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morganakam
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lunedě 25 maggio 2015
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deludente rispetto al libro
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Premetto che ho letto il libro e forse sono stata influenzata molto da questo, ma se non si legge non si capisce granché del film.
Il libro è un capolavoro, mentre il film discreto perché troppo veloce, trancia le scene di netto e non sviluppa molto i vari temi della storia.
La storia è un accadimento vero durante la dittatura staliniana degli anni '50 e tocca temi interessanti (serial killer, spionaggio, i gulag, l'omosessualità, il clima di terrore), gli attori sono a dir poco bravissimi a partire da Tom Hardy (che è pure bono e assomiglia a Channing Tatum), ma anche Noomi Rapace, Gary Oldman e tutto un cast molto preparato (anche il dispotico Charles Dance se pur 3 minuti), il clima è quello giusto e tutto sommato la storia non si discosta molto dal libro ma è tutto buttato alla rinfusa anche se tutto sommato il finale è migliore ancora di quello del libro.
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Premetto che ho letto il libro e forse sono stata influenzata molto da questo, ma se non si legge non si capisce granché del film.
Il libro è un capolavoro, mentre il film discreto perché troppo veloce, trancia le scene di netto e non sviluppa molto i vari temi della storia.
La storia è un accadimento vero durante la dittatura staliniana degli anni '50 e tocca temi interessanti (serial killer, spionaggio, i gulag, l'omosessualità, il clima di terrore), gli attori sono a dir poco bravissimi a partire da Tom Hardy (che è pure bono e assomiglia a Channing Tatum), ma anche Noomi Rapace, Gary Oldman e tutto un cast molto preparato (anche il dispotico Charles Dance se pur 3 minuti), il clima è quello giusto e tutto sommato la storia non si discosta molto dal libro ma è tutto buttato alla rinfusa anche se tutto sommato il finale è migliore ancora di quello del libro. Dal libro infatti non si discosta più di tanto.
Per buona parte il film è quasi noioso tranne qualche scena un po' più concitata (le lotte e verso la fine) però secondo me è eccessivo parlare di thriller..infatti poteva sviluppare meglio le caratteristiche di questo serial killer, non si è visto niente dei corpi dei bambini. Doveva essere più crudo e brutale, nel libro è spiegato perfettamente mentre qui sembra tutto insabbiato, insomma siamo nel 2015 e queste cose dovremmo dimenticarle? Come, con tutti i film splatter che ci sono in giro e qui neanche una goccia di sangue? Troppo pudico e riservato..doveva calcare molto di più la mano. Anche dei personaggi non si capisce granché, alcuni si sono visti solo per poco tempo. Secondo me poi ci voleva anche la voce di un narratore esterno oppure delle scene alternate tra presente e passato.
Quelli che hanno detto che il film è bellissimo non so cosa abbiano capito, è meglio se leggono il libro e poi vediamo se cambiano idea.
In conclusione il mio voto è 7. (3 stelline)
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morganakam
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lunedě 25 maggio 2015
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deludente rispetto al libro
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Premetto che ho letto il libro e forse sono stata influenzata molto da questo, ma se non si legge non si capisce granché del film.
Il libro è un capolavoro, mentre il film discreto perché troppo veloce, trancia le scene di netto e non sviluppa molto i vari temi della storia.
La storia è un accadimento vero durante la dittatura staliniana degli anni '50 e tocca temi interessanti (serial killer, spionaggio, i gulag, l'omosessualità, il clima di terrore), gli attori sono a dir poco bravissimi a partire da Tom Hardy, ma anche Noomi Rapace, Gary Oldman e tutto un cast molto preparato (anche il dispotico Charles Dance se pur 3 minuti), il clima è quello giusto e tutto sommato la storia non si discosta molto dal libro ma è tutto buttato alla rinfusa anche se tutto sommato il finale è migliore ancora di quello del libro.
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Premetto che ho letto il libro e forse sono stata influenzata molto da questo, ma se non si legge non si capisce granché del film.
Il libro è un capolavoro, mentre il film discreto perché troppo veloce, trancia le scene di netto e non sviluppa molto i vari temi della storia.
La storia è un accadimento vero durante la dittatura staliniana degli anni '50 e tocca temi interessanti (serial killer, spionaggio, i gulag, l'omosessualità, il clima di terrore), gli attori sono a dir poco bravissimi a partire da Tom Hardy, ma anche Noomi Rapace, Gary Oldman e tutto un cast molto preparato (anche il dispotico Charles Dance se pur 3 minuti), il clima è quello giusto e tutto sommato la storia non si discosta molto dal libro ma è tutto buttato alla rinfusa anche se tutto sommato il finale è migliore ancora di quello del libro.
Per buona parte il film è quasi noioso tranne qualche scena un po' più concitata (le lotte e verso la fine) però secondo me è eccessivo parlare di thriller..infatti poteva sviluppare meglio le caratteristiche di questo serial killer, non si è visto niente dei corpi dei bambini. Doveva essere più crudo e brutale, nel libro è spiegato perfettamente mentre qui sembra tutto insabbiato, insomma siamo nel 2015 e queste cose dovremmo dimenticarle? Come, con tutti i film splatter che ci sono in giro e qui neanche una goccia di sangue? Troppo pudico e riservato..doveva calcare molto di più la mano. Anche dei personaggi non si capisce granché, alcuni si sono visti solo per poco tempo. Secondo me poi ci voleva anche la voce di un narratore esterno oppure delle scene alternate tra presente e passato.
Quelli che hanno detto che il film è bellissimo non so cosa abbiano capito..che provino a leggere il libro e poi vediamo se la pensano ugualmente.
In conclusione il mio voto è 7. (3 stelline)
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capitano nemo
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domenica 24 maggio 2015
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piů che un film, un'occasione persa
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In un film dal titolo Child 44, in verità l'assassino (e la sua ricostruzione psicologica) ha un ruolo molto marginale.
Credibile la ricostruzione dell'atmosfera di sospetto nella Russia di quegli anni, ma per il resto, la ragione per cui due rejetti del regime dovrebbero gettarsi anima e corpo nella ricerca dell'assassino, pare quasi ua burletta.
Poiil fatto che lo riescano a trovare nell'immensità della Russia sulla base di un'indagine che sembra fatta da topo gigio quando a 5 minuti di tempo è discutibile.
Mah ... un'occasione persa
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dhany coraucci
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mercoledě 20 maggio 2015
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caccia al mostro in una terra di mostri
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Immerso in un luce fosca anche quando brilla il sole, impolverato da una scenografia sporca e opprimente e tinteggiato con un colore livido e malato, questo film narra di mostri e come tale è consigliabile solo a chi è dotato di stomaco forte e nervi saldi. Non perché vi siano delle inquadrature raccapriccianti, per quanto non manchino scene violente di una certa crudezza. Anzi, dei mostri si vede ben poco e ancora meno si vede quello che infliggono alle povere vittime. E' necessario attrezzarsi perché la vera mostruosità è che ciò di cui si narra è la pura verità. Avvalendosi di un'abile sceneggiatura (Richard Price, specializzato in crime movies e svariati episodi di NYC 22) il regista svedese intreccia la caccia ad uno dei più efferati serial killer di tutti i tempi (Il mostro di Rostov) responsabile della morte e della mutilazione di decine di bambini con la storia mostruosamente angosciante della Russia stalinista degli anni 50, la più povera e derelitta, la più oppressa e martoriata da un regime totalitario che attraverso la sua polizia segreta MGB punisce e tortura sulla base di sospetti e calunnie.
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Immerso in un luce fosca anche quando brilla il sole, impolverato da una scenografia sporca e opprimente e tinteggiato con un colore livido e malato, questo film narra di mostri e come tale è consigliabile solo a chi è dotato di stomaco forte e nervi saldi. Non perché vi siano delle inquadrature raccapriccianti, per quanto non manchino scene violente di una certa crudezza. Anzi, dei mostri si vede ben poco e ancora meno si vede quello che infliggono alle povere vittime. E' necessario attrezzarsi perché la vera mostruosità è che ciò di cui si narra è la pura verità. Avvalendosi di un'abile sceneggiatura (Richard Price, specializzato in crime movies e svariati episodi di NYC 22) il regista svedese intreccia la caccia ad uno dei più efferati serial killer di tutti i tempi (Il mostro di Rostov) responsabile della morte e della mutilazione di decine di bambini con la storia mostruosamente angosciante della Russia stalinista degli anni 50, la più povera e derelitta, la più oppressa e martoriata da un regime totalitario che attraverso la sua polizia segreta MGB punisce e tortura sulla base di sospetti e calunnie. Protagonista è proprio un ufficiale dell'MGB (un bravissimo Tom Hardy) che si imbatte suo malgrado nei crudeli omicidi di bambini che bazzicano ignari i dintorni delle stazioni ferroviarie e che cerca una verità che lo Stato nega perché, come recita la frase di apertura “Non ci sono omicidi in paradiso”. Non solo, c'è anche la sua storia personale di orfano “salvato” dal regime in un'epoca di stenti, quando per combattere la fame si arrivava perfino al cannibalismo e la sua storia di uomo di potere che da “cacciatore” non esita a trasformarsi in “cacciato” per difendere la sua integrità morale e la donna che ama (Noomi Rapace). E' un film cupo e triste, verso la fine si ingarbuglia un po' con soluzioni troppo facili per essere credibili e personalmente ho trovato un po' asfissiante la recitazione della Noomi che, per quanto si sforzi, non riesce mai simpatica, ma indubbiamente è un film tutto d'un pezzo, meritevole di raccontare una storia che non va dimenticata, con un'ottima ricostruzione dell'epoca e larghi mezzi a disposizione (il film è prodotto da Ridley Scott). In una parte minore, ma nemmeno troppo piccola, c'è anche il mio amato Gary Oldman a cui l'intransigente taglio di capelli militare dona moltissimo!
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no_data
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mercoledě 20 maggio 2015
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non un film per ''benpensanti''
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il film è discreto, il cast ottimo, la storia è vera ma è l'atmosfera a farla da padrone. è assai apprezzabile la denuncia nuda e cruda ad un sistema profondamente marcio che ha oppresso il popolo russo (e fin troppi altri) che negli anni recenti è stato oggetto di una quanto mai immeritata "rivalutazione" dagli ambienti dell'intellighenzia nostrana nonchè internazionale, nonostante il clima politico. leggo molte critiche verso gli intenti propagandistici di questa pellicola e sinceramente non li capisco: che si tratti di un'opera di denuncia è chiaro, ma cosa c'è di non vero? anzi, il film è fin troppo morbido per descrivere gli orrori quotidiani cui mezzo mondo era sottoposto in quel mezzo secolo di ''socialismo reale''.
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il film è discreto, il cast ottimo, la storia è vera ma è l'atmosfera a farla da padrone. è assai apprezzabile la denuncia nuda e cruda ad un sistema profondamente marcio che ha oppresso il popolo russo (e fin troppi altri) che negli anni recenti è stato oggetto di una quanto mai immeritata "rivalutazione" dagli ambienti dell'intellighenzia nostrana nonchè internazionale, nonostante il clima politico. leggo molte critiche verso gli intenti propagandistici di questa pellicola e sinceramente non li capisco: che si tratti di un'opera di denuncia è chiaro, ma cosa c'è di non vero? anzi, il film è fin troppo morbido per descrivere gli orrori quotidiani cui mezzo mondo era sottoposto in quel mezzo secolo di ''socialismo reale''. il termine propaganda andrebbe usato verso film di esaltazione nazionalistica come American Sniper, in cui i dialoghi patetici rivelano una superficialità inaspettata da parte di eastwood, non verso questo tipo di critiche fondate ad un dramma storico come quello sovietico. molte pellicole si occupano, a ragione, di denunciare i mali del fascismo italiano, del nazismo, del franchismo, delle dittature balcaniche e sudamericane, della cina e della corea. ma quale altro film prima di questo ha denunciato così palesemente i crimini quotidiani dell'URSS? purtroppo si tende a dimenticare ciò che è stato fatto dal caro vecchio compagno stalin, dato che è stato un (nostro) alleato fondamentale durante la guerra... il fatto che a distanza di 70 anni il conflitto mondiale abbia ancora un peso tale da far rimanere intatta la ''verginità'' culturale dell'unione sovietica fa capire quanto prezioso sia stato avere mosca a fianco delle potenze occidentali contro hitler, ma le centinaia di milioni di persone che per 50 anni hanno vissuto in un terrore ben peggiore di quello illustrato dal film non vanno dimenticate.
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[+] film al massimo discreto: due stelle
(di capitano nemo)
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the moon
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venerdě 15 maggio 2015
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fuori tema
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Una lunga gestazione da quel libro capolavoro di qualche anno fa per una nascita prematura,malgrado gli sforzi apprezzabili e la bravura dei protagonisti resta un libro a cui sono state strappate delle pagine e si ha l'impressione di essere andati fuori tema.
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jackiechan90
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giovedě 14 maggio 2015
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un gioiellino riuscito a metŕ
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Dalla casa di produzione dei fratelli Scott è uscito questo gioellino imperfetto che è “Child 44”. Gioiellino perché si riconosce il tocco dei fratelli Scott (pur non essendo loro i registi) che unisce cinema di genere e ricerca personale, unita al gusto per le ambientazioni retrò. In questo caso ci si spinge nella Russia Sovietica del dopoguerra, ricostruita nelle ambientazioni, negli oggetti e nei dialoghi colmi di citazioni letterarie e storiche. La vicenda narra degli omicidi brutali da parte di un serial killer di bambini (il famoso “mostro di Rostov”) e di servizi segreti non meno brutali di questo.
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Dalla casa di produzione dei fratelli Scott è uscito questo gioellino imperfetto che è “Child 44”. Gioiellino perché si riconosce il tocco dei fratelli Scott (pur non essendo loro i registi) che unisce cinema di genere e ricerca personale, unita al gusto per le ambientazioni retrò. In questo caso ci si spinge nella Russia Sovietica del dopoguerra, ricostruita nelle ambientazioni, negli oggetti e nei dialoghi colmi di citazioni letterarie e storiche. La vicenda narra degli omicidi brutali da parte di un serial killer di bambini (il famoso “mostro di Rostov”) e di servizi segreti non meno brutali di questo. Una storia che sembra presa da Dürrenmatt per il suo mettere in scena personaggi ambigui e una soluzione che resta in sospeso, risolta più per caso che per le capacità intellettuali dei due improvvisati investigatori, Leo e Arissa, due “traditori del regime” che vedono nella risoluzione del caso la possibilità di un pallido riscatto morale. La capacità di unire generi diversi (al thriller, al melò, al dramma storico) e la forza della ricostruzione d’ambiente non riesce però a non dare l’impressione che comunque il prodotto sia riuscito a metà. Come la soluzione del caso, infatti, lo stesso film appare un pretesto per offrire un gioco di primi piani e fughe rocambolesche, un omaggio (forse indiretto) ai film di Hitchcok, peraltro con la retorica, tutta made in USA, del regime staliniano che rimanda, inevitabilmente, a quello presente. Il tutto però viene diluito con semplicità, liquidato in due parole e con soluzioni troppo semplici facendo, di fatto, una squallida riproduzione di un thriller hitchcockiano ma con meno pathos, meno coinvolgimento. Un’opera, quindi, riuscita a metà pur rimanendo una delle sorprese migliori uscite quest’anno.
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clover83
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mercoledě 13 maggio 2015
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buono
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Il film è molto avvincente e coinvolge il pubblico nelle vicende drammatiche dei protagonisti. Trama molto semplice, come semplice è la realtà dei fatti che vengono raccontati.
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no_data
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lunedě 11 maggio 2015
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ben fatto! grande tom hardy
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Il film mi ha incuriosita molto. Una storia molto triste e ben raccontata.
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flyanto
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venerdě 8 maggio 2015
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quanto era assurdo quel sistema politico dispotic
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"Child 44" , tratto dall'omonimo best seller di Tom Rob Smith, prende il titolo dalla 44esima vittima che un maniaco ha mietuto tra dei ragazzini dell'età compresa tra i 9 ed i 13 anni. L'indagine è condotta da un ispettore russo confinato in un paese lontano da Mosca, nell'area settentrionale del territorio della ex Russia, e si affianca come tematica alla storia generale del suddetto ufficiale e delle sue rispettive ascesa e discesa di potere. Infatti tra complotti, giochi di potere e vendette varie, il protagonista di questa pellicola deve affrontare numerosi nemici, ingiuste accuse, una sorta, appunto, di esilio forzato come punizione nonchè la minaccia della fine del proprio matrimonio con la donna che ama.
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"Child 44" , tratto dall'omonimo best seller di Tom Rob Smith, prende il titolo dalla 44esima vittima che un maniaco ha mietuto tra dei ragazzini dell'età compresa tra i 9 ed i 13 anni. L'indagine è condotta da un ispettore russo confinato in un paese lontano da Mosca, nell'area settentrionale del territorio della ex Russia, e si affianca come tematica alla storia generale del suddetto ufficiale e delle sue rispettive ascesa e discesa di potere. Infatti tra complotti, giochi di potere e vendette varie, il protagonista di questa pellicola deve affrontare numerosi nemici, ingiuste accuse, una sorta, appunto, di esilio forzato come punizione nonchè la minaccia della fine del proprio matrimonio con la donna che ama. Nel contempo scopre e si prende cura di svelare chi vi sia dietro una serie ingente di feroci delitti compiuti ai danni di ragazzi adolescenti da parte di una persona insana di mente. Alla fine egli riuscirà a portare a termini le indagini con successo, ribaltando anche in positivo la propria sorte.
E' chiaramente deducibile che questo thriller affronta in pratica la tematica di quanto sia stato negativo e dannoso il governo di Stalin nell' ex Russia e soprattutto in quale clima di terrore, tradimenti, violenze e sospetti, nonchè di indigenza economica, vivessero gli individui. Il mistero degli omicidi in realtà risulta solo come pretesto al fine di rimarcare la generale denuncia di un sistema autoritario, dispotico, per nulla equo, insano e dunque quanto mai assurdo. In realtà quanto di efferato in questi delitti è qui raccontato prende spunto da fatti realmente accaduti tra gli anni 70 e 90 quando nella cittadina di Rostov un maniaco agì compiendo realmente un numero elevato di uccisioni tra uomini e ragazzini.
Il film, girato con molta precisione e rigore da Daniel Espinosa, è ben fatto ed avvincente, tutti gli attori sono all'altezza dei loro ruoli ed il protagonista principale, Tom Hardy, anche in questa prova continua a distinguersi più che positivamente nella sua performance, ma anche Gary Oldman, Vincent Cassel e Noomi Rapace non risultano da meno. Inoltre, la ricostruzione temporale e dei costumi dell' epoca è quanto mai aderente a quella reale e nel suo insieme la pellicola è altamente apprezzabile in tutti i suoi aspetti.
Interessante e dunque consigliabile.
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[+] imprecisioni storiche...
(di carlottacorday)
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