Ant-Man |
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Un film di Peyton Reed.
Con Paul Rudd, Michael Douglas, Evangeline Lilly, Corey Stoll, Bobby Cannavale.
continua»
Titolo originale Ant-Man.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- USA, Gran Bretagna 2015.
- Walt Disney
uscita mercoledì 12 agosto 2015.
MYMONETRO
Ant-Man
valutazione media:
3,06
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ant-Man: la formica che salvò il mondo.di ClaudioFedele93Feedback: 9200 | altri commenti e recensioni di ClaudioFedele93 |
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mercoledì 18 novembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il mondo Marvel sembra essersi scisso in due fazioni, da un lato abbiamo titoli destinati, fin dal loro annuncio, a dover far battere cassa per tanti di quei week-end da dover, in poco tempo, scomodare la lista dei record dei più eclatanti guadagni ai botteghini di tutto il mondo di ogni tempo, raggiungendo il più delle volte, in fine, una più che dignitosa posizione, mentre dall’altro, Stan Lee, Disney & co., sembrano prediligere la distribuzione di lungometraggi di nicchia su cui si specula il minimo necessario per non correre troppi rischi, rivelandoli al pubblico una volta ogni anno quasi come semplici riserve di un disegno più ampio. Capita però, anzi, ultimamente assai spesso, che siano proprio questi progetti, partiti in sordina, a ritrovarsi in cima al box-office Statunitense, se non addirittura internazionale, con sorpresa dai produttori, poiché, distribuiti in periodo di magra, essi riescono nell’ardua impresa di conquistare i cuori degli appassionati e far breccia grazie a tutto un campionario di situazioni su cui difficilmente sarebbe possibile prevederne la buona riuscita. Non sembrano essere ormai più i famosi Captain America, Iron Man o Thor a doversi conquistare i favori degli spettatori, conquistatori assoluti dell’indice del gradimento, ma una nuova generazione di (anti) eroi iniziata nel 2014 da Guardiani della Galassia di James Gunn e proseguita, quest’oggi, con Ant-Man di Peyton Reed, assunto come regista dopo l’abbandono di Edgar Wright per divergenze creative. La storia Scott Lang, ingegnere, poi ladro ed in fine eroe, interpretato da un convincente Paul Rudd, mostra un biglietto da visita classico, pienamente nelle corde di tutti quei primi capitoli di iniziazione che hanno lo scopo di presentare un nuovo personaggio di un universo talmente ampio da essere, per forza di cose, collegato grazie a svariati elementi. Ant-Man è una pellicola semplice, ma efficace, si prende con ironia e non mostra mai quella eccessiva serietà che contraddistingue i prodotti DC Comics, attingendo a piene mani da quella sfumatura venutati a creare e scoperta grazie all’entrata in scena di Whedon. In fondo, un po’ anarchico ed un po’ antagonista, in linea di principio, esattamente come lo fu Chris Pratt in Guardians of Galaxy, anche Scott è chiamato a compiere il proprio dovere non seguendo un percorso di formazione prestabilito o preconfezionato in fase di sceneggiatura, ma ritrovandosi nel bel mezzo dell’azione, in un turbinio di avvenimenti dai quali non può sottrarsi, consapevole di essere la chiave di volta per il destino del mondo ed al contempo elemento sacrificabile. Per coloro che magari cercano una pellicola dotata di una profondità elevata, o credono di trovarsi davanti ad una parabola sulla figura dell’uomo e sulla grandezza di quest’ultimo, fisica, contrapposta a quella umana, in senso astratto, Ant-Man è un progetto che potrebbe lasciare spiazzati, non perché sia mal costruito dal punto di vista della storia o sia privo di una messa in scena curata, tutt’altro, ma il lavoro fatto da Peyton Reed punta unicamente sul divertimento, chiamando in causa ogni tanto gli Avengers per dare un senso di unione con il resto del Legendarium Marveliano e arrivando a volte a toccare picchi medi di demenzialità. Al di là di questo, tuttavia, la pellicola funziona, intrattiene, vive degli echi tecnici di Wright, costruisce una climax modesta, seppur nettamente minore in confronto ad altre produzioni, e può vantare tutta una serie di effetti speciali e sonori di tutto rispetto. I problemi, se così possiamo chiamarli, sono essenzialmente due: una Evangeline Lillypoco convincente nelle vesti di una figlia piena di rancore nei confronti del padre Hank Pym (un istrionico Michael Douglas), a cui va affiancata la scena della perdita della madre, complice di un dramma familiare poco riuscito, e una storia che pur rispettando ogni canone del genere, oggi si dimostra estremamente scontata, iniziando a delineare un difetto che potrebbe anche stancare alle lunghe, perché in fondo, al di là delle battute brillanti e dei toni leggeri e scanzonati, dopo quasi dieci anni di avventure, nessun super-eroe è mai a rischio e le minacce non si palesano, in definitiva, mai come tali; questa assenza di sorprese o colpi di scena può essere un tallone d’Achille dolente per le opere futuri, perché tutti ambiscono al lieto fine, ma azzerare completamente la tensione comporta solo il raggiungimento della noia totale nello spettatore. In definitiva di Ant-Man si può tranquillamente dire che è tutto molto bello, intrigante, microscopicamente spettacolare, ma, purtroppo, anche troppo facile e scontato.
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