lovemovies
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venerdì 10 marzo 2023
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sorpresone finale che scompiglia le certezze
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Film decisamente intrigante. Non ci si annoia mai, nonostante l'intera storia si svolga all'interno di una residenza isolata e le riprese si siano svolte in buona parte alla luce di candele e nei sotterranei dell'imponente caseggiato. Siamo alle soglie dell'anno 1900 e la pazzia viene ancora curata col ricorso a strumenti di tortura, a prigionie forzate e a punizioni corporali. Il problema però è che i pazienti rinchiusi nelle gattabuie sono in realtà i veri medici ed il personale curante, i quali sono stati sopraffatti dagli effettivi malati di mente, alcuni dei quali estremamente violenti. Il film si snoda su una trama solida, intuibile solo sporadicamente.
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Film decisamente intrigante. Non ci si annoia mai, nonostante l'intera storia si svolga all'interno di una residenza isolata e le riprese si siano svolte in buona parte alla luce di candele e nei sotterranei dell'imponente caseggiato. Siamo alle soglie dell'anno 1900 e la pazzia viene ancora curata col ricorso a strumenti di tortura, a prigionie forzate e a punizioni corporali. Il problema però è che i pazienti rinchiusi nelle gattabuie sono in realtà i veri medici ed il personale curante, i quali sono stati sopraffatti dagli effettivi malati di mente, alcuni dei quali estremamente violenti. Il film si snoda su una trama solida, intuibile solo sporadicamente. Certamente inaspettato, almeno per me,il sorpresone finale che ancora una volta evidenzia quale sia spesso il grado di confusione fra i cosiddetti sani ed i folli, ancorchè possano essere, questi ultimi, particolarmente abili nel celare il loro reale stato. Molto efficace, per la narrazione, il conflitto fra il giovane medico arrivato da lontano e colui che ha assunto la dirigenza della struttura. Grandissima prova d'attrice per Kate Beckinsale, per la quale ci si ritrova da subito a tifare. Un buon film.
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elgatoloco
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mercoledì 4 settembre 2019
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geniale poe e notevole la trasposizione
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"Stonehearst Asylum"(2014, Brad Anderson)tratto da una geniale novella di quello scrittore straordinario che era Edgar Allan Poe, è un film decisamente notevole. Grottesco, gotico, non è tuttavia in alcun modo ascrivibile all'horror fantastico tout court. La novella e il film mostrano come un"golpe"in un manicomio in cui i"matti"un tempo reclusi(tra cui però c'è un ex psichiatra"impazzito"in seguito a gravi ferite riportate in guerra)hanno preso il potere fingendosi psichiatri possa dare, invece, l'impressione che siano psichiatri veri, mentre... Poe ed Anderson ridicolizzano il concetto di psichiatria e di "follia", categorie socialmente indotte, che altrimenti forse non avrebbero senso(su ciò confronta almeno le opere di Thoams Szasz e di Giorgio Antonucci).
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"Stonehearst Asylum"(2014, Brad Anderson)tratto da una geniale novella di quello scrittore straordinario che era Edgar Allan Poe, è un film decisamente notevole. Grottesco, gotico, non è tuttavia in alcun modo ascrivibile all'horror fantastico tout court. La novella e il film mostrano come un"golpe"in un manicomio in cui i"matti"un tempo reclusi(tra cui però c'è un ex psichiatra"impazzito"in seguito a gravi ferite riportate in guerra)hanno preso il potere fingendosi psichiatri possa dare, invece, l'impressione che siano psichiatri veri, mentre... Poe ed Anderson ridicolizzano il concetto di psichiatria e di "follia", categorie socialmente indotte, che altrimenti forse non avrebbero senso(su ciò confronta almeno le opere di Thoams Szasz e di Giorgio Antonucci). . Una vera e propria kermesse grottesca, dove naturalmente la scrittura è narrazione e riflessione, mentre il cinema è più che altro azione e visione riprodotte con l'effetto stroboscopico, come noto, dove i braocchismi risaltano straordinariamente bene nella pagina scritta, ma ancora di più nella visione, appunto, di Anderson, dove il secondo rimane comunque un"secondo violino"rispetto al genio Poe e dove certa descrizione leziosa anche se opportuna nel finale fatalmente impoverisce il senso rispetto alla scarna e"dura"scrittura di Poe. interpreti straordinari il grande Ben Kingsley e l'altrettanto bravo Michael Caine, più di maniera Jim Sturgess, lo "psichiatra"che viene da una grande formazione accademica, a quanto sembra... Kate Beckinsale è impegnata in un ruolo difficile(è appunto Eliza Graves) e come tale dimnostra la sua bravura, oltre all'avvenenza già più volte "ceritficata". El Gato
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gennaro
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giovedì 13 dicembre 2018
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la pazzia non ha limiti
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E' un film atmosferico, ma non è tutto oro quello che luccica. Poteva essere un film Thriller da far venire i brividi, invece purtroppo così non è stato. E' un drammatico ben strutturato mischiando il concetto della follia con momenti quasi ironici e personaggi di prim'ordine. La trama mostra qualcosa di misterioso e coinvolgente fino a diventare un film simile a The village dove i problemi sono al primo posto seguito dalla pazzia. Ci sono dei spunti interessanti divisi in varie parti del film. Per fortuna, non hanno fatto sentire l'elegantezza degli inglesi e non hanno fatto pesare il periodo storico come accade in molti altri film che sono ambientati in Inghilterra.
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E' un film atmosferico, ma non è tutto oro quello che luccica. Poteva essere un film Thriller da far venire i brividi, invece purtroppo così non è stato. E' un drammatico ben strutturato mischiando il concetto della follia con momenti quasi ironici e personaggi di prim'ordine. La trama mostra qualcosa di misterioso e coinvolgente fino a diventare un film simile a The village dove i problemi sono al primo posto seguito dalla pazzia. Ci sono dei spunti interessanti divisi in varie parti del film. Per fortuna, non hanno fatto sentire l'elegantezza degli inglesi e non hanno fatto pesare il periodo storico come accade in molti altri film che sono ambientati in Inghilterra. Nonostante la trama è simile al film La casa dei fantasmi e abbia molti riferimenti compreso l'antagonista che qui interpretato dal bravissimo Ben Kingsley, non infastidisce. Grazie a questi riferimenti in particolare crea una sensazione rara di benessere incredibile. Bella anche la relazione tra Eliza ed Edward quasi poetica e magica. Poi Edward (Jim Sturgess) mostra quella caratteristica inaspettata ovvero sapersi adagiare con i pazzi e trarre fuori il meglio.
Tra gli altri attori c'è David Thewlis che qui interpreta una parte malatissima, ma adatta quasi da ricordare uno sguardo spaventoso...
Nel finale mostra forse l'unica scena decisamente Thriller e mostra l'unica scena inutile, banale e priva di senso dell'intero film nonostante sembra avere delle presunte prove, ma togliendo quella scena patetica con The Alienist (Brendan Gleeson) quasi inutile, esce fuori un film stupendo, bello e coinvolgente. Ricco di colpi di scena, atmosfera "riuscita" per raccontare una storia sulla follia e sulla mente umana.
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andreadamiani
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domenica 16 settembre 2018
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il gioco dello specchio
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Quanto è sottile il muro che divide la normalità dalla follia, i sani dai malati? In questo continuo rimando di specchi, in cui i folli si fingono sani e i sani vengono considerati folli, il film scava nella psiche dei personaggi con l'intenzione però trovare quell' elemento imprescindibile che tutti accomuna, al di là di patologie e banali etichette. Tale elemento è il cuore stesso dell'uomo, la sua umanità; unica possibile via di salvezza di fronte all'inesorabile annientamento della ragione.
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