aristoteles
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venerdì 11 dicembre 2015
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tra cinghiali e filippini
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Qualche simpatica scenetta ,complessivamente, il film ce la mostra pure, ma oltre davvero non si va.
Anche la scelta di riproporre gli stessi attori in due famiglie diverse, non mi ha convinto del tutto.
Visto che tutta la storia è abbastanza paradossale,ho preferito la prima parte che almeno sfruttava un'accattivante ambientazione agreste,nella seconda si innalza forse leggermente il livello dei contenuti ma tutti quei filippini "grotteschi" vengono a noia ben presto.
Accettabili ma non straordinari i due protagonisti e la relativa storia d'amore.
L'unica vera nota lieta è costituita dal fatto che non è il solito film che rifilano ogni Natale,insomma un prodotto ch offre un pizzico di originalità.
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Qualche simpatica scenetta ,complessivamente, il film ce la mostra pure, ma oltre davvero non si va.
Anche la scelta di riproporre gli stessi attori in due famiglie diverse, non mi ha convinto del tutto.
Visto che tutta la storia è abbastanza paradossale,ho preferito la prima parte che almeno sfruttava un'accattivante ambientazione agreste,nella seconda si innalza forse leggermente il livello dei contenuti ma tutti quei filippini "grotteschi" vengono a noia ben presto.
Accettabili ma non straordinari i due protagonisti e la relativa storia d'amore.
L'unica vera nota lieta è costituita dal fatto che non è il solito film che rifilano ogni Natale,insomma un prodotto ch offre un pizzico di originalità.
Non basta,questo è sicuro.
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[+] a me basta, eccome!
(di beppe65)
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onufrio
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lunedì 7 dicembre 2015
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ogni maledetta commedia natalizia
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Senza dubbio originale e alquanto particolare, non il classico film natalizio; una commedia che si concentra sulla storia d'amore fra Massimo e Giulia, passando per le rispettive famiglie durante le festività natalizie, festeggiate in modo totalmente diverso. Nonostante un nutrito cast artistico, la commedia (che nella seconda fase sembra più una commedia teatrale)non spicca il volo e rimane noiosa per lunghi tratti.
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fabio57
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domenica 6 dicembre 2015
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divertente e originale
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Assolutamente originale e divertente questo film,che trova Pannofino in forma veramente smagliante.Attore di grande talento comico,maschera surreale ed esilarante,cresce di volta in volta.Anche Giallini e tutti gli altri sono in stato di grazia e regalano efficaci caratterizzazioni comiche.Da vedere
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fabiuz62
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venerdì 2 ottobre 2015
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film di genere riuscito..!!!
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È evidente che trattasi di un film di genere. Non credo le pretese fossero quelle di fare un cine-panettone, una favola natalizia né un film impegnato.....Il risultato è un film che ha ottimi spunti, un ottimo cast, risvolti non banali e che sa anche divertire. Prima parte più surreale, seconda più "convenzionale" ma non per questo meno riuscita, con Guzzanti mattatore.
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ragthai
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venerdì 26 giugno 2015
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a fasi alterne
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Confermo, l'inizio è scadente, la seconda parte migliore.
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cinemaguru
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martedì 26 maggio 2015
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brutta la prima parte, quasi peggio la seconda.
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Brutta la prima parte, quasi peggio la seconda. Un film squinternato che annoia e non fa ridere. Potenzialmente buona l'idea di partenza e discreta la realizzazione ma pessima la sceneggiatura. Si salvano i tre minuti iniziali. Se questa è l'alternativa ai cine panettoni Dio ce ne scampi.
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fulvia
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domenica 19 aprile 2015
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comicità efficace non banale
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Film fuori dei generi con una comicità efficace e non banale.
Raggiunge vertici surreali. Molto meglio di film americani apparentemente dalla stessa struttura, ma del tutto scontati.
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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una commedia surreale ed esilarante
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Massimo e Giulia sono due ragazzi che si conoscono per caso e, immediatamente, scatta tra loro un colpo di fulmine che li fa innamorare, nonostante non sappiano quasi nulla l’uno dell’altra. La diversità tra i due e, soprattutto, tra le loro famiglie, emergerà solo durante le vacanze natalizie. In occasione delle festività, infatti, Giulia convince Massimo a trascorrere le vacanze con lei e con la sua famiglia e, nonostante qualche iniziale tentennamento, alla fine il ragazzo accetta. Massimo si troverà così a dover passare la vigilia nei boschi del viterbese, in un casale isolato con i Corrado, un gruppo i boscaioli a dir poco stravagante e “primitivo”.
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Massimo e Giulia sono due ragazzi che si conoscono per caso e, immediatamente, scatta tra loro un colpo di fulmine che li fa innamorare, nonostante non sappiano quasi nulla l’uno dell’altra. La diversità tra i due e, soprattutto, tra le loro famiglie, emergerà solo durante le vacanze natalizie. In occasione delle festività, infatti, Giulia convince Massimo a trascorrere le vacanze con lei e con la sua famiglia e, nonostante qualche iniziale tentennamento, alla fine il ragazzo accetta. Massimo si troverà così a dover passare la vigilia nei boschi del viterbese, in un casale isolato con i Corrado, un gruppo i boscaioli a dir poco stravagante e “primitivo”. Da questo momento si susseguiranno una serie di situazioni al limite del possibile, che daranno vita ad un'insospettabile catastrofe dai risvolti tragicomici.
La seconda parte del film è invece ambientata a casa di Massimo, dove i ricchissimi genitori del ragazzo si accingono a consumare il pranzo di Natale. E qui c’è una sorpresa ad attendere il pubblico: ad interpretare i genitori del ragazzo sono gli stessi attori che poco prima hanno interpretato quelli di Giulia!
Ogni maledetto Nataleè una commedia corale firmata dal trio Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo i quali, reduci dal successo di Boris, ritornano al cinema con un film surreale e imprevedibile, portando sul grande schermo un’ironia diversa da quelle a cui siamo tristemente abituati.
La scelta del cast non poteva essere più riuscita. Valerio Mastandrea, Caterina Guzzantie Andrea Sartorettisono irresistibili, così come Laura Morante, che è in grado di donare eleganza e sensualità anche ad una donna come la signora Corrado. Esilarante è anche la performance di Corrado Guzzantiche, trasformato in un povero uomo di provincia, ci regala momenti di pura ilarità, col suo inconfondibile stile grottesco e opportunamente sopra le righe. Apprezzabile è anche l’interpretazione di Alessandra Mastronardi(Giulia) e Alessandro Cattelan(Massimo), soprattutto se si pensa che per Cattelan questo rappresenta l’esordio nel mondo del cinema.
Ogni maledetto Nataleripropone maschere celebri della commedia italiana e abbandona gli stereotipi fatti di subrette belle e stupide e politici affamati di sesso, dimostrando come i film natalizi non debbano necessariamente essere dei cinepanettoni, in cui la comicità spesso è sinonimo di volgarità.
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camarillo
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martedì 30 dicembre 2014
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se vogliamo che tutto rimanga come è...
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...bisogna che tutto cambi.
La citazione dal Gattopardo mi serve per chiarire l'obiezione alla critica rivolta con più frequenza al film. Si legge infatti della disomogeneità, dell'incoerenza narrativa, della disarmonia che caratterizzerebbero la sceneggiatura; il film sarebbe così interamente scaricato sulle spalle degli attori, più o meno efficaci nella caratterizzazione dei loro personaggi.
Questa lettura però mi pare sottovaluti tre elementi che,viceversa,danno al film un'aggiacciante unità di fondo,che gli eccessi delle caratterizzazioni non cancellano:innanzi tutto gli attori sono impiegati in parti doppie; inoltre, i due episodi culminano nella morte (del cinghiale e del domestico dal nome sostituibile); infine, entrambe le famiglie esprimono la propria identità nel rispetto mostruoso della tradizione (lo spurchiafiletto; il pranzo di Natale).
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...bisogna che tutto cambi.
La citazione dal Gattopardo mi serve per chiarire l'obiezione alla critica rivolta con più frequenza al film. Si legge infatti della disomogeneità, dell'incoerenza narrativa, della disarmonia che caratterizzerebbero la sceneggiatura; il film sarebbe così interamente scaricato sulle spalle degli attori, più o meno efficaci nella caratterizzazione dei loro personaggi.
Questa lettura però mi pare sottovaluti tre elementi che,viceversa,danno al film un'aggiacciante unità di fondo,che gli eccessi delle caratterizzazioni non cancellano:innanzi tutto gli attori sono impiegati in parti doppie; inoltre, i due episodi culminano nella morte (del cinghiale e del domestico dal nome sostituibile); infine, entrambe le famiglie esprimono la propria identità nel rispetto mostruoso della tradizione (lo spurchiafiletto; il pranzo di Natale).
Questi rimandi interni strutturano un discorso unitario, che a me pare tutt'altro che semplicistico: lo sviluppo di questi due gruppi sociali (ma non solo il loro) appare schiacciato sull'ostentazione di sé e delle proprie identità,dei propri consumi,delle proprie case,delle proprie tradizioni. Tutto ciò che è fuori da questo cerchio opprimente è trattato come la manifestazione di un disagio,di una marginalità,tollerata solo in quanto si adegui al contesto, non importa quanto assurdo esso sia: non a caso, senza l'accoglienza dei Colardo Massimo avrebbe trascorso il Natale in Comunità - cioé fuori dal Mondo -, secondo quanto dice il sensibile Mastandrea.
Questa modernizzazione impastata a tradizioni tribali, replicata specularmente, ha sì avvicinato le classi sociali,ma le ha schiacciate su un'autorappresentazione disumana e mostruosa,e lì le ha risolte (e davvero non pare fuori luogo pensare a Non aprite quella porta). E se è facile per i due ragazzi cogliere l'assurdità dell'Altro Mondo,è impossibile vedere quella del proprio,di cui si è parti e artefici: tanto che entrambi (altra corrispondenza) metteranno alla porta l'intruso,anche se è la persona che amano.
La risposta,che a me pare meno banale di quanto a molti è sembrato,non è nel cambiare ciò che appare strutturalmente irriformabile (perché la famiglia è sacra...!),né tanto meno nel rottamare il vecchio per aprire le porte ad un nuovo che,in questi contesti,pare più mostruoso di ciò che lo ha generato (i personaggi di Caterina Guzzanti;Mastandrea fanatico religioso);non rimane che divenire consapevoli di quanto familiari e rassicuranti possano sembrare,a prima vista,i meccanismi che riproducono la morte,e di quanto terribili in realtà siano (Mastandrea ai bambini:"vi va di riflettere un po' sulla morte?"). Non resta che tirare un cazzotto a Babbo Natale e trovare una montagna,dalla cui cima guardare le tenebre sottostanti,finalmente insieme solo alle persone che abbiamo scelto.
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filippo catani
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mercoledì 17 dicembre 2014
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buona commedia che si affloscia nel finale
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Un ragazzo e una ragazza si innamorano e passano i primi giorni del loro amore al culmine della felicità. Il problema arriva al momento di decidere dove e con chi passare il Natale. Alla fine entrambi avranno l'occasione di conoscere le rispettive famiglie che più diverse di così non potrebbero essere.
Dagli autori di Boris, la pellicola ha l'innegabile merito di uscire un po' dal seminato della commedia natalizia o del cinepanettone. Il film è volutamente surreale e i personaggi sono stereotipati ed esagerati ma questa è la cifra che fa funzionare il film nella prima parte. Il merito è dovuto essenzialmente alla classe di Guzzanti come caratterista che è capace da solo di trainarsi dietro Pannofino e Mastandrea che sicuramente non sfigurano.
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Un ragazzo e una ragazza si innamorano e passano i primi giorni del loro amore al culmine della felicità. Il problema arriva al momento di decidere dove e con chi passare il Natale. Alla fine entrambi avranno l'occasione di conoscere le rispettive famiglie che più diverse di così non potrebbero essere.
Dagli autori di Boris, la pellicola ha l'innegabile merito di uscire un po' dal seminato della commedia natalizia o del cinepanettone. Il film è volutamente surreale e i personaggi sono stereotipati ed esagerati ma questa è la cifra che fa funzionare il film nella prima parte. Il merito è dovuto essenzialmente alla classe di Guzzanti come caratterista che è capace da solo di trainarsi dietro Pannofino e Mastandrea che sicuramente non sfigurano. Il problema arriva con la seconda parte dove la parodia della famiglia borghese funziona a tratti con una Laura Morante decisamente sprecata. Insomma un film che nasce con buoni propositi e cioè quelli di osservare due famiglie agli antipodi con gli stessi attori che ricoprono ruoli speculari da una all'altra storia. Alla fine però la benzina viene a mancare e alla lunga la pellicola paga un grosso calo di ritmo e un finale un po' così. Peccato ma non bisogna buttare via tutto anzi potrebbe essere una buona base di partenza per "riformare" la commedia natalizia.
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