lanco
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sabato 22 novembre 2014
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bel film
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Storia ben strutturata che non ha mai vuoti di tono con una buona caratterizzazione dei personaggi che ruotano attorno alla protagonista, bravissima.
Originale il personaggio e l'interpretazione di Raoul Bova.
Alcune situazioni e gag sono esilaranti, ma -ripeto- il racconto e le interpretazioni non scendono mai nelle banalità che si sentono in altri film italiani, tipo i cinepanettoni.
Nel finale la morale fatta dall'arch. Bruno è degna di un personaggio drammatico e la rende particolarmente reale fino a rischiare di strappare un applauso a scena aperta.
Nel complesso un ottimo film
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jeffrey hammond
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domenica 23 novembre 2014
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brillante esilerante ed intelligente
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E' un film brillante e gestito con garbo ed intelligenza. Tocca argomenti di attualità come le difficoltà della donna nel campo lavoro e la tolleranza nei confronti dell'omosessualità. Il tutto condito da situazioni comiche ed esileranti di sicuro effetto. Una Cortellesi strepitosa, non da meno Roul Bova
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melvin ii
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domenica 23 novembre 2014
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cortellessi super star
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Il biglietto d’acquistare per “Scusate se Esisto!” è: 5)Sempre
“Scusate se Esisto !” è un film del 2014 diretto da Riccardo Milani, scritto da Giulia Calenda, Paola Cortellesi, Furio Andreotti,Riccardo Milani, con:Paola Cortellesi, Raoul Bova, Lunetta Savino, Corrado Fortuna, Ennio Fantastichini, Marco Boccia, Cesare Boccia.
Noi uomini italiani siamo nell’anima almeno pò maschilisti, chi lo nega mente sapendo di mentire. Crediamo ancora che le donne dovrebbero stare in casa a cucinare e fare la calzetta mentre noi portiamo il pane a casa. Eppure quasi sempre “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”
Le donne sanno fare tutto meglio di noi, ma per amore evitano di farcelo notare.
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Il biglietto d’acquistare per “Scusate se Esisto!” è: 5)Sempre
“Scusate se Esisto !” è un film del 2014 diretto da Riccardo Milani, scritto da Giulia Calenda, Paola Cortellesi, Furio Andreotti,Riccardo Milani, con:Paola Cortellesi, Raoul Bova, Lunetta Savino, Corrado Fortuna, Ennio Fantastichini, Marco Boccia, Cesare Boccia.
Noi uomini italiani siamo nell’anima almeno pò maschilisti, chi lo nega mente sapendo di mentire. Crediamo ancora che le donne dovrebbero stare in casa a cucinare e fare la calzetta mentre noi portiamo il pane a casa. Eppure quasi sempre “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”
Le donne sanno fare tutto meglio di noi, ma per amore evitano di farcelo notare.
L’Italia dal punto lavorativo offre poco ai giovani e spesso la fuga all’estero è l’unico speranza.
“La fuga dei cervelli” è una triste e consolidata realtà, ma il cuore rimane da noi.
Puoi fare fortuna, avere riconoscimenti e popolarità, ma si sa la nostalgia è canaglia.
Chi lavora fuori sogna un giorno di tornare in Italia, perché per quanto il nostro Belpaese sia messo male non puoi viverci lontano.
Così la pensa la protagonista della nostra storia ,Serena Bruno(Cortellesi) la bella e brillante architetto di Anversa d’Abruzzo che dopo aver ottenuto meritati successi nel mondo decide di tornare in Italia perché la saudade non è una esclusiva dei brasiliani. Serena nonostante il curriculum si trova a fare mille lavori per sbarcare il lunario, come la cameriera nel ristorante del fascinoso proprietario Francesco (Bova).
Un giorno Serena dopo aver subito il furto del motorino si ritrova al Corviale, squallido quartiere romano dimenticato da tutto e tutti .Desiderosa di dare una mano ai suoi abitanti decide di partecipare a un bando comunale per la riqualificazione ambientale. Ma in un mondo dove il lavoro latita e il maschilismo imperversa, Serena è costretta a fingersi assistente di sé stessa e chiedere all’amico Francesco rivelatosi sorprendentemente gay nonostante un figlio di sostituirsi a lei come architetto per ottenere il lavoro da parte dello studio diretto dall’ottuso e gretto capo Dott Ripamonti(Fantaschini). Uno studio di architetti coordinato dall’efficiente segretaria Michela(Savino) dove tutti hanno un segreto da nascondere e per salvare il lavoro come Serena indossano una maschera e si fingono altro. Inizia cosi una serie di equivoci e gag in cui Serena e Francesco si sosteranno a vicenda dimostrandosi una vera coppia..d’amici.
La sceneggiatura se di per sé non presenta elementi originali è però ben scritta, fluida e diretta. L’intreccio narrativo nella sua semplicità funziona e contiene anche elementi che spingono il pubblico a riflettere. La struttura narrativa è ben costruita delineando bene i personaggi e le varie personalità senza mai cadere nel retorico e volgare. I dialoghi sono divertenti, freschi e credibili.
La regia di Milani è di qualità confermando il talento e la capacità di raccontare storie diverse sempre in maniera efficace incisiva e dando forza e ritmo alla storia. Dirige il cast con bravura e creatività riuscendo a cavare dal singolo attore il proprio meglio.
Paola Cortellesi è, a mio modesto parere, la migliore attrice italiana che ci sia su piazza attualmente.
Il film di sé divertente diventa memorabile grazie alla sua interpretazione in cui coniuga in maniera perfetta recitazione e fisicità. Le sue espressioni facciali, le smorfie, gli sguardi e il sorriso riempiono lo schermo regalando allo spettatore tante risate.
Paola Cortellesi è un’Artista, buca lo scherma e riesce con eleganza e talento a dettare i tempi siano essi comici o drammatici.
Una sua nomination ai prossimi David di Donatello è il minimo sindacale.
Onore al merito per Raoul Bova che nonostante disponga di poche frecce nel suo arco trova giovamento e ispirazione dalla presenza della Cortellesi dimostrando una buona dose di ironia e discreti tempi comici risultando nel complesso credibile nel suo ruolo.
La coppia Bova-Cortellesi dopo il successo di”Nessuno mi può Giu dicare” si conferma coppia vincente e convincente in cui bellezza e talento si mescolano creando empatia con il pubblico.
Menzione speciale per Lunetta Savino, il suo è un ruolo defilato, ma le sue poche scene lasciano il segno per intensità e bravura.
Da convinti applausi la scena tra lei e la Cortellesi nel momento più drammatico del film per l’intensità dimostrata.
E’ meritevole di menzione anche l’interpretazione di Marco Bocci in un ruolo così lontano del sexy commissario Calcaterra di Squadri Antimafia. Il gay Nicola piace nei suoi eccessi e nel suo essere macchietta dando dimostrazione del suo talento come attore.
Anche il resto del cast merita un plauso per la qualità e impegno mostrato.
La meritocrazia forse è ancora una utopia nel nostro Paese, le donne ancora non hanno nel lavoro lo spazio che meritano, ma dopo questo film lo spettatore sa che almeno il Corviale avrà nuova vita grazie all’ingegno di una donna e saprà con certezza che non c’è solo l’Anversa del Belgio nel mondo.
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flyanto
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giovedì 27 novembre 2014
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le difficoltà lavorative di una donna architetto i
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Film in cui si racconta di un architetto donna (Paola Cortelelsi) molto preparata e volenterosa che, al fine di ottenere l'appalto per la ristrutturazione di un palazzo in quartiere periferico disagiato, finge di essere l'assistente di un suo coinquilino gay che ella invece fa passare per l'architetto a cui commissionare il lavoro. Ne sortiranno numerosi equivoci ed avvenimenti sino ad un finale ugualmente positivo, sebbene differente da quello da lei sperato inizialmente.
Quest'ultima commedia di Riccardo Milani risulta assai divertente pur nella sua leggerezza e nonostante alcuni punti poco realistici nel corso della vicenda. Ma quello che più fa funzionare la pellicola sono gli attori che vi prendono parte e che sicuramente ne determinano il sicuro successo.
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Film in cui si racconta di un architetto donna (Paola Cortelelsi) molto preparata e volenterosa che, al fine di ottenere l'appalto per la ristrutturazione di un palazzo in quartiere periferico disagiato, finge di essere l'assistente di un suo coinquilino gay che ella invece fa passare per l'architetto a cui commissionare il lavoro. Ne sortiranno numerosi equivoci ed avvenimenti sino ad un finale ugualmente positivo, sebbene differente da quello da lei sperato inizialmente.
Quest'ultima commedia di Riccardo Milani risulta assai divertente pur nella sua leggerezza e nonostante alcuni punti poco realistici nel corso della vicenda. Ma quello che più fa funzionare la pellicola sono gli attori che vi prendono parte e che sicuramente ne determinano il sicuro successo. Paola Cortellesi è l'attrice che spicca di più su tutti sia per bravura che come personaggio principale in sè, rendendolo addirittura quasi credibile in certe circostanze "estreme". Ma questo poco importa, visto che tutto punta sulla sua comicità. Riguardo al suo partner, interpretato piuttosto bene da Raoul Bova, qui insolitamente in veste di uomo gay, si deve rilevare la propria avvenenza fisica, che poi è quella su cui punta tutto il film assicurandogli un altro elemento positivo e di plauso da parte del pubblico. A lui come compagno gay si affianca un troppo forzato, quasi a livello di macchietta, ma pur sempre avvenente, Cesare Bocci e molti altri importanti attori, quali Lunetta Savino ed Ennio Fantastichini per citare i due più importanti, che interagiscono con quelli principali in maniera perfetta ed equilibrata.
Da una vicenda esilarante e leggera Milani insinua anche la tematica più sociale e seria della discriminazione delle donne nel campo lavorativo e della mancanza di opportnità lavorative che l'Italia nonconcede ai suoi connazionali costringendoli ad emigrare all'estero. In aggiunta il regista sostiene e pubblicizza anche il progetto reale di un architetto donna che dovrebbe essere iniziato nel 2015 nella periferia romana al fine di combatterne il forte degrado.
Insomma, un film nel suo complesso piacevole ed atto proprio a fare trascorrere un paio d'ore in tutta serenità.
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ilamar
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domenica 7 dicembre 2014
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non male!
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Il film è carino, pulito non volgare. La storia della discriminazione femminile in determinati campi lavorativi è purtroppo una realtà vera, provata sulla mia pelle. E' incredibile pensare che nel 2014 ci siano ancora persone che pensano che la donna debba rimanere a casa a fare la calza, basta andare all'estero per rendersi conto di quanto siamo arretrati mentalmente e con le strutture.
Bova tutto sembra tranne che gay, Bocci invece è bravissimo, è un personaggio il suo già trito e ritrito ma lui lo interpreta molto bene.
Cortellesi superba come sempre, con le sue mimiche facciali riesce a trasmettere quello che prova il personaggio senza dire una parola.
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Il film è carino, pulito non volgare. La storia della discriminazione femminile in determinati campi lavorativi è purtroppo una realtà vera, provata sulla mia pelle. E' incredibile pensare che nel 2014 ci siano ancora persone che pensano che la donna debba rimanere a casa a fare la calza, basta andare all'estero per rendersi conto di quanto siamo arretrati mentalmente e con le strutture.
Bova tutto sembra tranne che gay, Bocci invece è bravissimo, è un personaggio il suo già trito e ritrito ma lui lo interpreta molto bene.
Cortellesi superba come sempre, con le sue mimiche facciali riesce a trasmettere quello che prova il personaggio senza dire una parola.
Concludendo, non brilla per originalità ma si lascia guardare volentieri.
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shingotamai
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mercoledì 12 luglio 2017
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architetto bruno serena
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Simpatica commedia italiana contro l'ipocrisia ed alcuni malcostumi tipici del nostro amato paese.
L'architetto Bruno Serena,donna brava nel suo mestiere e di ampie vedute,sarà costretta ad alcuni forzati escamotage per sopravvivere nel difficile e diffidente mondo lavorativo.
Troverà in un Bova omosessuale un degno compagno di avventure.
Davvero simpatici alcuni schietti dialoghi tra i due,mentre buona parte delle persone intorno a loro, immaginano una coppia complice e felice.
Sullo sfondo il tentativo di sostenere quartieri in stato di degrado.
Ad un certo punto c'è troppa carne a cuocere e gli importanti temi affrontati vengono snocciolati in maniera alquanto leggera,tuttavia questa scelta favorisce una certa simpatia verso i personaggi proposti compresi i colleghi di lavoro dell'architetto Serena,tutti costretti ad indossare quotidianamente una maschera per sbarcare il lunario.
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Simpatica commedia italiana contro l'ipocrisia ed alcuni malcostumi tipici del nostro amato paese.
L'architetto Bruno Serena,donna brava nel suo mestiere e di ampie vedute,sarà costretta ad alcuni forzati escamotage per sopravvivere nel difficile e diffidente mondo lavorativo.
Troverà in un Bova omosessuale un degno compagno di avventure.
Davvero simpatici alcuni schietti dialoghi tra i due,mentre buona parte delle persone intorno a loro, immaginano una coppia complice e felice.
Sullo sfondo il tentativo di sostenere quartieri in stato di degrado.
Ad un certo punto c'è troppa carne a cuocere e gli importanti temi affrontati vengono snocciolati in maniera alquanto leggera,tuttavia questa scelta favorisce una certa simpatia verso i personaggi proposti compresi i colleghi di lavoro dell'architetto Serena,tutti costretti ad indossare quotidianamente una maschera per sbarcare il lunario.
Non si riesce ad andare oltre l'intrattenimento puro ma in fondo c'è un buon pizzico di originalità.
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eleonora panzeri
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domenica 29 novembre 2015
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commedia all’italiana … con qualcosa in piu’
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I film italiani si dividono prevalentemente (salvo rare eccezioni) in due tipologie: filosofico introspettivi e becere commedie. In entrambi i casi troviamo sempre la stessa casta ristretta di attori che il pubblico già conosce e segue. In quest’ultimo aspetto apparentemente “Scusate se esisto!” non fa eccezione, troviamo infatti sul set la notissima Paola Cortellesi e il super avvenente Raoul Bova, che nonostante gli anni passino, non smette di fare la su bella figura. Il film ha una trama ben strutturata e fa quello che dovrebbe fare una commedia: divertire.
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I film italiani si dividono prevalentemente (salvo rare eccezioni) in due tipologie: filosofico introspettivi e becere commedie. In entrambi i casi troviamo sempre la stessa casta ristretta di attori che il pubblico già conosce e segue. In quest’ultimo aspetto apparentemente “Scusate se esisto!” non fa eccezione, troviamo infatti sul set la notissima Paola Cortellesi e il super avvenente Raoul Bova, che nonostante gli anni passino, non smette di fare la su bella figura. Il film ha una trama ben strutturata e fa quello che dovrebbe fare una commedia: divertire. Paola riesce a donare al suo personaggio una genuina simpatia rimanendo vittima di improbabili imprevisti non così lontani dalla realtà, come la difficoltà di essere donna di successo in un mondo di uomini banali ed ignoranti. Buona anche l’interpretazione di Bova che abbandona il ruolo di sex symbol femminile per interpretare un ruolo ben differente. Apprezzo tanto la scelta del regista di impiegare attori non professionisti che appartengono ai quartieri in cui il film è girato: in questo modo viviamo uno spacco di realtà ancora più significativo. Un film che fa bene al cuore con diversi momenti amaramente divertenti, in cui alla fine anche se la speranza per il futuro non è rosea, resta sempre la forza determinante di ogni scelta, perché in fin dei conti, come diceva Judy Garland nel mago di OZ, “Nessun posto è bello come casa“.
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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lla ricerca di un lavoro porta a scelte folli
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Serena Bruno proviene da un paesino in Abruzzo e si è laureata in architettura col massimo dei voti, ha conseguito un master e parla fluentemente in più lingue. Dopo un periodo di successi lavorativi all’estero, decide di tornare in Italia, con la speranza di poter vivere nel Paese che tanto ama. Giunta a Roma, inizia la sua disperata ricerca di un lavoro, il che la porterà ad una scelta estrema: farsi passare per quello che tutti gli altri si aspettano da lei, un uomo! O così sembra.
Intanto conosce Francesco, un uomo intelligente e affascinante, titolare di un locale, il suo compagno ideale ma, sfortunatamente per lei, omosessuale.
Nonostante ciò, tra i due nasce un’amicizia sincera che li porterà a condividere segreti e bugie per raggiungere i propri obiettivi.
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Serena Bruno proviene da un paesino in Abruzzo e si è laureata in architettura col massimo dei voti, ha conseguito un master e parla fluentemente in più lingue. Dopo un periodo di successi lavorativi all’estero, decide di tornare in Italia, con la speranza di poter vivere nel Paese che tanto ama. Giunta a Roma, inizia la sua disperata ricerca di un lavoro, il che la porterà ad una scelta estrema: farsi passare per quello che tutti gli altri si aspettano da lei, un uomo! O così sembra.
Intanto conosce Francesco, un uomo intelligente e affascinante, titolare di un locale, il suo compagno ideale ma, sfortunatamente per lei, omosessuale.
Nonostante ciò, tra i due nasce un’amicizia sincera che li porterà a condividere segreti e bugie per raggiungere i propri obiettivi.
Dopo “Un boss in salotto” e “Sotto una buona stella”, Paola Cortellesi torna al cinema al fianco di Raul Bova in “Scusate se esisto”, diretto dal regista Riccardo Milani.
Nonostante la trama sia riciclata da una serie di pellicole precedenti, Milani è in grado di rendere il racconto pertinente alla realtà italiana, mostrando ancora una volta come il nostro non sia un Paese per giovani e, soprattutto, per le donne, che troppo spesso sono costrette a confrontarsi con una mentalità maschilista e tutt’altro che meritocratica.
Amareggiante è, inoltre, l’entrata in scena della segretaria tuttofare, totalmente asservita al suo capo, interpretata da Lunetta Savino, che rappresenta una delle situazioni più cupe del film.
Se la storia e il personaggio di Serena (Paola Cortellesi) rendono la pellicola interessante e piacevolmente complessa, è l’entrata in scena di Francesco (interpretato da Raul Bova) a far crollare il film del baratro della banalità. La superficialità con la quale viene trattato il tema dell’omosessualità, fanno perdere al film quell’intelligente ironia che fino a quel punto l’aveva caratterizzato.
“Scusate se esisto” sarebbe potuta essere una commedia brillante se non si fosse sentita l’esigenza di rovinarla con i soliti cliché di cui il nostro cinema ha ormai fatto indigestione.
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onufrio
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sabato 24 ottobre 2015
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serena back to italy
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Serena Bruno (o Bruno Serena....) è un architetto che dopo anni di girovagare fra master e lavori sparsi per il mondo ha la non felice idea di ritornare in Italia, e lì dal punto di vista lavorativo è come se fosse ritornata agli inizi, dal punto di vista sentimentale però qualcosa sembra cambiare, colpita da Francesco, titolare di un ristorante dove la donna lavora come cameriera, peccato che a Francesco le donne proprio non interessano. Un ricco cast, capeggiato dal duo Cortellesi/Bova ormai coppia affiatata cinematograficamente parlando.
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romifran
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domenica 7 dicembre 2014
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l'insostenibile imbarazzo dell'essere donna
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Deliziosa Paola Cortellesi in una delle sue migliori interpretazioni, sempre spontanea, sia quando parla in abruzzese con la zia ruspante, sia quando parla lingue diverse con assoluta naturalezza. Essere una donna in carriera non è facile; esserlo con una buona quota di "provincialismo" alle spalle è quasi impossibile. Infatti il film si apre sull'incomprensione "cronica" dei suoi talenti. Io ho sorriso, ho riso di gusto e mi sono anche commossa. Ne viene fuori il ritratto di una ragazza dei nostri giorni, con lo spettro della maternità "negata" alle spalle, perchè fare figli è sempre un impedimento alla carriera e al successo.
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Deliziosa Paola Cortellesi in una delle sue migliori interpretazioni, sempre spontanea, sia quando parla in abruzzese con la zia ruspante, sia quando parla lingue diverse con assoluta naturalezza. Essere una donna in carriera non è facile; esserlo con una buona quota di "provincialismo" alle spalle è quasi impossibile. Infatti il film si apre sull'incomprensione "cronica" dei suoi talenti. Io ho sorriso, ho riso di gusto e mi sono anche commossa. Ne viene fuori il ritratto di una ragazza dei nostri giorni, con lo spettro della maternità "negata" alle spalle, perchè fare figli è sempre un impedimento alla carriera e al successo. Così, tra un impedimento e un esplicito divieto, siamo diventati un Paese per vecchi, dove le donne si affannano a farcela, lavorando fuori e dentro casa, tirando su i figli (e sempre più spesso "il" figlio), studiando per riuscire nel lavoro, curando la propria persona per contare qualcosa per qualcuno, come trottole impazzite e sempre in movimento. Talvolta perdono la bussola, queste donne frenetiche; ma l'intenzione è sempre positiva e soprattutto orientata a farsi anche vindici di giustizia e rispetto dei propri diritti. Il film è assolutamente delizioso e lo consiglio: Raoul Bova si cimenta in un ruolo non "biologicamente" suo e lo fa con assoluto garbo, anche se si scherza un po' sulla libertà sessuale dei gay, che, a mio avviso, non trova un autentico riscontro nella realtà. In sala il pubblico ha assistito in maniera disciplinata perfino allo scorrimento dei titoli di coda: nessuno voleva davvero andare via, deliziati com'eravamo da questa ragazza di Anversa degli Abruzzi, con le scarpe grosse e il cervello fino. Ma anche con un grande cuore...
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[+] vox populi?
(di criticopolis)
[ - ] vox populi?
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