequenti citazioni dagli esempi illustri di questo genere, tra cui ovviamente James Bond, che intrattiene benissimo per le sue due ore di durata, senza molte pretese. Certo, la trama è più o meno sempre la stessa di innumerevoli altri film (il solito megalomane, il solito mega-piano per annientare l'umanità ecc...) ma qui è così concepita per prendere in giro proprio quei film, con la geniale figura di Valentine (un grandissimo Samuel L.
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Nonostante la grande mole di critiche almeno in parte negative, in particolare sui siti americani, Kingsman non è per niente un brutto film. E' solo uno scanzonato, divertente, pieno di gag e battute e appasionante action di spionaggio, con frequenti citazioni dagli esempi illustri di questo genere, tra cui ovviamente James Bond, che intrattiene benissimo per le sue due ore di durata, senza molte pretese. Certo, la trama è più o meno sempre la stessa di innumerevoli altri film (il solito megalomane, il solito mega-piano per annientare l'umanità ecc...) ma qui è così concepita per prendere in giro proprio quei film, con la geniale figura di Valentine (un grandissimo Samuel L.Jackson) e con citazioni a catena e a non finire. Dato che non si prende sul serio tutte le critiche che gli sono piovute addosso appaiono ancora più ridicole, in quanto la violenza, le battutine (tra cui una certa gag verso la fine del film) e gli effetti speciali, sono talmente esagerati ed esasperati da sembrare evidentemente finti, a denotarne ancora di più la natura di cine-comic scherzoso e ritmato. Si spinge un pò più oltre di altri film simili, ma mai poi cosi in là, rimane sempre entro certi limiti e per questo motivo i divieti ai minori sono sinceramente un pò ridicoli. Insomma, intrattiene piacevolmente, è ben recitato, ben diretto (con uno stile tutto particolare e "pop e pulp-derivato") e con degli ottimi effetti speciali, come lo sono i film precedenti del regista, come Kick-Ass e X-Men-First Class. Kingsman, infatti, appare come un'altra tappa nell'itinerario tutto personale di Vaughn, sempre preso dai fumetti e sempre stravagante, e per questo sempre attaccato e demolito. Ma se vi piacciono Tarantino, Nolan, Burton e compagnia bella, non potrete non divertirvi come bambini di fronte a questo nuovo, ottimo esempio del migliori cinema di puro intrattenimento "made in Hollywood", come già detto senza troppe pretese, sempre esagerato e che riserva anche qualche sorpresa. E cercare qualcosa in più di questo in Kingsman appare semplicemente assurdo.
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matteoiceman
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martedì 10 febbraio 2015
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my fair gentleman
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Eggsy era un ragazzo promettente, in passato: ha lasciato la scuola, l'accademia dei marines, l'atletica, nonostante avesse le potenzialità per eccellere. È abituato a vivere ai margini della società, a vedere sua madre sfruttata dal boss della banda locale, ed è dovuto crescere senza suo padre; non sa che suo padre era un Kingsman ed è morto da eroe, tutto ciò che ha di lui è un medaglione con un numero di telefono, da chiamare in caso di guai. Proprio attraverso quel numero di telefono Eggsy entrerà in contatto con Harry Hart (Colin Firth), un esperto Kingsman con un debito di vita nei confronti del padre del ragazzo. Harry, nome in codice Galahad, prenderà Eggsy sotto la sua ala, conducendolo alla selezione per entrare nell'agenzia segreta e farlo diventare un Kingsman, un gentleman addestrato al combattimento, alla sopravvivenza, all'uso delle armi, a compiere ogni genere di missione senza entrare mai nel merito e senza comparire mai sui giornali.
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Eggsy era un ragazzo promettente, in passato: ha lasciato la scuola, l'accademia dei marines, l'atletica, nonostante avesse le potenzialità per eccellere. È abituato a vivere ai margini della società, a vedere sua madre sfruttata dal boss della banda locale, ed è dovuto crescere senza suo padre; non sa che suo padre era un Kingsman ed è morto da eroe, tutto ciò che ha di lui è un medaglione con un numero di telefono, da chiamare in caso di guai. Proprio attraverso quel numero di telefono Eggsy entrerà in contatto con Harry Hart (Colin Firth), un esperto Kingsman con un debito di vita nei confronti del padre del ragazzo. Harry, nome in codice Galahad, prenderà Eggsy sotto la sua ala, conducendolo alla selezione per entrare nell'agenzia segreta e farlo diventare un Kingsman, un gentleman addestrato al combattimento, alla sopravvivenza, all'uso delle armi, a compiere ogni genere di missione senza entrare mai nel merito e senza comparire mai sui giornali. Ma la selezione sarà spietata e la minaccia vera è dietro l'angolo...
Con Kingsman Matthew Vaughn ha realizzato un film divertente, adrenalinico, della durata di due ore abbondanti che però scivolano via veloci. I riferimenti, gli spunti, i rimandi ad altre pellicole sono tanti: le riprese ravvicinate durante i combattimenti in mischia, con la telecamera che ruota attorno al protagonista abbinata ad un uso azzeccato e moderato dello slow motion, ricordano gli ultimi Sherlock Holmes. Eggsy in mezzo agli altri candidati al ruolo di Kingsman ricorda un po' Men in Black, ma l'occhio viene strizzato soprattutto alla visione classica dell'agente segreto come gentleman le cui qualità (e i cui gadget) sono nascosti da un'apparente calma e precisione assoluta. Impeccabili, di classe, ma letali. Non si cade nella serietà totale però, il film mantiene toni leggeri (nonostante alcune scene al cardiopalma), lasciando anche un po' di spazio per alcune "uccisioni spettacolari" che potrebbero impressionare i più piccoli (moderatamente!). In conclusione Kingsman è un film che assicura divertimento e coinvolgimento, e a mio avviso si fa perdonare egregiamente alcuni errori, talvolta anche palesi (troppo esponenziale la crescita del protagonista, alcune battute non molto ispirate), offrendo spettacolo e stile in abbondanza. Consigliato!
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albert
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sabato 1 febbraio 2025
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spy parody
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Vaughn trae spunto dal fumetto Secret Service di Mark Millar, per dirigere una spy story molto sui generis, estremamente parodistica. Sono innumerevoli i richiami ai classici del genere con una predilezione per James Bond, con il suo famoso ombrello e numerose citazioni. Gli agenti segreti sono dei Kingsman che devono superare durissime e particolarissime selezioni per poter far parte di una squadra di eccellenza. In questo caso devono sconfiggere Valentine, un ricchissimo ambientalista psicopatico, interpretato da un valido Samuel L. Jackson che, per salvare la natura, vuole compiere un massacro di persone per ovviare alla sovrappopolazione. Film divertente, con alcune scene esilaranti, come vi sono nei primi 10 minuti o soprattutto come quando scoppiano le teste con effetti cromatici non indifferenti.
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Vaughn trae spunto dal fumetto Secret Service di Mark Millar, per dirigere una spy story molto sui generis, estremamente parodistica. Sono innumerevoli i richiami ai classici del genere con una predilezione per James Bond, con il suo famoso ombrello e numerose citazioni. Gli agenti segreti sono dei Kingsman che devono superare durissime e particolarissime selezioni per poter far parte di una squadra di eccellenza. In questo caso devono sconfiggere Valentine, un ricchissimo ambientalista psicopatico, interpretato da un valido Samuel L. Jackson che, per salvare la natura, vuole compiere un massacro di persone per ovviare alla sovrappopolazione. Film divertente, con alcune scene esilaranti, come vi sono nei primi 10 minuti o soprattutto come quando scoppiano le teste con effetti cromatici non indifferenti. Peccato che il film risulti prolisso, con una durata di 2h piuttosto incomprensibile. Vi sono, così, momenti di scarsa incisività che si sarebbero potuti evitare. Bisogna sottolineare che Colin Firth è così adatto a questo ruolo da fare la differenza tra quando vi è lui e quando non c'è. Egerton, a confronto, non è ne' carne né pesce, sperando che, nel frattempo, sia diventato più significativo. Caine, come troppo spesso succede, ha un ruolo solo decorativo. Film senza particolari pretese, e, per questo, pur con vari difetti, ancor più godibile.
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pointbreak
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martedì 10 febbraio 2015
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il nuovo bond-movie, tra commedia e citazioni
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Matthew Vaughn confeziona una spy-comedy che fa dell’autoironia il suo punto di forza. Tra effetti speciali, strizzate d’occhio alla cultura pop e una mole impressionante di citazioni cinematografiche, il regista mette in scena una pellicola dal sapore convincente. Il plot, nonostante non brilli per originalità, scivola piacevolmente senza occhio all’orologio. In due ore vengono sapientemente dosati spionaggio, azione, humour e ultraviolenza.
Semplificando la trama, la Kingsman è un’agenzia di servizi segreti senza legami governativi impegnata a sventare minacce globali. L’ultima - è una critica alla società contemporanea, hi-tech dipendente – è una sim card gratuita in grado di “salvaguardare l'umanità” dando vita a una sorta di moderna Arca di Noè.
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Matthew Vaughn confeziona una spy-comedy che fa dell’autoironia il suo punto di forza. Tra effetti speciali, strizzate d’occhio alla cultura pop e una mole impressionante di citazioni cinematografiche, il regista mette in scena una pellicola dal sapore convincente. Il plot, nonostante non brilli per originalità, scivola piacevolmente senza occhio all’orologio. In due ore vengono sapientemente dosati spionaggio, azione, humour e ultraviolenza.
Semplificando la trama, la Kingsman è un’agenzia di servizi segreti senza legami governativi impegnata a sventare minacce globali. L’ultima - è una critica alla società contemporanea, hi-tech dipendente – è una sim card gratuita in grado di “salvaguardare l'umanità” dando vita a una sorta di moderna Arca di Noè. Il cattivo di turno è uno straordinario Samuel L. Jackson, atipico villain miliardario, vestito hip-hop come “Il principe di Bel Air” e con una strana parlata alla Jovanotti (doppiaggio eccellente) che aumenta l’effetto di straniamento dello spettatore e alleggerisce i momenti di violenza. Per mettere in atto il suo folle piano è coadiuvato da una spietata assistente asiatica, dotata di protesi alle gambe “alla Pistorius”, con punte letali e uno stile di combattimento vicino a Kill Bill. È solo una delle innumerevoli citazioni. Spiccano poi i rimandi a Tarantino (qui però la violenza è senza sangue), al capolavoro di Kubrick “Shining” (scena della porta) ed ovviamente ai vari 007 (la preparazione del Martini). Tutto il film, in realtà, è una continua ironica rilettura dei Bond-movie, con una dinamica alla My Fair Lady.
L’eroe infatti, è Eggsy, un semplice ragazzo che, stanco delle violenze del patrigno e dell’immobilismo della madre, decide di abbandonare i bassifondi di Londra e lo stile di vita da delinquentello per scalare la società attraverso un’opportunità di lavoro unica: diventare un Kingsman, seguendo le orme del padre naturale. Il suo maestro (interpretato dal premio Oscar Colin Firth) ha un arsenale ultratecnologico ma si veste da perfetto gentleman inglese. La fase dell’addestramento è il secondo motore del film, anche se il processo di selezione è a tratti un po’ prevedibile.
La pellicola va avanti con ironia: dalla cena a base di McDonald, all’ultraviolenza resa fumettisticamente grazie all’uso sapiente della musica. Si assiste con assoluta leggerezza ad uccisioni, mutilazioni e teste che esplodono, grazie a simpatiche soundtrack che alleggeriscono tali momenti. Su tutte, spiccano “Give it up” dei KC & The Sunshine Band (scena dell’esplosione delle teste), e “Slave to love” di Bryan Ferry (quando il protagonista viene ricompensato da un’audace proposta di sesso anale). Sovrapposizioni riuscite e divertenti che scardinano i cliché dei vecchi Bond-movie. Ai Take That, invece, è affidata la colonna sonora dei titoli di coda (“Get ready for it”).
Nel complesso, non è un capolavoro ma un degno blockbuster dal sicuro successo commerciale, garantito da un ottimo cast e una piacevole comicità.
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borro11
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martedì 10 marzo 2015
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un cocktail a base di ironia
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Cosa potrebbe succedere se si buttassero in uno shaker una trama da classica spy-story, migliaia di citazioni, effetti speciali resi volutamente finti, un pizzico di splatter e tanta, tanta ironia? Semplice! Uscirebbe un cocktail chiamato Kingsman! Eggià perché questa pellicola è un mix. Il solito cattivone ricchissimo e pazzo decide di mettere in atto un piano per la distruzione della quasi totalità dell'umanità, chi lo fermerà? Un ragazzetto appena addestrato. La prima cosa parte del film è incentrata sul l'addestramento e a parte qualche scena ricalca la classica spy-story, ma è nella seconda parte che il film si sprigiona nelle sue potenzialità.
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Cosa potrebbe succedere se si buttassero in uno shaker una trama da classica spy-story, migliaia di citazioni, effetti speciali resi volutamente finti, un pizzico di splatter e tanta, tanta ironia? Semplice! Uscirebbe un cocktail chiamato Kingsman! Eggià perché questa pellicola è un mix. Il solito cattivone ricchissimo e pazzo decide di mettere in atto un piano per la distruzione della quasi totalità dell'umanità, chi lo fermerà? Un ragazzetto appena addestrato. La prima cosa parte del film è incentrata sul l'addestramento e a parte qualche scena ricalca la classica spy-story, ma è nella seconda parte che il film si sprigiona nelle sue potenzialità. Ironia a non finire, battute, gag tutto per sdrammatizzare il film stesso e canzonare un intero genere. Lo scontro nella chiesetta è una scena estatica splatterone di prima regola sottolineato dallo spettacolare e classicissimo assolo di Free Bird dei lynyrd skynyrd. Ma appena si pensa di banalizzare quest'ultima a parte a sanguinolenta arrivano scene violente dove il sangue diventa fuoco d'artificio, fontana danzante. Piacere per gli occhi e per le orecchie. Scorrono citazioni a fiumi da Heminguay a James Bond passando per Kubrik. Tutto questo fa di Kingsman un film da guardare per gli amanti del surreale, i tarantiniani convinti, i delusi dalla classica monotonia e ripetitività delle spy-story. Persino l'accento irritante di Valentine ( samuel l. Jackson) potrebbe arrivarvi a piacere...
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ultimoboyscout
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martedì 20 ottobre 2015
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i modi definiscono l'uomo.
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Dopo "Kick-Ass", un altro graphic novel di Mark Millar, realizzato in collaborazione con Dave Gibbons, che si avvale della solida regia di Matthew Vaughn e della presenza british come protagonista dell'istruttore Colin Firth, perfetto nel suo ruolo. Proprio quest'ultimo propone allo scapestrato ma promettente Eggsy, figlio di un suo collega morto in missione, di diventare come lui membro del Kingsman, un'organizzazione segreta di intelligence. Il ragazzo dovrà sottoporsi ad un allenamento durissimo per poi affrontare uno strano e folle milionario, Valentine. La spia gentleman è un personaggio tipicamente inglese, qui incarnato da grandi attori inglesi, non solo Firth ma anche Micheal Caine e Mark Strong.
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Dopo "Kick-Ass", un altro graphic novel di Mark Millar, realizzato in collaborazione con Dave Gibbons, che si avvale della solida regia di Matthew Vaughn e della presenza british come protagonista dell'istruttore Colin Firth, perfetto nel suo ruolo. Proprio quest'ultimo propone allo scapestrato ma promettente Eggsy, figlio di un suo collega morto in missione, di diventare come lui membro del Kingsman, un'organizzazione segreta di intelligence. Il ragazzo dovrà sottoporsi ad un allenamento durissimo per poi affrontare uno strano e folle milionario, Valentine. La spia gentleman è un personaggio tipicamente inglese, qui incarnato da grandi attori inglesi, non solo Firth ma anche Micheal Caine e Mark Strong. Proprio Firth è il grande mattatore della pellicola, scatenato nel suo primo vero ruolo action, ma mantenendo un aplomb invidiabile e una grandissima ironia. Mai lo si era visto recitare in scene che prevedevano performance fisiche più dure del sollevare una tazzina di thè, invece stavolta sorprende per la svolta action ma soprattutto colpisce nella scena più sorprendente e splatter, quella in cui fa a pezzi un gruppetto di invasati, mostrando un furore tarantiniano, salvo poi rimettersi a posto sia la piega del vestitoche quella dei capelli. Il film è uno spy movie bizzarro, eccessivo e riuscito che sfrutta e frulla, omaggiandoli, più o meno tutti i cliché di genere, che allo spirito di "My fair lady" mescola quello di James Bond. Vaughn è bravissimo a reinterpretarne con sarcasmo le regole più classiche aggiungendo qualche sporadico picco di iper violenza e spunti fumettici e da supereroi. E ci ha messo anche del suo, rischiando tantissimo, perchè pur di realizzare in prima persona questa pellicola (in cui c'è tanta tanto di suo) ha rinunciato "X-Men: Giorni di un futuro passato", una produzione da circa 800 milioni, che solo un pazzo potrebbe rifiutare. Eppure "Kingsman: Secret Service", al box office mondiale, ha incassato parecchio più di "X-Men - L'inizio", precedente opera dello stesso regista.
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dhany coraucci
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domenica 8 marzo 2015
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gentleman non si nasce, si diventa
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Nessuno meglio di Colin Firth, attore britannico nato nell'Hampshire nel 1960, avrebbe potuto interpretare meglio un Gentleman, ma ciò che dice al suo protetto Eggsy in fase di addestramento è molto più che una frase ricercata ed elegante, degna di un distinto signore inglese: “Gentleman non si nasce, lo si diventa”. Sia chiaro, questo film è un “divertissement” (per usare un termine caro ad un altro gentleman, lo scrittore Graham Greene) ma non è affatto stupido e questa precisazione destinata a un ragazzo che vive nei quartieri popolari di Londra (Taron Egerton), orfano di padre e con una madre succube di un compagno violento verso la quale nutre un sentimento molto protettivo (non a caso il regista dedica il film alla madre, ringraziandola per quanto di “straordinario” gli ha impartito) e che non ha grandi prospettive nella vita, un po' per indolenza e un po' perché è la verità dei nostri giorni, è un bellissimo messaggio: edificante.
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Nessuno meglio di Colin Firth, attore britannico nato nell'Hampshire nel 1960, avrebbe potuto interpretare meglio un Gentleman, ma ciò che dice al suo protetto Eggsy in fase di addestramento è molto più che una frase ricercata ed elegante, degna di un distinto signore inglese: “Gentleman non si nasce, lo si diventa”. Sia chiaro, questo film è un “divertissement” (per usare un termine caro ad un altro gentleman, lo scrittore Graham Greene) ma non è affatto stupido e questa precisazione destinata a un ragazzo che vive nei quartieri popolari di Londra (Taron Egerton), orfano di padre e con una madre succube di un compagno violento verso la quale nutre un sentimento molto protettivo (non a caso il regista dedica il film alla madre, ringraziandola per quanto di “straordinario” gli ha impartito) e che non ha grandi prospettive nella vita, un po' per indolenza e un po' perché è la verità dei nostri giorni, è un bellissimo messaggio: edificante. Tra i generi variopinti e fantasmagorici che affollano questo film (e c'è veramente di tutto!), tra le citazioni e le burle, l'action spettacolare e lo spionaggio internazionale, vi sono infatti anche delle parti “serie” che non stonano minimamente, come la selezione tra aspiranti giovani Kingsman, la schiavitù a livello planetario nei confronti del cellulare e l'istinto omicida insito in ogni essere umano. Poi c'è Colin Firth che come agente segreto, raffinato ma anche spietato, vale da solo tutto il film. E ci sono due “cattivi” da manuale, Samuel Jackson con la esse alla Jovanotti e il cappellino da skate e la sua assistente Gazelle, tremendissima con gambe e piedi pericolosamente lanceolati, ma anche due “buoni” affascinanti come le star inglesi, Michael Caine e Mark Strong. A me personalmente non dispiace la nuova versione di James Bond, un po' tormentato e conflittuale, ma il nuovo Kingsman, teppistello ribelle che ce la mette tutta e che poi si intenerisce di fronte a un orrido cagnetto che gli hanno affidato e di certo non si tira indietro agli inviti sfacciati di principesse imprigionate, potrebbe seriamente mettere in crisi la mitica egemonia di 007 come Agente Segreto Britannico di spicco, anche perché di effetti speciali e di super combattimenti ce n'è un bel po' anche qui e... quasi quasi la sua “dotazione” di armi segrete e camuffate, forse, è anche più efficace.
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themaster
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domenica 15 marzo 2015
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cinefumetto interessante,da vedere
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Tratto dal fumetto Secret Service di Mark Millar,quest'opera è un gigantesco atto d'amore a tutte le pellicole e perchè no, opere letterarie spionistiche della storia,ci sono moltissime citazioni a James Bond,Jason Bourne e tanti altri,ma soprattutto un'azione,interpreti e un comparto tecnico veramente eccellenti.
Il regista è Matthew Vaughn reduce dal divertentissimo Stardust e dal fantastico Kick Ass che gli valse una certa considerazione da parte del pubblico e da parte dei suoi colleghi a Hollywood e anche nel cinema inglese,da cui il regista proviene e nasce in quanto britannico. Vaughn è un mestierante di quelli migliori che abbiamo in circolazione,con uno stile riconoscibile,un livello tecnico decisamente alto e un talento nella sceneggiatura e nella messa in scena veramente invidiabile.
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Tratto dal fumetto Secret Service di Mark Millar,quest'opera è un gigantesco atto d'amore a tutte le pellicole e perchè no, opere letterarie spionistiche della storia,ci sono moltissime citazioni a James Bond,Jason Bourne e tanti altri,ma soprattutto un'azione,interpreti e un comparto tecnico veramente eccellenti.
Il regista è Matthew Vaughn reduce dal divertentissimo Stardust e dal fantastico Kick Ass che gli valse una certa considerazione da parte del pubblico e da parte dei suoi colleghi a Hollywood e anche nel cinema inglese,da cui il regista proviene e nasce in quanto britannico. Vaughn è un mestierante di quelli migliori che abbiamo in circolazione,con uno stile riconoscibile,un livello tecnico decisamente alto e un talento nella sceneggiatura e nella messa in scena veramente invidiabile.
Con Kingsman Vaughn mette in gioco la sua regia migliore,perfino superiore a quella di Kick Ass,il regista gestisce infatti l'azione con dei piccoli piani-sequenza e dei movimenti di macchina repentini eppure clinici e cristallini,ci sono molti combattimenti e non se ne perde un fotogramma,alla regia uniamo una fotografia eccellente,degli effetti speciali e visivi notevoli e delle coreografie impeccabili e capiamo che di pellicole girate come Kingsman ce ne sono ben poche,finalmente un cinefumetto (insieme a Snowpiercer,Edge of Tomorrow e pochi altri) che riesce a mettere azione in abbondanza senza dimenticarsi che di mezzo esiste il cinema,quest'ultimo infatti è presente dalla prima all'ultima scena,Vaughn ha sempre delle idee geniali e la sceneggiatura regge il gioco in qualsiasi situazione.
Siamo appena all'inizio di quest'anno eppure,nonostante questo ho visto dei momenti di cinema molto alti in questa pellicola che raramente vedrò in altre pellicole ne sono sicuro. Il cast è fantastico abbiamo Taron Egerton,attore che francamente non avevo mai visto che mi è piaciuto tantissimo,riesce a rendere alla perfezione l'atmosfera del film,Mark Strong che dovunque lo metti fai bene e un Colin Firth totalmente inedito e che mi è piaciuto tantissimo,tra l'altro una cosa che non in molti sanno è che le scene di combattimento sono state tutte dalla prima all'ultima eseguite da Firth in persona,il quale si è allenato e ha assorbito le coreografie in maniera incredibile,non si fosse allenato così tanto questa pellicola probabilmente sarebbe uscita diversi mesi prima.
Il cattivo è la parte più bella del film,Samuel L.Jackson interpreta questo miliardario che dal vestiario è una grossa citazione vivente a Spike Lee,e il contrasto tra la fobia del villain e gli atti orribili che va a compiere lo rendono un personaggio geniale,nonchè anche una citazione ai cattivi di James Bond quei villain che pur rasentando il trash risultavano comunque fighi con una propria identità.
Pur mantenendo un'impronta molto british gli eventi,i personaggi e il loro movimento in scena sono inseriti in un contesto pop e molto colorato tipici del regista il quale dimostra di saper trascendere il semplice mestiere e di diventare autore delle proprie opere,di certo una figura da cui prendere esempio (ci vogliono le palle per rifiutare la regia di Xmen Days of Future Past).
In sintesi una pellicola divertentissima,spaccona,girata,interpretata e fotografata magistralmente e che dimostra come il cinecomic possa essere elevato a vero cinema,cosa a cui ahimè stavamo perdendo l'abitudine. Voto 8.5/10
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elgatoloco
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martedì 31 maggio 2016
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spionaggio che sa ridere di sé
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Se in"James Bond"( nei film più che nei libri di Ian Fleming)prevale l'ironia , l'autoironia a tratti, qui è la comicità a farla da padrona, con giochi continui su agenti segreti, tranelli, inganni, trappole, doppigiochisti etc. Da un lato"nulla è come appare", come nel classico schema di derivazione barocca, per non dire del Qohelet("vanitas vanitatum vanitas"), dall'altro "gaudeamus igitur"come nei"Carmina Burana"... Certo, due attori come Colin Firth e Michael Caine("immarcescibile")sanno dare al film una carica che altrimenti non troverebbe mai, con interpreti di altra(ovviamente=più scadente)qualità.
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Se in"James Bond"( nei film più che nei libri di Ian Fleming)prevale l'ironia , l'autoironia a tratti, qui è la comicità a farla da padrona, con giochi continui su agenti segreti, tranelli, inganni, trappole, doppigiochisti etc. Da un lato"nulla è come appare", come nel classico schema di derivazione barocca, per non dire del Qohelet("vanitas vanitatum vanitas"), dall'altro "gaudeamus igitur"come nei"Carmina Burana"... Certo, due attori come Colin Firth e Michael Caine("immarcescibile")sanno dare al film una carica che altrimenti non troverebbe mai, con interpreti di altra(ovviamente=più scadente)qualità. Una tradizione, quella di origine british, che pur se trasposta nell'ex-colonia, con tutte le note rivalità e i noti pregiudizi yankee verso l'"Old England"in qualche modo riesce ad attecchire sempre, qui in modo decisamente piacevole, molto spesso convincente. Sofia Boutella, dal canto suo, dà al film un élan particolare, non legato solo all'avvenenza, ma al"touch"particolarissimo. Poco, forse, per chi cerca a tutti i costi"l'impegno", molto per altri/altre persone che"si accontentano"di un film brillante e complessivamente intelligente, nonché(ovviamente)ben realizzato. El Gato
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penelope maczott
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venerdì 27 febbraio 2015
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avvincente!
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Trama interessante, film con un buon appeal, interpretazione di Colin Firth in veste action molto interessante, entusiasma ma non riesce mai a toccare le corde più profonde, nonostante mantiene la tensione ad un buon livello. Alcune scene paradossali, stile Mortdecai ma che non sfociano mai nel totale surrealismo.
L'accademia formativa di giovani 007 richiama un pò tutte le scuole degli ultimi teen-movie con livelli via, via più difficoltosi, gerarchia e prove quasi mortali (come in ender's game, divergent, ecc.) ma in questo film l'accademia formerà agenti segreti con un certo stile.
Consigliato!
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