diego astarita
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lunedì 13 gennaio 2014
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non tutte le ciambelle vengono col buco
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"Sapore di te" , 2014 regia di Carlo Vanzina. Entusiasmato dal fatto che tale film rappresenta il sequel di un caposaldo di un genere da me preferito e che per di più è ambientato negli anni Ottanta, mi sono recato alla proiezione. Purtroppo, però, nonostante i propositi, non sempre l' esperimento va a buon fine. L' idea di riattualizzare le vicende di giovani spensierati alle prese con amori esti[+]
"Sapore di te" , 2014 regia di Carlo Vanzina. Entusiasmato dal fatto che tale film rappresenta il sequel di un caposaldo di un genere da me preferito e che per di più è ambientato negli anni Ottanta, mi sono recato alla proiezione. Purtroppo, però, nonostante i propositi, non sempre l' esperimento va a buon fine. L' idea di riattualizzare le vicende di giovani spensierati alle prese con amori estivi ci sta, come pure ci sta, in epoca di revival, creare un sequel a distanza di trent' anni. Buono il cast, buona la ricostruzione di certi ambienti, ottima la colonna sonora (magistrale la scelta di aprire il film con "True" degli Spandau Ballet) ma non tutto fila liscio. Troppe scene sembrano essere state messe lì proprio per riempire i vuoti, a volte non trovano nemmeno una degna conclusione ed alcuni intrecci sembrano troppo forzati. Commovente il tentativo di riprodurre fedelmente alcune scene tratte dai primi due capitoli (la coppia Giorgi - Ciavarro che si incontra sulla spiaggia sarà sostituita da quella formata invece dalla Autieri e da Pasotti). Godibile ma non all' altezza delle aspettative. Forse, però, il confronto con il passato era troppo duro da poter essere retto. In effetti i tempi cambiano e le tecniche di narrazione degli anni Ottanta non potrebbero adattarsi ai tempi d' oggi. "E' un film sui destini" ha dichiarato Vanzina in una recente intervista. Ma, a volte, il destino non andrebbe troppo forzato.
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ultimoboyscout
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lunedì 9 marzo 2015
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sapore di mare anni ottanta.
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Siamo al Forte, negli anni '80 in piena estate (ne vengono raccontate due), dove si incrociano le storie di numerosi bagnanti tra amori corrisposti e non, grandi amori verso una squadra di calcio e politici con moglie al seguito invaghiti della soubrette di turno. Niente di nuovo sotto al sole si direbbe e infatti è proprio così. A oltre 30 anni da "Sapore di mare", questo film ha un evidente legame sentimentale ma non narrativo con quel film, che raccontava l'estate a Forte dei Marmi negli anni Sessanta, questo racconta piuttosto l'italia del periodo in cui è ambientato utilizzando l'escamotage del filone vacanziero. Si tratta dell'ennesima operazione nostalgia di cui non si sentiva il bisogno, il risultato è un film mediocre con tanti attori e caratteristi, anche di buon livello e adattissimi al contesto, che però appaiono sprecati o comunque mal utilizzati, non si ride mai e nemmeno si pensa, il film ha uno stampo ottimista in cui dovrebbe essere sempre il cuore a vincere eppure l'oscuro presagio di Tangentopoli fa capolino grazie al ministro socialista.
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Siamo al Forte, negli anni '80 in piena estate (ne vengono raccontate due), dove si incrociano le storie di numerosi bagnanti tra amori corrisposti e non, grandi amori verso una squadra di calcio e politici con moglie al seguito invaghiti della soubrette di turno. Niente di nuovo sotto al sole si direbbe e infatti è proprio così. A oltre 30 anni da "Sapore di mare", questo film ha un evidente legame sentimentale ma non narrativo con quel film, che raccontava l'estate a Forte dei Marmi negli anni Sessanta, questo racconta piuttosto l'italia del periodo in cui è ambientato utilizzando l'escamotage del filone vacanziero. Si tratta dell'ennesima operazione nostalgia di cui non si sentiva il bisogno, il risultato è un film mediocre con tanti attori e caratteristi, anche di buon livello e adattissimi al contesto, che però appaiono sprecati o comunque mal utilizzati, non si ride mai e nemmeno si pensa, il film ha uno stampo ottimista in cui dovrebbe essere sempre il cuore a vincere eppure l'oscuro presagio di Tangentopoli fa capolino grazie al ministro socialista. Prodotto tipicamente vanziniano, per stile, linguaggio e sguardo benevolo su persone e situazioni, la musica è parte centrale delle pellicola con "True" degli Spandau Ballet a farla da padrone e Mattioli, meravigliosamente grottesco, che strappa risate ogni volta che apre bocca. Per il resto, pur difendendo a spada tratta il lavoro dei Vanzina, il loro essere artigiani di cinema e la loro indubbia professionalità, si può tranquillamente affermare che "Sapore di te" è un film pessimo, prevedibile e dalla scrittura fragilissima quasi inesistente che non trova mai l'equilibrio del suo predecessore di una trentina di anni prima.
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shura
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martedì 25 marzo 2014
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la fine della commedia all'italiana
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Complice la mia ragazza assieme al sex appeal latino e a quel richiamo calamitoso e nevrastenico che la Saunders esercita su di lei sono andato a vedere questo Movie, ma non ho avuto molta altra scelta.L'eufemismo di tutto questo è che la Saunders non è neanche così male, nel ruolo della fidanzatina di ceto medio borghese in L'aria salata ha fatto una performance molto buona sebbene per pochi istanti, sinceramente ha anche una camminata carina e un minimo di portamento, quasi sufficente per partecipare all'evento organizzato dal CEO Babin Giovedì scorso a Roma nella cornice di Piazza di Spagna, avendola vista solo in altri due pezzi l'episodio pilota della ragazzina sognatrice in "Non smettere di sognare" e la ragazzina verginella di buona famiglia in questo "Sapore di te"; insomma ho visto i medesimi ruoli condotti in forse 5 anni e sempre da 20'enne ma parlare della Sanders potrebbe essere moderatamente dannoso per cui glisso.
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Complice la mia ragazza assieme al sex appeal latino e a quel richiamo calamitoso e nevrastenico che la Saunders esercita su di lei sono andato a vedere questo Movie, ma non ho avuto molta altra scelta.L'eufemismo di tutto questo è che la Saunders non è neanche così male, nel ruolo della fidanzatina di ceto medio borghese in L'aria salata ha fatto una performance molto buona sebbene per pochi istanti, sinceramente ha anche una camminata carina e un minimo di portamento, quasi sufficente per partecipare all'evento organizzato dal CEO Babin Giovedì scorso a Roma nella cornice di Piazza di Spagna, avendola vista solo in altri due pezzi l'episodio pilota della ragazzina sognatrice in "Non smettere di sognare" e la ragazzina verginella di buona famiglia in questo "Sapore di te"; insomma ho visto i medesimi ruoli condotti in forse 5 anni e sempre da 20'enne ma parlare della Sanders potrebbe essere moderatamente dannoso per cui glisso. Temporalmente forse il primo Venerdì di trasmissione, e appena entrati nella sala quello che mi ha colpito ma neanche più di tanto è stata la semi pienezza
della sala, composta da due popoli uno di Teenager e l'altro di persone in età Over 40; e sebbene la sala fosse quasi satura mi ha assalito placidamente un senso di vuoto, trascorsi i primi istanti temporali delle sequenze si è, neanche troppo lentamente tramutato in un vissuto depressivo, se non altro a causa di quel assolutismo fascista che il duo Vanzina ha continuato a propinarmi per tutta la durata del girato: per altro aggravata essenzialmente da una trama inizialmente dozzinale e evanescente che poi sfocia in una posizione di stallo tra l'allucinante e l'inconcepibile, l'ideazione di personaggi becere e protervi quasi a inneggiare quel fenomeno di egocentrismo
prettamente finalizzato all'immagine di se e alla rivendicazione ansiogena dei proprio diritti, poco importa se calpesta o profana altro, intendo qualsiasi altro, l'importante è mantenere costante un cinico e impassibile grimpeur,
in una forma esagerata atta solo all'elevazione del proprio status sociale mandando ogni mezzo meritocratico a farsi benedire, il tutto diluito con una narrazione di tristezza tipica del disdicevole periodo politico che stiamo vivendo,
dove tutto o quasi tutto ruota attorno alla figura del politico (Salemme) pseudo craxiano puttaniere e venditore immeritocratico di CV a persone disposte alla vendita senza ne arte ne parte, Franceschini e Leoni, uno ha anche lo stesso nome di uno dei Carraro dell'84, Martina Stella che oltre a mio modesto parere anche fuori sincronia labiale, mi sembra che, mentre legga staticamente un copione è un po il fulcro di non so quale nulla cosmico da far invidia a più skillati fisici quantistici di questa e delle galassie sconosciute; la quale è probabile che abbia frequentato il medesimo istituto d'arte drammatica di Lassie however è molto più espressivo lui quando rincorre l'osso e abbaia che lei quando si muove dando luogo ad un vero e proprio calvario mistico da far impallidire il Balrog contemplato nel flagello di Durin e concepito dalla mente Fantasy di J.R.R. Tolkien con skill recitative e di dialogo seconde solo alla sua apoplettica fonetica toscana, la Marsan che non è niente altro che un inno voglioso all'erotismo di un metafisico corpo da parte dei militanti milanesi borghesi, nessun componente drammatico no agli schizzati e drogati di adrenalina e di hot danger alla point break, nessuna ragazza simpatica ma poco piacente semi trucidata dal cavernicolo di turno, solo due arresti tipicamente borghesi.
E ora mi rivolgo a te caro teenager, non ti senti preso per il culo? NOn pensi di essere sminuito per la tua notevole complessità, se davvero un tale inetto da essere incapace di un prospetto di analisi e di autocritica; di evitare che la società ti inculchi e programmi valori come un IBM AS400?
Io non credo.
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